Il tempo, come la musica, è un alchimista silenzioso. Lavora nell’ombra, stratifica emozioni, costruisce identità. C’è chi nasce con una scintilla e chi, nel tempo, impara a brillare con una luce propria. Kyu appartiene a entrambe le categorie. Nato nel 2006 come Daniel Kim, questo artista sudcoreano-americano ha attraversato trasformazioni profonde, modellato da palchi, voti globali e sogni coltivati nell’ombra della ribalta. Oggi, è pronto a conquistare il mondo con la sua voce, la sua visione e un debutto solista che segna l’inizio di una nuova era.
Dagli inizi in I-LAND al sogno rimasto sospeso
Il grande pubblico lo ha conosciuto giovanissimo, nel 2020, quando prese parte a I-LAND, l’ambizioso survival show di CJ ENM e Big Hit Entertainment, che avrebbe poi dato vita al gruppo ENHYPEN. All’epoca si faceva chiamare Daniel e, nonostante la giovane età, mostrava già un carisma naturale e una musicalità raffinata.
L’ingresso a I-LAND fu segnato da una performance energica su “Any Song” di Zico, condivisa con EJ. Nonostante alcuni ostacoli lungo il percorso — fu tra coloro che vennero trasferiti al “Ground” nella terza puntata — riuscì a risalire la classifica grazie al voto globale del pubblico, arrivando tra i 12 finalisti della seconda parte del programma. Non entrò nel gruppo finale, ma lasciò un’impronta indelebile.
Il debutto di kyu: “Tempo” e il suono di una rinascita
Lontano dalle luci dello show, Daniel ha continuato a formarsi in silenzio. Ha studiato, osservato, scritto musica, perfezionato le sue doti come cantante, ballerino e produttore. Ha aspettato il momento giusto. E quel momento è arrivato nel marzo 2025, quando — con un nuovo nome d’arte, kyu — è stato presentato ufficialmente dalla NAISU Agency. Il 26 marzo ha fatto il suo debutto da solista con il singolo digitale “Tempo”, un brano che racchiude tutto ciò che ha imparato finora e, soprattutto, tutto ciò che è diventato.
“Tempo” non è solo una canzone: è una dichiarazione di intenti. Con influenze R&B, hip-hop ed elettroniche, kyuabbraccia un suono audace, sofisticato, in cui ogni beat è pensato, ogni parola è vissuta. È l’inizio di un nuovo capitolo, costruito su anni di sacrifici e trasformazioni interiori. E se il debutto ufficiale è avvenuto solo da poco, la sua presenza nel panorama musicale si fa già sentire con forza.
Una nuova star globale, tra visione e autenticità
Il percorso di kyu è anche una storia di resilienza digitale. I suoi numeri parlano chiaro: oltre 810.000 follower su Instagram, 27.000 iscritti su YouTube e una clip live del brano “ISOLATED” — interamente autoprodotto — che ha superato le 140.000 visualizzazioni in appena otto mesi. Numeri che confermano ciò che il talento aveva già anticipato: kyu non è più una promessa, è una realtà. Una rising star pronta a imporsi sulla scena globale con una visione sonora e artistica inedita.
La musica lo ha accompagnato sin da bambino, ma oggi è il tempo a raccontare chi è diventato davvero. Kyu è l’artista che il tempo e l’esperienza hanno forgiato, un talento multiforme, capace di fondere sensibilità coreana e spirito occidentale in un progetto personale, sincero, fortemente contemporaneo.
Panorama.it ha parlato in esclusiva con lui.

Puoi presentarti e raccontarci qualcosa del tuo percorso nella musica?
Sono kyu. Faccio musica. Ho appena iniziato. Il mio percorso in questo settore è cominciato molto tempo fa, ben prima che la maggior parte delle persone sapesse chi fossi. La musica è sempre stata presente, ma ho la sensazione che solo ora la gente inizi davvero a vedermi.
Sei stato il finalista più giovane di I-LAND su Mnet. Com’è stata quell’esperienza e in che modo ha influenzato il tuo approccio alla musica?
È passato molto tempo da allora. È stata un’esperienza difficile e ora sto cercando attivamente di costruire la mia strada in questo settore. Il mio obiettivo è che le persone mi riconoscano per la mia arte, per ciò che sono oggi come kyu, e non per ciò che ero in quello show. Quella persona non sono più io.
Il tuo singolo di debutto, “tempo”, è un passo audace verso la ribalta. Com’è nato questo brano?
Cercavo qualcosa che non suonasse come nient’altro. Non volevo che fosse etichettato o incasellato in un genere. Quando ho ascoltato il demo, ho capito subito che era quello giusto. Aveva quella sensazione di: “è così che voglio debuttare”.
Dopo è andato tutto molto veloce. Non ci ho pensato troppo. È arrivata l’occasione e l’ho colta.
Come descriveresti il tuo sound? Quali influenze hanno plasmato il tuo stile come artista solista?
Il mio sound è semplicemente il mio. Amo altri artisti, ma non penso di essere influenzato da qualcuno in particolare. Quando creo musica, entro completamente nella mia testa. Non cerco di emulare uno stile preciso, scelgo solo ciò che suona meglio in quel momento e, prima di accorgermene, ho finito una canzone.
Hai mescolato R&B, hip-hop ed elementi elettronici nella tua musica. Come decidi quali generi includere nei tuoi brani?
Non lo faccio. Creo semplicemente quello che suona bene. Non mi metto lì a pensare “deve essere R&B” o “questa base deve essere trap”. Non mi importa del genere. O è buona musica, o non lo è.
Quali emozioni o esperienze vorresti che il pubblico percepisse ascoltando “Tempo”?
Vorrei che pensassero: “Lui è il prossimo”.
“Tempo” segna l’inizio della tua carriera solista. Come si è evoluta la tua visione creativa dai tempi di I-LAND e come immagini il tuo futuro da artista?
Sono cresciuto. Ero un ragazzino in quello show. Ora non lo sono più. All’epoca non sapevo chi fossi. Facevo solo quello che mi dicevano, sperando che mi portasse da qualche parte. Adesso sto costruendo il mio cammino.
Da qui in avanti, voglio solo continuare a mostrare chi sono davvero, senza filtri. È tutto ciò che ho da offrire, e penso che, per ora, sia abbastanza.
C’è qualcosa di te che i tuoi fan potrebbero non sapere?
Non sono un idol.
Sui social vieni spesso paragonato a DPR Ian e Loren. Come ti fa sentire essere accostato a artisti così unici e eclettici?
Li rispetto molto ed è un onore. Ma io sono kyu. Voglio costruirmi un nome mio e un sound mio.
Hai ottenuto molta attenzione online, soprattutto su Instagram e YouTube. Come gestisci la pressione di avere un seguito così ampio?
Non sento pressione. Mi sento solo grato e benedetto per tutte le persone che mi seguono.
Oltre a cantare e ballare, produci anche la tua musica. Come hai sviluppato le tue competenze nella produzione?
Con YouTube. Un giorno mi sono semplicemente seduto e ho deciso che volevo imparare.
Oggi è tutto così accessibile online che puoi insegnarti da solo. È stato tutto molto naturale, non avevo un piano preciso, ho solo continuato a sperimentare finché non ho creato qualcosa che non suonasse come spazzatura. C’è voluto circa un anno prima che riuscissi a fare una base decente.
Il tuo brano “ISOLATED” ha raggiunto numeri impressionanti in poco tempo. Che effetto ti fa vedere una reazione così positiva da parte dei fan?
Sono grato. Non mi aspettavo molto quando l’ho pubblicato. Per me era più che altro un modo per sfogarmi. Ma il fatto che le persone ci si siano ritrovate significa molto per me.
Quali sfide hai affrontato finora nella tua carriera e come le hai superate?
Per tutta la mia carriera, tante persone hanno cercato di dirmi cosa fare. È davvero stancante. La mia vita è migliorata moltissimo da quando ho deciso di essere me stesso e di tenere il mio cerchio ristretto.
Ora che hai debuttato, cosa ti aspetta? Ci sono progetti o collaborazioni future che ti entusiasmano?
Sto sempre lavorando su qualcosa di nuovo. Se arriva un progetto interessante, e ha senso, sono aperto a collaborare. Ma in questo momento voglio solo mostrare chi è kyu.
Se dovessi definirti con una sola parola, quale sarebbe e perché?
Onesto. Voglio mostrare il lato più autentico di me ai fan che mi hanno aspettato a lungo. È il minimo che meritano.