Quando si parla di colonne portanti della musica leggera italiana, il nome di Umberto Tozzi emerge spontaneanente insieme all’elenco dei suoi grandi successi. La sua carriera, iniziata negli anni Sessanta tra i club torinesi e le prime esperienze da chitarrista, è diventata quella di un artista capace di unire successo popolare, impatto internazionale e una sorprendente longevità creativa. Senza inseguire trend e mode Tozzi ha imposto uno stile.
Nella musica pop le storie di successo, anche quelle di grande successo sono fatte di canzoni, tre minuti che diventano immaginario collettivo, che si tramandano di generazione in generazione. Per Tozzi Il 1977 è l’anno che definisce tutto. Esce Ti amo, che conquista l’Italia, raggiunge la vetta delle classifiche europee e diventa un successo planetario, inaugurando la stagione di pop italiano da esportazione L’anno dopo arriva Tu, un altro trionfo internazionale. Nel 1979 pubblica Gloria.
È la canzone che trasforma Umberto Tozzi in un riferimento mondiale della musica pop.
Il brano, anni dopo reinterpretato da Laura Branigan, diventerà una hit nelle classifche americane, comparendo in film, serie, spot e addirittura nella colonna sonora di The Wolf of Wall Street. E una lunga liaison quella tra l’artista torinese e i film e le serie tv: da Hostel di Quentin Tarantino (Stella stai) a La casa di carta (Ti amo). «Mi ricordo» ha raccontato a Panorama «che per festeggiare il boom di Gloria in America mi invitarono a un party allo Studio 54. A un certo punto il dj fece partire la canzone e scoppiò l’entusiasmo generale. Poco dopo, Gloria, nella versione della Branigan, finì dentro Flashdance. Incredibile».
E lunga la lista delle canzoni che formano il greatest hits della sua carriera: da Qualcosa qualcuno a Si può dare di più, Gente di Mare, Donna amante mia, Notte rosa, Gl altri siamo noi, Io muoio di te…
Dopo l’ultimo trionfale show all’arena di Verona, successiva a un lungo tour mondiale, la storia live di Umberto Tozzi si è conclusa. «Tutto deve avere il suo tempo» ha dichiarato. Tutto, ma non le sue canzoni, che invece risuoneranno ancora a lungo nella memoria collettiva.