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X:IN, tra paure e forza: “Con ‘Defend Myself’ raccontiamo chi siamo davvero”

X:IN, tra paure e forza: “Con ‘Defend Myself’ raccontiamo chi siamo davvero”

X:IN, il K-pop si fa autentico: “Defend Myself” racconta ansie, emozioni e sogni di un gruppo multiculturale che vuole parlare al mondo

Non è più tempo di canzoni solo orecchiabili e concetti “kitsch”. Con il terzo mini-album Defend Myself, le X:IN voltano pagina e decidono di mostrare la parte più cruda e umana del loro percorso, quella fatta di contraddizioni, cicatrici emotive e voglia di farsi ascoltare per davvero. È il primo lavoro pubblicato sotto la nuova etichetta BeBy Entertainment, ma è soprattutto la dichiarazione più sincera che il gruppo abbia mai fatto. Un’ode al coraggio di chi sceglie di restare sé stesso anche quando il mondo ti chiede solo di brillare.

A Panorama.it raccontano la propria storia senza filtri.

“Siamo X:IN, e questa è la nostra voce”

«Ciao, sono E.Sha, la leader delle X:IN, luce splendente del gruppo, mi occupo delle coreografie e delle parti vocali», si presenta con energia. A seguirla è Nizz: «Sono la main vocalist… la gatta dai capelli corti!». Nova entra con un sorriso: «Hi, sono Nova, la nuova stella!», mentre Hannah si definisce «la rapper e ballerina del team». Chiude Aria, con una delicatezza profonda: «Sono Aria, la voce dall’India».

Il loro nome, X:IN (abbreviazione di EXIN), viene dal latino “exin” che significa inoltre: «La X rappresenta l’incognita, ciò che non ha limiti», spiegano. Un concetto che si riflette nella loro formazione unica: Corea del Sud, Russia e India si incontrano in un progetto che rompe i confini del K-pop tradizionale.

“Ci unisce un’unica passione: il palco”

Quando chiediamo com’è nato il gruppo, E.Sha racconta: «Siamo entrate nella compagnia attraverso audizioni diverse. Ma da subito ci ha unite una cosa: la passione per il palco. Lavoriamo tutte nella stessa direzione, con lo stesso obiettivo».

E questa direzione ha un nome ben preciso: Defend Myself, il loro nuovo mini-album, un progetto potente e vulnerabile al tempo stesso. Hannah lo descrive così: «È un disco che racconta in modo onesto i momenti difficili che abbiamo attraversato. Nasce dalle nostre emozioni più sincere».

Attention Seeker: “Voglio essere vista, ma ho paura di esserlo”

Il brano di punta, Attention Seeker, mette a nudo uno dei conflitti interiori più diffusi tra chi è costantemente sotto i riflettori. Aria condivide con noi un ricordo toccante: «Quando ho debuttato, ero piena di dubbi. Desideravo salire sul palco, ma avevo anche paura. Non mi sentivo pronta. C’era una parte di me che voleva sparire… ma allo stesso tempo desiderava essere vista. Questo conflitto, penso, lo vivono in tanti».

Il loro album più personale: “Ognuna di noi ha scritto qualcosa”

Defend Myself è anche il primo album in cui tutte e cinque le componenti hanno contribuito attivamente al processo creativo. Nova sottolinea: «È un progetto davvero speciale per noi. Per la prima volta, ogni membro ha scritto i testi di almeno un brano. Hannah ha creato la coreografia di SABAHA ed E.Sha quella di Attention Seeker».

Proprio SABAHA è il brano più audace e “magico” dell’album. «È una canzone con elementi allegri e occultisti, come un incantesimo che fa innamorare», racconta Hannah. «La risata finale è il kill point del pezzo».

Bitter Love e Almost Done: tra amori amari e rinascite

Il lato più emotivo dell’album emerge nei brani Bitter Love e Almost Done. Aria ci racconta il significato di quest’ultima: «Parla delle nostre esperienze personali: il rifiuto, il sentirsi non all’altezza, la paura di affrontare un nuovo inizio. È autobiografica, ma credo che chiunque possa riconoscersi in quelle parole».

Quanto a Bitter Love, il titolo dice già molto: «È una storia d’amore fuori tempo, ma non per forza romantica. Può essere anche un’amicizia o una relazione complicata, qualcosa che fa male ma non si riesce a lasciare andare».

“Vogliamo che i fan si sentano capiti”

C’è un messaggio profondo che le X:IN vogliono trasmettere. E.Sha ci dice con sincerità: «Tutti abbiamo delle fragilità, ma non dobbiamo farci schiacciare. Credete in voi stessi. E se vi sentite persi, ascoltate le nostre canzoni: sono lì per sostenervi».

Un legame speciale, quello con il pubblico, che si è cementato nei live. «Il momento che ci ha davvero definite come gruppo», ricorda Nizz, «è stato il nostro concerto. Ricordo ancora le luci, i fan, l’energia. Tutti lì solo per noi. È un ricordo che porterò sempre con me».

Il sogno? «Un tour mondiale»

Le X:IN non hanno dubbi su cosa vogliono dal futuro. «Sogniamo un world tour», ci dice E.Sha. «Vogliamo incontrare i fan in tutto il mondo. Portare la nostra musica e le nostre storie ovunque».

E oggi più che mai, hanno qualcosa da raccontare. Con Defend Myself, le X:IN dimostrano che nel K-pop c’è spazio anche per la verità, la vulnerabilità e la crescita. Perché, come dice Aria, «è solo quando ti mostri davvero per quello che sei, che inizi a brillare per ciò che sei».

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