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Da La Spezia al mondo. Con il rap

Da La Spezia al mondo. Con il rap

Diciassette anni, ma immagine forte. Anna Pepe ha scalato la classifica: il suo brano Bando è stato cliccato 60 milioni di volte


Al primo posto nella classifica ufficiale dei singoli a 17 anni: prima di lei non c’era riuscito nessuno. Per questo, e non solo per questo, Anna Pepe da La Spezia è già nella storia della musica italiana, con un inno generazionale rap, Bando, cliccato 60 milioni di volte sulle piattaforme digitali, presente nelle playlist mondiali e accompagnato da un clip visto 35 milioni di volte su YouTube.

Numeri impressionanti, anche se forse, la cifra che più di ogni altra spiega quanto il successo di Anna sia perfettamente calato nelle dinamiche di questo tempo, è un’altra: 10 euro. Ovvero il budget a disposizione per una manciata d’ore in uno studio di registrazione della sua città, il costo di un cavo scadente per collegare la chitarra all’amplificatore nella musica del secolo scorso. Quanto basta oggi, invece, per fare il botto in mezzo mondo. «Direi che questo dettaglio fa capire tante cose» racconta la giovane rapper a Panorama. «La musica contemporanea funziona così, non c’è bisogno di produzioni sfarzose per arrivare alle orecchie della gente. Bando è nata quando un mio amico mi ha fatto ascoltare una base musicale trovata su YouTube. Ci ho messo sopra le parole che tra l’altro non hanno un significato preciso, ma suonano bene. Quello che è successo dopo è stato un fulmine a ciel sereno» dice. «Ho capito che stavo svoltando quando mi sono accorta che il pezzo era entrato nella programmazione delle radio senza un manager o una casa discografica alle spalle (ora ha un contratto con la Virgin Records, ndr)».

A dire il vero, la spinta decisiva è venuta prima da TikTok, il social che più di ogni altro contribuisce a dettare la linea. «Tutto quel che ho fatto io è stato mettere la canzone sul mio profilo. Da lì non ho più avuto il controllo di niente, sono stati gli utenti a trasformarla in un tormentone virale. TikTok ha una potenza incredibile, può cambiare radicalmente la sorte di qualsiasi prodotto, non solo delle canzoni» spiega Anna (il nuovo singolo appena uscito è Fast), studentessa di un istituto di grafica pubblicitaria nella sua città. «Mi sono presa un anno sabbatico dopo quel che è successo con Bando» racconta, sottolineando che per lei il rap è sempre stato di casa e non un sound di rottura rispetto alla musica preferita dei genitori. «Mio padre è un deejay appassionato di hip hop, soul e funky. Un certo approccio sonoro lo respiro da sempre e tra i miei punti di riferimento c’è una delle più grandi artiste del nostro tempo: Nicki Minaj».

Tutto viaggia veloce nella vita di Anna: la conquista della fama come l’inevitabile incontro/scontro con la dark side della popolarità sui social: derisione, insulti e body shaming: «All’inizio ci sono rimasta male perché è difficile dare un senso alla cattiveria gratuita, poi ho capito che questo gioco funziona così e che, fondamentalmente, conta l’opinione di chi mi apprezza. Il tempo da dedicare agli hater è finito…».

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