Non solo Duran Duran, Spandau Ballet o Frankie Goes To Hollywood. No, gli anni Ottanta non sono stati solo il decennio dei new romantic o del pop elettronico.
Le classifiche, soprattutto quelle anglosasssoni, di quel periodo hanno spesso ospitato i protagonisti di un genere musicale che ha fatto guadagnare decine di milioni di dollari agli artisti e alle loro case disicgrafiche.
Quel genere si chiamava AOR, ovvero Adult Oriented Rock. Non è facile spiegarlo a parole, ma il modo migliore per raccontarlo è pensare a band che suonano con la potenza e l’energia dell’hard rock con un contorno di ritornelli e cori degni del pop più melodico e commerciale.
I 100 migliori dischi AOR edito da Tsunami raccoglie in maniera analitica e dettagliata i 100 migliori dischi di un genere che oggi suona inesorabilmente datato, ma che ha lasciato tracce indelebili nella storia del rock made in USA. Erano tutti bravi i musicisti delle band di quel periodo. Non è un caso che tra i gruppi citati dal libro ci siano i Toto, una garanzia di qualità e tecnica muscicale d’eccellenza.
Scorrere le schede dei vari album equivale a rituffarsi in un’altra era della musica. Qualche nome? Aldo Nova, straordinaro chirtarrista canadese, I Survivor, quelli di Eye of the Tiger, gli House of Lords dell’ex Angel Giuffria, Michael Bolton prima della svolta pop melodrammatica, le Heart, Richard Marx, i White Sister. Senza tralasciare i giganti del genere che ancora adesso funzionano alla grande (almeno dal vivo): Bon Jovi, Journey, Foreigner, Chicago, i Def Leppard di Histerya. Effetto nostalgia assicurato.
Dei 100 album segnalati ne abbiamo scelti 10 che meritano di essere riascoltati:
House of Lords – House of Lords 1988
Bon Jovi – Bon Jovi – 1984
Toto – The Seventh One – 1988
Def Leppard – Pyromania – 1983
Journey – Escape – 1981
Bad English – Bad English – 1989
Aldo Nova – Aldo Nova – 1982
Foreigner . Agent provocateur – 1984
Prophet – Cycle of the moon – 1989
Chicago – 17 – 1984
