Non è rivoluzione, ma è una svolta. Una di quelle che portano la firma netta di chi conosce il proprio pubblico, ma non vuole più parlargli con lo stesso linguaggio. Pier Silvio Berlusconi lo ha detto chiaramente: “Mediaset cambia pelle, ma non perde la propria anima”. E lo fa riportando al centro una parola che, più che uno slogan, sembra la vera architettura della nuova stagione televisiva: evoluzione.
Simona Ventura, ritorno al cuore del reality
La novità che pesa di più – e che più fa rumore – è il ritorno di Simona Ventura alla guida del Grande Fratello. Non un GF qualunque, ma una versione “origine” con concorrenti non famosi, senza maschere e con la missione (ambiziosa) di raccontare “storie vere, già iniziate anche fuori dalla Casa”, come ha specificato Berlusconi. Cento giorni, pochi inquilini, nessun segreto costruito: è il reality come lo si intendeva prima della sbornia da influencer. Ed è, forse, anche un’operazione nostalgia intelligente, che punta sulla memoria del pubblico e sullo stile netto della Ventura.
Gianluigi Nuzzi a “Pomeriggio Cinque”: fine dell’era gossip?
La notizia che cambia radicalmente il volto dell’informazione pomeridiana è l’arrivo di Gianluigi Nuzzi a Pomeriggio Cinque. Il programma – da anni legato a un immaginario popolare, spesso chiassoso – entra in una fase nuova: “Meno leggerezza”, chiede Pier Silvio. Tradotto: più cronaca, meno rosa. Un segnale chiaro. E un esperimento delicato, perché cambiare il DNA di un format consolidato può o riscriverne il successo o frantumarne l’identità.
Max Giusti, Berlinguer, Rampini: il preserale e la seconda serata si accendono
Nel preserale, il futuro parla la lingua di Avanti un altro e Ruota della Fortuna, ma si apre anche al nuovo con Max Giusti, pronto a testare un format inedito prima di tentare il prime time. La seconda serata, invece, si rafforza con Bianca Berlinguer e Federico Rampini: la prima con un approfondimento settimanale, il secondo con Risiko, un talk dal respiro internazionale. In attesa del ritorno di Il senso della vita firmato Bonolis, Canale 5 affida alla riflessione il compito di tenere svegli gli italiani.
La fiction: il ritorno dei Cesaroni e le nuove eroine
Sul fronte della serialità, Mediaset scommette su una fiction che cerca volti noti ma narrazioni rinnovate. Tornano I Cesaroni, ma torna anche Sabrina Ferilli con A testa alta e Francesca Chillemi con la terza stagione di Viola come il mare. Vanessa Incontrada sarà Erica, Anna Valle interpreterà Una nuova vita. Storie femminili, protagoniste che sembrano voler parlare a un’Italia che cambia. E poi Marco Bocci in Alex Bravo, Gabriel Garko e Anna Safroncik in Colpa dei sensi, e l’inedito Il Don, ancora senza volto, ma con molte aspettative.
Musica, eventi e people show: il cuore pop di Canale 5
In autunno arrivano tre serate con Gigi D’Alessio e Vanessa Incontrada. Silvia Toffanin firma This is me con la supervisione (non solo simbolica) di Maria De Filippi. A lei, regina incontrastata del prime time, Berlusconi dedica un ringraziamento personale: “Fa un lavoro grandissimo”. E il suo universo – da Tu sì que vales a Amici, passando per C’è posta per te – resta pilastro inamovibile. A questo si aggiungono concerti evento (da Elisa a Il Volo, da Elodie a Pavarotti) e nuovi format come You – Lo spettacolo sei tu, che mette il pubblico al centro, e un progetto per bambini.
Italia 1 e Rete 4: tra docu-crime e analisi politica
Italia 1 rafforza il lato informativo con Blackout, crime story di Costanza Calabrese. Rete 4, invece, punta sulla voce esperta di Toni Capuozzo in Giganti e sulla firma politica di Tommaso Labate con Realpolitik. Ma l’esperimento più curioso è Dieci Minuti, programma quotidiano post-Tg4 ispirato ai Cinque minuti di Bruno Vespa, guidato da Nicola Porro. È la dimostrazione di un tentativo: coniugare la velocità dell’informazione contemporanea alla profondità del racconto giornalistico.
Pier Silvio, politica e trasparenza: “La Talpa e The Couple? I peggiori prodotti mai visti”
Nel corso della presentazione, Pier Silvio Berlusconi ha mostrato un volto inedito: diretto, perfino brutale. Ha ammesso il flop di La Talpa e The Couple (“uno dei prodotti più brutti mai visti”) e non ha escluso una futura discesa in campo politico (“perché no?”). Ha difeso Andrea Giambruno (“è un bravo giornalista, cosa ha fatto?”) e ha elogiato il governo definendolo “uno dei migliori d’Europa”. Un uomo d’azienda, ma anche sempre più figura pubblica.
Una nuova Mediaset che resta se stessa
Il dato più evidente di questi palinsesti non è solo la quantità di novità, ma la direzione unica verso cui tutte puntano: contenuti editorialmente più solidi, meno compromessi, più scommesse sull’autenticità. La nuova Mediaset che immagina Pier Silvio Berlusconi è una tv che non rinnega il proprio passato ma sceglie di aggiornarlo, riportando la narrazione, l’identità e l’ascolto al centro. Con qualche glamour in meno, forse. Ma con più verità. E in un’epoca in cui il pubblico sa riconoscerla, potrebbe essere la carta vincente.
