Se esiste un segreto nella carriera dei Red Hot Chili Peppers, quel segreto si chiama Rick Rubin. Ovvero il quinto membro della band, l’uomo che non si vede mai: 49 anni, barba incolta da grande vecchio, modi zen e una lunga tunica bianca come vestito, Rubin è il regista dei più famosi album del gruppo, l’alchimista del sound che da vent’anni domina le classifiche mondiali.
“La svolta è avvenuta nel 1991: ho strappato dalle mani di Anthony Kiedis, il cantante, un libretto di appunti dove aveva messo nero su bianco alcune sue riflessioni. Ho aperto una pagina a caso, era già il testo di una canzone, quella che poi è diventata Under the bridge“. Rubin non è un produttore qualsiasi, è uno dei più fini conoscitori della storia della musica. Nel suo bunker californiano, a poche miglia da Malibu, ci sono 24 mila 33 giri: “Quando una band lavora con me, ne pesco una cinquantina ad hoc e glieli faccio ascoltare, aggiungendo: questo è quello che vorrei da voi. Ho fatto e faccio così anche con i Red Hot. Agli inizi ho affittato una villa, li ho chiusi dentro a suonare e a farsi una cultura con i miei vinili. Ho anche noleggiato un cuoco per nutrirli. Non volevo che uscissero da lì. Una volta cambiato ambiente, le buone vibrazioni svaniscono”.
L’inconfondibile stile Rubin: “Vendere milioni di album e conquistare Grammy non è solo una questione di formula sonora. I Red Hot sono diventati quel che sono quando hanno preso consapevolezza di essere i Beach Boys del nostro tempo. Non come genere musicale, ma come senso di appartenenza alla California. Lo snodo della loro carriera è stato diventare la voce della terra dei grandi sogni. Il lifestyle californiano è una suggestione che non scade, che non ha tempo. Ecco perché i loro fan vanno dai 15 ai 50 anni. Nel concept Red Hot convivono in perfetto equilibrio la modernità e il vintage”.
Come conferma l’ultima mossa a sorpresa del gruppo (all’Arena Rho Fiera di Milano il 5 luglio), che prima di tornare in studio per incidere un nuovo album ha deciso di svuotare gli archivi pubblicando 18 nuove canzoni in sei mesi. Disponibili, da agosto, in due formati: digitale e 45 giri. Per non essere da meno, lo storico ex chitarrista della band, John Frusciante, ha dichiarato che i suoi nuovi brani usciranno solo su una vetusta audiocassetta.