Nell’epoca del tutto e subito, la musica è diventata un flusso continuo. Basta un clic per far suonare un brano, spesso relegato a sottofondo mentre si fa altro. Lo streaming, è vero, ha democratizzato l’ascolto, ma al prezzo di una fruizione sempre più superficiale, che tende a ridurre la musica a un servizio un dettaglio, consumato senza attenzione. Si ascolta a intermittenza sulle piattaforme streaming, tra notifiche, playlist automatiche e skip compulsivi. E così l’esperienza emotiva si assottiglia e la relazione con l’album o la canzone diventa leggera. Leggera e inconsistente come gran parte della musica di questo tempo.
All’estremo opposto si collocano i cofanetti deluxe, oggetti fisici che restituiscono alla musica la sua dignità di arte da attraversare, non da scorrere. Ne escono sempre di più, e sempre più spesso dedicati a album storici, elevati al rango di musica “classica”. A differenza della rapidità digitale, il cofanetto invita a un rituale: si sfila la custodia, si osservano le grafiche, si sfogliano booklet illustrati, fotografie inedite, frammenti d’archivio che raccontano la genesi di un album. Ogni dettaglio, dalla scelta della carta alla cura tipografica, è parte dell’esperienza.
I cofanetti deluxe non sono solo un supporto: sono un mondo narrativo, opere d’arte tridimensionali, un viaggio multisensoriale tra monografie con foto rare, posterpiegati con attenzione, che ricordano le vecchie sorprese nelle riviste musicali, riproduzioni fedeli di memorabilia come biglietti di concerti, pass backstage, francobolli, cartoline d’epoca, vinili colorati o picture disc, piccole litografie numerate, spille, toppe, medaglie, plettri e monete commemorative. Il tutto disposto all’interno del boxset con cura quasi museale. Insomma, un mondo a parte per cultori della musica e della bellezza analogica, come sono i fan dei Pink Floyd che dal 12 dicembre hanno a disposizione una ricca edizione deluxe che celebra i 50 anni di Wish You were here, l’album cult diventato simbolo della critica all’ipocrisia dell’industria musicale, concetto espresso nell’iconica copertina in cui due uomini d’affari si stringono la mano: uno è impassibile, mentre l’altro viene avvolto dalle fiamme, un’immagine simbolo delle relazioni “pericolose” all’interno del music businessdove spesso ci si “brucia” a vicenda. Il nuovo Wish you were here presenta versioni inedite di brani noti, rarità e materiale live mai pubblicato, oltre a un 45 giri uscito solo in Giappone, un libro cartonato con fotografie esclusive, e un fumetto del tour.
Una splendida raccolta di foto rare raccolte in un coffee table book (libro a tavolino), cimeli e musica mai pubblicata prima è anche il cofanetto che celebra i 50 anni di The lamb lies down on Broadway dei Genesis. Immagine inedite, poster, backstage pass, musica live inedita e una t-shirt vintage identica all’originale messa in vendita ai concerti nel 1975 sono gli ingredienti del boxset dei Kiss che festeggia i cinque decenni di Alive I, il disco dal vivo che ha ispirato i musicisti di tutte le band heavy metal degli anni Ottanta.
Tracks II – The Lost Album ha invece il potere di dischiudere il mondo segreto di Bruce Springsteen: sette dischi mai usciti, tenuti per anni nel cassetto e che adesso consentono uno sguardo “dietro le quinte” e la scoperta dell’altro Springsteen, anche attraverso i suoni e le parole di Faithless, la splendida colonna sonora di un film mai realizzato. E, poi, i Beatles, con The Antholgy Collection e il monumentale boxset dedicato a Let it be, e Bob Dylan con Through The Open Window, una raccolta di esibizioni in piccoli e sperduti club americani all’inizio degli anni Sessanta.
È il magico mondo dei cofanetti, capsule del tempo che conquistano sempre di più gli appassionati, un ponte tra passato e presente, tra fisicità e immaginazione, tra il desiderio di collezionare e quello di vivere l’arte della musica in modo totale.





