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"Termini, per la sicurezza serve più personale dopo anni di tagli"

L'accoltellamento della ragazza israeliana riporta d'attualità il tema del controllo del territorio nelle stazioni. Ora si interviene, ma secondo il sindacato il problema sono le carenze strutturali eredità dell'ultimo ventennio

Solo dopo l’accoltellamento della turista israeliana a Termini, sono stati rafforzati dopo le 20 i controlli alla stazione. Una decisione che offre la misura di come prima fossero insufficienti perché gli operatori delle forze dell’ordine nel corso degli anni sono stati dimezzati, nonostante i numerosi reati che avvengono nella stazione e nell’area limitrofe. Tagli che hanno portato alla chiusura di due importanti presidi di polizia nella stazione romana, lasciando così al caso la sicurezza dei 480mila passeggeri dei treni e delle 800mila persone che utilizzano autobus e metropolitana ogni giorno. Passeggeri esposti a violenze e rapine che nel corso di questo 2022 non sono mancate. A maggio una turista è stata violentata appena fuori la stazione e a settembre la dipendente di un ostello è stata aggredita alle spalle e stuprata.

Nel dettaglio secondo i dati che ci ha fornito la polizia, a Termini e nelle immediate vicinanze nel 2022 sono stati commessi circa 4500 reati che vanno dal furto, alla rapina, ai reati contro la persona e per i quali sono state denunciate a piede libero 356 persone e arrestate o sottoposte a fermo 211.

I reati del 2022 alla stazione Termini e nella zona limitrofe

A Termini sono stati commessi 5 tentati omicidi, 1 omicidio colposo, 5 lesioni dolose, 5 aggressioni e 28 reati di minacce. Mentre per i reati a sfondo sessuale sono stati denunciati 17 stupri. Per quanto riguarda i furti, secondo le denunce ricevute dalla polizia nel corso del 2022 sono stati più di uno al giorno per un totale di 3686, a cui si aggiungono 18 denunce per ricettazione, ben 125 rapine, 11 estorsioni, 1 denuncia per riciclaggio. Non sono mancate neanche truffe e frodi informatiche che sono state 57. Infine a chiudere la lista sono 107 danneggiamenti e 59 denunce per spaccio di stupefacenti.

«La prevenzione si fa presidiando il territorio. Una cosa semplice ma che richiede l’esistenza di poliziotti che ad oggi non ci sono»-spiega Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.

Il problema è la carenza di personale?

«È chiaro che per aumentare il controllo del territorio di un’area così vasta e popolata è necessario più personale della Polizia. Gli agenti in forza alla Polfer, così come quelli del commissariato Viminale, sono stati quasi dimezzati negli ultimi 20 anni. I tagli al personale hanno indotto la chiusura del posto di Polizia in Piazza dei Cinquecento antistante la Stazione Termini e l’ufficio della Polizia di Stato nella stazione della Metropolitana di Termini. Presidi che andrebbero ricostituiti proprio per migliorare il controllo del territorio e la prevenzione dei reati. È necessario quindi rivedere le piante organiche e i presidi territoriali che si occupano di controllo del territorio e di prevenzione».

Come si possono prevenire i reati a Termini?

«Sarebbe necessario strutturare dei migliori dispositivi di controllo del territorio che siano ancora più incisivi rispetto a quelli già in uso e in aggiunta all’ottimo lavoro svolto dal personale della Questura di Roma e della Polfer di Roma Termini, che in questi anni ha lavorato duramente al fine di ridurre i piccoli e grandi reati in zona Termini e nelle aree limitrofe».

Cosa ne pensa dell’accoltellamento della turista?

«Ciò che è accaduto a Termini è il classico intervento imponderabile di una persona da sola che agisce senza alcun legame con il territorio e con la vittima. Rispetto a questi comportamenti purtroppo l’attività di intervento e di prevenzione della Polizia di Stato è molto limitata. Un aspetto che è legato all’emarginazione sociale: l’uomo che ha commesso questo reato vive ai margini della società; ed è solo attraverso l’intervento degli enti locali al fine di ridurre le sacche di emarginazione che sarà possibile, di conseguenza, ridurre tutti quei reati commessi da chi vive di espedienti non avendo null’altro per sopravvivere».

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Linda Di Benedetto