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23 April 2018
Tinos, la Grecia a tutto tondo
È un viaggio nella Grecia più autentica, inebriati dagli intensi odori delle erbe aromatiche e inondati dalla luce intensa che dipinge il panorama. Terza isola più grande dell’arcipelago delle Cicladi, immersa nel Mar Egeo e incastonata tra Andros e Mykonos, Tinos è una perla naturalistica battuta dal Méltemi, accarezzata da un mare di color azzurro intenso, secondo a nessuna isola per limpidezza. Altopiani, pendii terrazzati e fertili valli interne coltivate a vite plasmano il paesaggio prevalentemente montuoso, mentre il litorale frastagliato è inciso da decine di spiagge e punteggiato da una cinquantina di candidi villaggi e paesini tradizionali costruiti sul mare, tutti diversi. Famosa per le sue colombaie, il marmo e per essere uno dei luoghi cardine di pellegrinaggio per la fede ortodossa, è soprattutto la meta ideale per una vacanza all’insegna della natura, dello sport e del buon cibo.
Dai greci Tinos è chiamata “l’Isola della Madonna”per la famosa Chiesa dell’Annuciazione (Panagia Evangelistria), il santuario ortodosso costruito nell’Ottocento a Tinos città, nel luogo in cui, secondo la tradizione, fu ritrovata l’immagine miracolosa di una Madonna dipinta dall’apostolo Luca. Rovine di vecchi insediamenti, fontane, mulini a vento, cappelle e oltre 600 colombaie veneziane segnano gli antichi sentieri che collegano i tanti villaggi locali, perfetti per praticare trekking, cammimando fra panorami sempre diversi e ricchi di sorprese. Moundatos, Ktikados, Hadzirados, Kardiani, Volaka con le sue rocce, Isternia, Kambo, Steni e Pyrgos sono solo alcuni dei tanti paesini da visitare angolo per angolo a Tinos. E poi c’è il marmo: qui, più che in nessun altro luogo in Grecia, l’arte della scultura e della millenaria lavorazione del marmo si è sviluppata sin dall’antichità. Se ne trovano tracce ovunque: sulle architravi in marmo lavorato delle porte e delle finestre, nelle torri campanarie lavorate con arte e nelle tipiche colombaie, bianche torri impreziosite da decorazioni geometriche, edificate a decine dal XIII secolo, quando Tinos era feudo della famiglia veneziana dei Chisi, fino ad Ottocento inoltrato. E il marmo torna a Isternia, con le sue piazze lastricate, insieme al vicino paese di Karyani, due oaesi di verde in mezzo ad un paesaggio desolato, vicoli di calce, chiese, fichi d’india. La strada alta, molto panoramica, porta fino a Pyrgos, il più bel abitato dell’isola, capitale del marmo (si può visitare il Museo del Marmo) e della scultura, dove ancora oggi vivono e hanno i loro atelier diversi sculturi e artigiani di questa pietra calcarea. Nota per la lavorazione del marmo è infine la cittadina di Panormos, incantevole porto con le sue barchette di pescatori e le taverne, le tamerici e spiagge invitanti come Agia Thalassia. Il tempo sembra essersi fermato a nord-est dell’isola, dove è ancor più facile avvistare i colomi sbucare dai loro nidi, come a Tarambados. Molto genuina anche Voulax, nota per le formazioni rocciose rotonde e la lunga tradizione di cesti di vimini intrecciati. Dopo un bagno a Kolymbithres, vale una sosta Agapi, idilliaco villaggio e la zona di Monastiri, sede del secondo centro religioso dell’isola, da dove la vista spazia sull’intera Tinos città.
Intorno all’isola le spiagge sono comode e attrezzate, ideali per famiglie con bambini, oppure isolate e raggiungibili solo a piedi e in barca. Tinos vanta spiagge di ogni tipo, a cominciare dalla lunga Kionia, di sabbia e ghiaia, raggiungibile con i mezzi pubblici da Tinos città andando verso ovest la costa sud. Affascinante la caverna di Gastrion, ma ci sono anche i resti antichi di un tempio dedicato a Dioniso e terme romane. Formano un lungo tratto di sabbia che inizia a Bungalows Cavos e termina a Villa Tereza, Agios Sostis e Skilandari, adatta ai bambini per il fondale basso, colme di taverne e chioschi. Guarda l'isola di Syros la solitaria Agios Petros, isolate anche Livada Beach, Agios Petros/Agios Dimitrios, Lychnaftia e Santa Margarita, dall’acqua splendida. Vicino al borgo di Kardiani, ha due taverne alle spalle e qualche ombrellone, la spiaggetta di Ormos Yiannaki (o Kalywia). Più avanti, in direzione Pyrgos, si apre l’ultima spiaggia della costa dove è possibile mangiare: Ormos Isternia. Tanti gli sport acquatici che è possibile praticare: canoa, windsurf e wakeboarding, per esempio. E poi ci sono le tante attività da fare all’aria aperta: arrampicata sulle rocce naturali, corse a cavallo al tramonto, jogging e ciclismo lungo i sentieri centenari.
La gastronomia locale offre cibi genuini, preparati con materie prime a km 0, e numerosi prodotti tipici, dai pomodori essiccati al sole alle salsicce e ai formaggi artigianali. Molto apprezzati i capperi e i carciofi locali, al punto da avere un festival dedicato. Negli ultimi anni, inoltre, la coltivazione della vite ha dato vita alla produzione di vini di qualità. Senza dimenticare la rinomata birra artigianale Nisos, dall’aroma intenso e avvolgente di malto e mais, e un sapore delicato di agrumi (limone e pompelmo), con un finale ricco e speziato. Prodotta dal 2013 dal Cyclades Microbrewery, nel 2014 si è piazzata seconda nella categoria Bohemian-Style Pilsner nel concorso European Beer Star, superando decine di birre prodotte in nazioni di celebre tradizione birraia come Repubblica Ceca, Germania e Stati Uniti. Il meglio dei prodotti locali si può degustare nel mese di maggio in occasione del festival gastronomico Tinos Food Paths.
COME ARRIVARE
: L’aeroporto più vicino è sull’isola di Mykonos, che dista da Tinos meno di mezz’ora di traghetto.
Dal porto di Rafina, che dista 30 minuti di macchina dall’aeroporto di Atene (ci sono anche collegamenti con autobus), partono i traghetti e gli aliscafi che operano sulla rotta Andros-Tinos-Mykonos: con le navi veloci si arriva in 1 ora e mezza, con i traghetti tradizionali in 2 ore.
(con la collaborazione di Eleni Sarikosta - Responsabile Marketing)