1 – Alla base di tutto c’è il triangolo
Per ottenere la massima stabilità, la struttura del ponte deve essere basata sostanzialmente su triangoli. Altre forme geometriche tendono infatti a piegarsi e a collassare con maggiore facilità.
2 – I problemi sono al centro

Ogni caso è a se stante, ma in generale la parte centrale di un ponte è sempre quella sottoposta alla tensione maggiore. Presta particolare attenzione a questo aspetto e approfitta della possibilità di zoommare per valutare al meglio la situazione.
3 – Non sottovalutare l’analisi dello stress

Può sembrare un’osservazione ovvia, ma gli esperti dicono che prendendo confidenza con il gioco si rischia di sopravvalutare le proprie abilità e di sottovalutare il test di tenuta del ponte. Fallo sempre, insomma: potresti scoprire che diventano rossi elementi che invece pensavi non avrebbero dato problemi.
4 – Lo stress è asimmetrico

Facciamo l’esempio di un camion. Quando attraversa un ponte, sottopone la struttura a uno stress asimmetrico, perché sposta progressivamente il peso secondo un movimento orizzontale. Questo significa che non sempre i ponti migliori sono quelli dalla struttura simmetrica: quelli “storti” nel modo corretto possono risultare più resistenti.
5 – Ripulisci con intelligenza

Ovviamente, non si tratta solo di finire un livello: bisogna anche provare a costruire il ponte meno caro possibile. Spesso questo significa che una volta organizzata una struttura soddisfacente puoi provare a togliere qualche pezzo per ottimizzare il risultato.
In questo caso torna utile il discorso sullo stress asimmetrico: se togli un pezzo da un lato e il ponte non va più bene, non è detto che non si possa togliere il pezzo corrispondente sul lato opposto.