Dallo stagista al co.co.pro, 5 precari di cui innamorarsi almeno una volta

Dallo stagista al co.co.pro, 5 precari di cui innamorarsi almeno una volta

1) Lo stagista. Precario per definizione, almeno una volta nella vita tutte ci siamo cascate con uno stagista, spesso perché eravamo stagiste anche noi. Difficile non innamorarsi di un cucciolo che vaga indifeso in azienda, di ufficio in ufficio con l’aria smarrita e sempre molto dolce.

Pregi. Sa fare tutto: dal caffé, alle fotocopie, alcuni stagisti-pro sanno anche fare l’orlo ai pantaloni con la spillatrice. Tende a compiacere in tutto e per tutto, perché vuole essere riconfermato, in amore, come in ufficio.

Difetti. Troppo giovane, finisce per farvi sentire vecchie e un po’ mamme. Buttatelo quando gli anni di differenza iniziano a pesarvi, a meno che non vi riesca l’upgrade a MILF, allora avete vinto.

 

2) Il contratto a progetto. E’ l’evoluzione naturale dallo stato di stagista: un genere di precario ancora pieno di energie, riesce a trasformare i suoi progetti nella sua ragione di vita.

Pregi. Il lavoratore a progetto crede in quello che fa. Fate in modo di diventare il suo progetto: si dedicherà a voi anima e corpo, senza mai farvi pagare gli straordinari (a cui – per altro – non ha diritto).

Difetti.  Multitasking nel lavoro come nella vita, per campare ha imparato portare avanti almeno 10 progetti contemporaneamente. Niente gli impedisce di farlo con altrettante donne. Se siete gelose licenziatelo oppure assumetelo a tempo indeterminato: uno stipendio fisso è l’unico modo per trasformarlo in un uomo fedele.

 

3) Il collaboratore occasionale. Abituato a eseguire lavori a chiamata, è in grado di concentrare tutte le sue energie per un breve periodo, dando il massimo di sé fino alla consegna, per poi sparire placido fino alla chiamata successiva. È la versione contrattuale più vicina al trombamico: arriva, fa quel che serve e promette di tornare alla bisogna.

Pregi. Non è un costo fisso: se d’improvviso avete necessità di alleggerire il vostro conto economico amoroso potete decidere di liberarvi di lui e terminare la collaborazione senza rimpianti.

Difetti. Il collaboratore occasionale, come il sesso, va mantenuto tale. Non affezionatevi ed evitate di diventare l’unico destinatario delle sue fatture. Il conto potrebbe diventare salatissimo.

 

4) Il freelance. Vi innamorate di lui perchè è uno spirito libero e vi sembra più creativo degli altri. Compare in ufficio di tanto in tanto, dispensando racconti della sua fantastica vita nel mondo fuori dall’azienda. La sua esistenza trascorre di avventura in avventura, in luoghi che sembrano sempre esotici, anche se poi in realtà per la maggior parte del tempo il freelance di cui vi siete innamorate lavora dal suo bilocale a Vimodrone.

Pregi. Non conosce orari, né vincoli di contratto: è il creativo che dà una scossa alla vostra piatta esistenza da impiegate. Lasciate il badge a casa, e per una volta dimenticatevi di timbrare.

Difetti. Il freelance ha scelto di essere un battitore libero perché si crede più bravo degli altri, e forse lo è. In ogni caso è bene non lasciarsi travolgere dal suo ego sconfinato.

 

5) L’interinale. Assunto da un’agenzia per essere impiegato in un’altra, è costantemente sballottato sentimentalmente e lavorativamente. Provato nel corpo e nello spirito da questo genere di instabilità, ha bisogno di certezze e di calore casalingo: cerca ogni giorno di illudersi, fingendo che i pranzi in mensa siano un surrogato delle cene in famiglia. È quel tipo d’uomo in genere capace di coccole e gentilezze infinite, si strugge d’amore per l’azienda che ancora non lo vuole far suo.

Pregi. Teso ogni momento a regolarizzare e stabilizzare la sua posizione, non vede l’ora di accasarsi e amarvi a tempo indeterminato: è l’uomo giusto da sposare. Fateci un pensierino se l’orologio biologico inizia a fare tic tac.

Difetti. L’assunzione è un miraggio che potrebbe, alla lunga, accecarlo. Anni di sacrifici e precariato potrebbero di punto in bianco renderlo brutalmente competitivo e pazzamente geloso dei vostri ex, portati a casa con leggerezza in tempi in cui ancora il blocco delle assunzioni amorose non era in vigore. Occhio a non tirare troppo la corda o potreste costringerlo a trasformarsi in un freelance capriccioso e sciupafemmine.

I più letti

avatar-icon

Ilaria Liprandi

Manovale del web e digital something in Mondadori, ha scritto per Altreconomia e SocialNews e - malgrado l'accento piemontese - per un po' ha parlato a Radio Bocconi.

Nonostante una laurea in economia e una in politiche internazionali, i social network, lei, li prova tutti. Senza vergogna, neppure di un hashtag.

Cintura nera di raccolta differenziata, se volete farla felice, chiedetele dove si butta il Tetra pak.

E' nata fra gli orti, ma ha dovuto aspettare di trasferirsi in città per apprezzarli davvero.

Graphic-bio e altre vanità digitali qui  

Read More