
Giuseppe Zen, specialista di street food, per Fuoco! Food Festival ha preparato animelle e frattaglie sui carboni

Sebastiano Formica, chef dell’osteria U’locale di Buccheri: ha preparato la tipica colazione dei raccoglitori di olive a base di pane raffermo, estratto di pomodoro, peperoncino e olio

Lo chef Ciccio Sultano prepara

Gli chef alle prese con le braci al Fuoco! Food Festival a Buccheri (Siracusa)

Fuoco! Food Festival: lo chef argentino Emiliano Lopez prepara il curanto patagonico, un’antica preparazione tradizionale con le braci sottoterra

Carni e verdure cotte nella terra da Emiliano Lopez

Fuoco! Food Festival: le griglie sulla brace utilizzate dagli chef

Jean Marc Vezzoli del panificio Longoni di Carate Brianza affetta il pane realizzato con il lievo madre, in collaborazione con il pasticcere Vincenzo Tiri

Un’immagine del Fuoco! Food Festival a Buccheri (Siracusa)

Fuoco! Food Festival: lo chef argentino Emiliano Lopez prepara il curanto patagonico, un’antica preparazione tradizionale con le braci sottoterra

Roberto Di Pinto, chef dell’hotel Bulgari di Milano, ha preparato un limone alla brace ripieno di crema alla ricotta

Lo chef milanese Giuseppe Zen al taglio della carne

Il Fuoco! Food Festival a Buccheri (Siracusa)

Un’immagine del Fuoco! Food Festival a Buccheri (Siracusa)

A destra, il sindaco di Buccheri Alessandro Caiazzo


Lo chef pasticcere Simone Masuzzo ha preparato un dolce con cioccolato, scorza di limone candita, capperi dolci e sciroppo di miele da condire con un filo d’olio

Un’immagine del Fuoco! Food Festival a Buccheri (Siracusa)

Virgilio Valenti

Fuoco! Food Festival a Buccheri (Siracusa)

Carni e verdure cotte nella terra da Emiliano Lopez

Lo chef pasticcere Simone Masuzzo ha preparato un dolce con cioccolato, scorza di limone candita, capperi dolci e sciroppo di miele da condire con un filo d’olio

Verdure in cottura sulla griglia

Ciccio Sultano, a sinistra, ha preparato un crostino con bottarga di tonno rosso. A destra, Giacomo Nogara

La preparazione della ricotta
Un festival gastronomico diverso da tutti gli schemi consueti: niente cucine super attrezzate, niente riflettori e televisioni. Solo il fuoco, la terra, gli chef e i produttori, in una delle zone più incantevoli e meno conosciute dal turismo di massa della Sicilia: il paese di Buccheri, sui monti Iblei. L’idea di Fuoco! Food Festival è stata della giovane associazione Siciliamore (come “Sicilia-amore” ma anche “Più Sicilia” in lingua inglese” spiega il presidente, Luigi Larocca).
Larocca e soci hanno scommesso sul fatto che, creando un momento di incontro tra chef di alto livello provenienti da diverse parti d’Italia e produttori locali, in un territorio ricchissimo di eccellenze gastronomiche, si sarebbe creato un circuito virtuoso di scambio reciproco. Uno scambio d’altri tempi, intorno al fuoco come simbolo primario di unione e condivisione.
L’idea, a quanto pare, ha funzionato e gli chef hanno aderito con entusiasmo.
Così si sono ritrovati, un sabato mattina, a cucinare armati soltanto di braci, griglie e pochissimo altro, al centro della valle celebre per la produzione dell’olio extravergine di tonda iblea.
Roberto Di Pinto, chef dell’hotel Bulgari, e Giuseppe Zen, patron del ristorante “Mangiari di Strada” sono arrivati da Milano. Emiliano Lopez, argentino appassionato di asado e piatti tradizionali, chef del “Big Al” di Roma, ha proposto una cottura tradizionale sottoterra. Lo chef stellato siciliano Ciccio Sultano ha lasciato il suo risporante “Duomo” di Ragusa Ibla per non far mancare il suo contributo. E dalla Sicilia c’erano anche Giovanni Santoro, una stella Michelin allo “Shalai Resort” di Linguaglossa, sull’Etna e Virgilio Valenti, del resort “Borgo Alveria”. Giacomo Nogara è arrivato da Lecco, per preparare un piatto gourmet psenza nessuna attrezzatura. Simone Masuzzo, originario di Palazzolo Acreide, pasticcere che lavora a Milano, ha preparato i dolci per tutti. Jeanmarc Vezzoli, del panificio Longoni di Carate Brianza, specialista nei panettoni e nel pane con grani antichi, e Vincenzo Tiri due volte miglior panettone di Italia, si sono misurati nella realizzazione del pane per il festival, con i grani antichi. Su tutti ha vigilato, con l’occhio bonario di chi gioca in casa, Sebastiano Formica, chef della trattoria chiocciola Slow Food U’Locale, di Buccheri.