Viviamo nel tempo in cui la tecnica ha assunto un ruolo dominante. Lo stato di salute delle nazioni è descritto dalle agenzie di rating. Le nostre interazioni sociali sono in buona parte disciplinate dagli algoritmi di Facebook, di Twitter, di Instagram che scelgono per noi con chi è meglio parlare. I nostri bisogni sono anticipati delle formule matematiche dei colossi dell’information technology. Inauguriamo questo appuntamento settimanale perché abbiamo il dovere di far tornare Dio, la natura e l’uomo al centro.
Viviamo nel tempo in cui la tecnica ha assunto un ruolo dominante. Lo stato di salute delle nazioni è descritto dalle agenzie di rating. Le nostre interazioni sociali sono in buona parte disciplinate dagli algoritmi di Facebook, di Twitter, di Instagram che scelgono per noi con chi è meglio parlare. I nostri bisogni sono anticipati delle formule matematiche dei colossi dell’information technology. Ci svegliamo prendendo in mano il nostro smartphone e alla sera chiudiamo gli occhi con le notifiche che illuminano ancora il display del cellulare. Sia chiaro, la tecnica non è un male. Anzi, è un aiuto straordinario alla nostra esistenza, a volte alla nostra sopravvivenza, ed è parte dell’evoluzione del Pianeta. Il problema, però, è dove porla all’interno del mondo. Se al centro del mondo poniamo la tecnica, allora non è più l’uomo a essere al centro delle cose. Se non è più l’uomo al centro delle cose, stiamo cancellando Dio. Ecco, ci troviamo così di fronte al grande pericolo di divinizzare la tecnica, di lasciare spazio all’idolatria dell’algoritmo. Abbiamo il dovere di far tornare Dio, la natura e l’uomo al centro.
Inauguro così questa breve rubrica che vuole essere un momento di riflessione sui temi etici e di attualità, visti dalla finestra del mondo ebraico. L’ebraismo non è solo il racconto straordinario dei personaggi biblici che hanno portato a Terra il verbo divino. L’ebraismo è un insieme di leggi che regolano la vita di tutti i giorni, secondo gli statuti divini, disciplinando i rapporti tra uomo e Dio e tra uomo e uomo. Conoscerne il pensiero sui più disparati argomenti può dare un contributo, al pari degli altri, per riflettere meglio sulle scelte che le persone e i loro rappresentanti effettuano ogni giorno. Del resto, proprio in questo tempo in cui siamo stati investiti dalla tragedia del coronavirus, abbiamo avuto tutti la percezione che, nonostante l’evoluzione della tecnica e della tecnologia, la natura gioca un ruolo superiore e può stravolgere le nostre vite improvvisamente. Con sforzo dobbiamo provare a dare un significato a quello che ci succede attorno. Senza la pretesa di voler rappresentare la Verità, che è esclusiva qualità del Divino, dobbiamo riflettere non solo con la ragione dei numeri. Viviamo in uno stato d’emergenza, in cui stanno per divampare le fiamme della confusione. Tutti hanno la responsabilità di contribuire al ragionamento e alle soluzioni. In questa rubrica proveremo a fare questo.