Dresda e Marsiglia invece di Parigi e Berlino, Fukoka oltre Tokyo e Kyoto, Ras Al Khaimah vicino Dubai. O Mammoth Lakes in California, la Nuova Scozia in Canada, Agadir in Marocco. E poi il Cile più il Montenegro. Per il 2023, la tendenza sarà esplorare orizzonti inediti.
Lo cantava Morgan in un vecchio successo di 20 anni fa: «Ho deciso di perdermi nel mondo». E poco dopo: «Lascio che le cose, mi portino altrove. Non importa dove». Invece a noi importa eccome, vogliamo smarrimenti sensati, ben motivati, specie se si tratta di lanciarsi in un’avventura. E allora, per il 2023, la tendenza sarà andare oltre l’ovvio, scoprire mete alternative, in questo come in altri continenti.
Secondo una ricerca a cura della piattaforma Skyscanner, specializzata nella ricerca dei viaggi online, il 49 per cento degli italiani sta pianificando, per il prossimo anno, un numero di vacanze superiore a quelle fatte nel 2022. C’è una voglia matta di partire. Il 41 per cento darà priorità a tale tipologia di spesa rispetto all’acquisto di beni di lusso. E se potrà risparmiare, meglio ancora: tra le destinazioni più convenienti al primo posto si piazza Agadir, in Marocco, dove i prezzi sono calati del 79 per cento rispetto a prima della pandemia. Rimanendo in Europa spicca invece Marsiglia, in Francia: qui le tariffe si sono abbassate del 33 per cento.
È un gioco facile: anziché Marrakech, fin troppo gettonata, è dunque sensato (ed economico) scegliere le spiagge sabbiose dell’Oceano Atlantico su sponda africana. O disdegnare la solita Parigi in favore della cittadina marittima del Sud francese, non troppo in là rispetto ad altre ovvietà costiere come Nizza o Cannes. Marsiglia fa parte di «Best in travel 2023», l’elenco degli approdi promettenti per i prossimi 12 mesi compilato dalla celebre guida di viaggi Lonely Planet. Sono 30 luoghi in tutto, vicini e lontani, divisi tra itinerari in nazioni e città: dal Sudafrica all’Albania, da Kuala Lumpur in Malesia, l’ultimo paradiso per chiunque voglia lavorare all’estero visti i costi abbordabili, a Manchester nel Regno Unito, vibrante per l’offerta di divertimenti, dal calcio alla musica. Londra, scansati.
Per chi brama di allontanarsi dalle rotte consuete c’è di più: in Germania non scelga Berlino oppure Monaco o Amburgo, ma Dresda con le sue architetture barocche, il vecchio centro mirabilmente ricostruito, la fervente street art. Spostandosi in Giappone, se Tokyo o Kyoto sono obiettivi realizzati – altrimenti, tappe doverose – ecco la città costiera di Fukoka: tra ramen (tagliolini in brodo), gyoza (ravioli ripieni) e yakitori (spiedini di pollo), rende felici i buongustai. Non solo quelli pretenziosi: si mangia facendo la spola tra gli yatai, piccoli chioschi allestiti al tramonto. Non mancano templi quieti e grattacieli per uno skyline contemporaneo: un equilibrio tra passato e presente che in Giappone non stride mai, anzi funziona benissimo.
Spostandosi nel continente americano, Lonely Planet promuove la Nuova Scozia, in Canada. In effetti, a guardare le immagini di strade sinuose tra foreste di alberi fierissimi, fari svettanti tra le rocce, case e barche pigre su specchi d’acqua limpidissimi, si capisce che certi stereotipi non basta ammirarli: si ha voglia di viverli. Magari nutrendosi di una consapevolezza ulteriore: il bello inatteso abita pure in Stati che pensiamo di conoscere a memoria, perché presenze fisse nel cinema e nella letteratura.
Già, sognando la California, si possono scavalcare Los Angeles e San Francisco, superare l’immaginario costiero di surf e abbronzature perenni. A poche ore dai grandi centri dello Stato Usa, e a neanche sessanta minuti dal celebre parco nazionale di Yosemite, si trova la bucolica località montana di Mammoth Lakes, il punto di riferimento per esplorare i picchi della Sierra Nevada. Regala passeggiate a cavallo, in mountain bike, la possibilità di praticare sport acquatici, golf o pesca, spaziare tra laghi, ruscelli e incontri con la fauna selvatica. Un incanto che si ripete in Medio Oriente, a 45 minuti di strada dall’aeroporto internazionale di Dubai e dai suoi grattacieli: l’emirato Ras Al Khaimah, che la rivista Time ha incluso nella sua lista dei luoghi più belli al mondo, alterna coste sabbiose, foreste verdi di mangrovie, deserto e montagne. Su tutte, il Jebel Jais, la vetta più alta degli Emirati Arabi Uniti.
Tra le città in crescita nelle preferenze degli italiani, il rapporto «A year in travel» a cura di eDreams Odigeo conferma Manchester in Inghilterra, aggiunge Istanbul in Turchia e Siviglia in Spagna. «Osservando le destinazioni più prenotate a livello internazionale, diverse mete europee come Budapest, Copenaghen e Malta hanno scalzato dalla top 10 alcune delle destinazioni tradizionalmente più apprezzate» osserva Dana Dunne, Ceo di eDreams Odigeo. C’è voglia d’inconsueto. È come se la pandemia, oltre a toglierci del tempo, abbia insegnato a non dare nulla per scontato. A cominciare dalla possibilità di viaggiare, meglio dove non si è mai stati o dove vanno tutti.
Ecco allora che tra le mete di tendenza per il 2023 di American Express Travel spuntano fuori altre sorprese: il Montenegro, non sfiorato dalle orde che affollano le vicine Croazia e Grecia, è un trionfo di piccoli paesi, mausolei arrampicati sulle montagne, parchi nazionali ricchi di verde interrotto da laghi gonfi d’acqua. Trasparenti mai quanto l’oceano di Yakuve Island, nell’arcipelago delle Fiji, che senza sminuire le pur ambitissime Maldive o la Polinesia, ricorda un paradiso terrestre, con il bonus di un resort a cinque stelle tra le palme e la spiaggia. Infine, ci sono le coppie che nei prossimi mesi decideranno di sposarsi. Nemmeno loro sceglieranno luoghi ovvi per la luna di miele: il sito Matrimonio.com, riferimento nel settore, conferma che per il viaggio di nozze si cercano mete meno battute e poco inflazionate su Instagram, dal Cile fino a Tenerife, nelle isole Canarie. Detto ciò, se continuano a tentarvi Parigi, Londra, New York o le evergreen di sempre, prenotate comunque senza esitare. L’importante è andare, decidere di perdersi nel mondo.
