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Elton John e Brandi Carlile: quando il duetto diventa magia

Elton John e Brandi Carlile: quando il duetto diventa magia

Who believes in angels?: dieci grandi canzoni nate in studio con un cast di musicisti stellari

Unire le forze in musica è sempre abbastanza rischioso perché non sempre la somma di due talenti conduce a musica altrettanto vibrante e talentuosa. L’incontro tra Elton John, il king of british pop e la superstar del country Brandi Carlile è invece una piacevolissima eccezione: dieci canzoni scritte e interpretate da entrambi gli artisti e registrate con una band a cinque stelle composta dal batterista Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers, dal bassista Pino Palladino (Nine Inch Nails, David Gilmour) e dal chitarrista Josh Klinghoffer (Pearl Jam). Testi a cura del leggendario paroliere Bernie Taupin.

L’ingrediente più affascinante di Who believe in angels? è che Elton John insieme a Brandi ha ritrovato lo spirito e la freschezza dei suoi anni Settanta, quando in rapida sequenza ha inciso capolavori senza tempo. L’iniziale The Rose Of Laura Nyro è una splendida contaminazione tra pop e rock and roll, un pezzo arioso e trionfante di quelli che vengono solo a chi possiede un naturale tocco magico quando si siede al pianoforte o imbraccia la chitarra per scrivere una canzone.

Little Richard’s Bible è un pezzo cult, un classico, l’incontro spettacolare tra il glam rock degli anni d’oro e l’attitudine soul. Formidabile il potentissimo piano boogie-­woogie a cura del buon vecchio Elton. Un’altra gemma a tinte rock è la successiva Swing For The Fences con la Carlile alla voce. Basterebbe questo tris di pezzi per comprendere l’abissale differenza che esiste tra la musica che nasce dalla spontaneità e dalla vera ispirazione rispetto al mare di canzoni di plastica che ci circonda e che al massimo è funzionale a qualche inutile balletto su Tik Tok.

A completare il quadro ci sono You without me, un brillante sprazzo di indie folk a cura della Carlile, e le ballad, una specialità della casa che trova la sua migliore espressione nella title track, in Never Too Late e When this old world is done with me, quattro minuti e rotti in Elton rilegge magistralmente il senso e lo svolgimento della sua vita e della sua carriera d’artista. Fenomenale.

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