Infinito Leopardi
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Terremoto: l'"Infinito" di Leopardi dal museo di Visso andrà a Bologna

Diverse opere autografe del poeta sono in una struttura danneggiata dal sisma. Il capoluogo emiliano le ospiterà fino al ritorno della normalità

Ventisette preziosi manoscritti di Giacomo Leopardi, tra cui quello dell'Infinito, sono custoditi nel museo di Visso, una delle città colpite dal terremoto del 24 agosto e dalle scosse del 26 ottobre. E adesso la città di Bologna si è offerta i ospitarli provvisoriamente, in attesa che il museo riapra al pubblico.

Già dopo il sisma del 24 agosto, la struttura di Palazzo dei Governatori, sede del museo cittadino, era rimasta seriamente compromessa. Il palazzo è sovrastato dalla chiesa di Sant'Agostino (XIV secolo), sede del Museo civico diocesano, dove ad agosto rimase gravemente danneggiato il campanile a vela e dissesti c'erano stati anche nei due pinnacoli della facciata, con pericolo di crolli che ieri, dopo le nuove scosse, si sono verificati.

Il museo è di proprietà della Diocesi, mentre il prezioso patrimonio letterario costituito dai manoscritti leopardiani appartiene al Comune. Risale, infatti, al 24 marzo 1868 la vendita di 27 manoscritti originali di Giacomo Leopardi all'allora sindaco di Visso Gaola Antinori da parte del preside del Liceo Galvani di Bologna Prospero Viani. Il collezionista, trovatosi in difficoltà economiche, fu infatti costretto a disfarsi di una parte della sua collezione di opere leopardiane, e la cedette al Comune di Visso per quattrocento lire italiane. Si tratta di sei Idilli (tra cui L'Infinito e La sera del giorno festivo), cinque sonetti, l'Epistola al Conte Carlo Tiepoli, quattordici lettere scritte tra il 1825 e il 1831 all'editore milanese Stella e un commento alle rime del Petrarca.

"Con il sindaco di Visso, Macerata, abbiamo già un rapporto, loro hanno dei testi manoscritti di Leopardi che ospitavano nel loro museo. Li ospiteremo qui a Bologna e attorno a questo daremo tutta la solidarietà che come cittadini sapremo dare" ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola.

Il Comune di Bologna aveva già preso accordi con quello di Visso per "ospitare" i manoscritti di Leopardi dopo il 24 agosto. Dopo le ultime scosse, Merola e il sindaco di Visso si sono risentiti e hanno deciso, d'intesa con la Soprintendenza, di accelerare il procedimento che porterà i manoscritti a Bologna. I preziosi documenti non hanno comunque subito danni né dal sisma del 24 agosto né da quello di ieri.

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Redazione