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Anna Falchi: «La mia vita tra fornelli e tv»

Anna Falchi: «La mia vita tra fornelli e tv»

Sex symbol dagli amori tumultuosi, ora la conduttrice rivive una nuova stagione di successi professionali. «Sono più brava? Merito di mia figlia».


Che è finlandese, come la madre, si vede dai colori. Che è italiana, come il padre, dalle forme generose. Che è cresciuta in Emilia Romagna, dalla simpatia che ha decretato il successo e il suo ritorno, dopo anni d’assenza, su Raiuno. Il programma mattutino che conduce in tandem con Beppe Convertini C’è tempo per… colleziona quotidianamente uno share del 12,5 per cento, un dato sorprendente soprattutto per chi giudicava improbabile questa coppia di presentatori e il format estivo dedicato alla terza età. I telespettatori hanno mostrato di apprezzare la genuinità di lei, garbatamente accostata alla compostezza di lui, svelando come in fondo Anna Falchi, tra amori celebri, come quelli con Fiorello e Max Biaggi, tumultuosi come quello con il finanziere Stefano Ricucci, successi come il Festival di Sanremo con Pippo Baudo e qualche «scivolone» professionale, non sia mai uscita veramente dalla loro sfera d’attenzione. Oggi, a 48 anni, una figlia di 10, Alyssa, dal 2011 compagna di Andrea Ruggieri, deputato forzista nonché nipote del giornalista Bruno Vespa, l’ex sex symbol anni Novanta è tornata sulla cresta dell’onda. «Questo affetto del pubblico è stata una piacevole quanto inaspettata sorpresa», rivela soddisfatta. «Si vede che possiedo gli ingredienti giusti per rimanere nel cuore delle persone. Sarà la sincerità, perché sono una persona genuina che dice sempre quello che pensa. O la freschezza, perché lo dico con lo stesso entusiasmo degli inizi. Forse gioca a mio favore il fatto che la gente si riconosca nelle mia storia personale, soprattutto le donne».

In che senso?

Ciò che ho fatto nel corso degli anni, nel bene o nel male, è sempre stato sotto gli occhi di tutti. Probabilmente le persone si sono accorte che anch’io, come chiunque, ho avuto gioie e dolori, sconfitte e poi vittorie. Nessuno è immune alla vita, sia che faccia parte dello spettacolo o meno.

Le è mancato il piccolo schermo?

In realtà ho sempre lavorato, anche se in emittenti minori. Grazie all’ex dirigente Rai Antonio Azzalini, ho condotto per due anni su Telenorba Anna ai fornelli, un cooking show dove ho imparato a intrattenere il pubblico mentre aprivo le cozze o sgusciavo i gamberetti. Poi c’è stato Number Two, su Canale 34, che mi ha catapultato nel mondo dello sport. È stata una gavetta importante per il ritorno in Rai.

Chi è stato il più contento di rivederla sulla rete nazionale?

Mia figlia. La sera si mette accanto a me e mi aiuta a ripassare il copione. Lei fa la parte di Beppe, dice cose che mi divertono. Una mattina ho esordito in diretta con «Buongiornissimo!» perché Alyssa saluta così. Dice che è trendy. Il nostro è un rapporto costruttivo, anche se ora ho meno tempo per lei.

Le dispiace?

No, perché è lavoro e da quando è piccola le dico: il lavoro è importante, nella vita è fondamentale avere autonomia e indipendenza economica. Questa è una cosa che consiglio anche a tutte le donne: essere indipendenti.

Che rapporto ha con le donne?

Sanno essere meravigliose complici. Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con le donne perché sanno fare gruppo. Anche sul lavoro vado più d’accordo con le colleghe che con i colleghi uomini. A parte Beppe che conoscevo, ma non immaginavo ci saremmo trovati così bene insieme.

C’è simpatia tra di voi, direbbe Olmo, il personaggio cult di Fabio De Luigi.

Simpatia e sintonia. Ci capiamo con uno sguardo, quando lui inizia un discorso so già dove andrà a parare. Beppe è più istituzionale, i temi delicati li lascio a lui. Quando l’argomento è frizzante, vado io. Ci divertiamo davvero. Beppe ha pure cominciato a lasciarsi andare: oggi canta, balla, va fuori copione con grande spasso di tutti. Dopo un periodo buio come quello del lockdown un po’ di allegria ci vuole.

Lo ha passato con sua figlia e il suo compagno?

Io e Andrea non viviamo insieme, altrimenti sarebbe di taglia «over», perché, modestamente, ai fornelli sono grande. A unirci è altro: la massima libertà che ci concediamo l’un l’altro, rispettando i nostri spazi. Lui va in vacanza anche da solo, io lo stesso. C’è fiducia e armonia, siamo amici e complici.

Cosa amate fare insieme?

Bere un bicchiere di vino in terrazza al tramonto e fare il punto della situazione. Ovvero: cosa faremo? Dove andremo? Sogniamo a occhi aperti, progettiamo viaggi. Il che vuol dire attenta pianificazione, visto che per lui vacanza significa relax, mare e riposo mentre per me capitali europee con relative scarpinate.

Scarpinate in città?

Amo andare a mostre, musei, eventi. Camminiamo tutto il giorno e la sera siamo distrutti. Poi però lo accontento e andiamo al mare, cosa che fa felice anche mia figlia: in spiaggia Andrea riposa, sguazza in acqua, si abbrustolisce al sole. Io invece mi piazzo sotto l’ombrellone e leggo.

Per via della sua pelle da nordica?

Il sole invecchia, non lo prendo da 20 anni e lo consiglio a tutte le donne. Al sole lasciateci gli uomini, che per costituzione invecchiano dopo.

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