Il nuovo Rapporto AGIS segna un traguardo senza precedenti per lo spettacolo dal vivo in Italia: il settore non solo ha colmato il divario creato dalla pandemia, ma ha decisamente superato le performance del passato. Nel 2023 si registrano 24.192 realtà attive, con un aumento del 36% rispetto al 2019, mentre il volume d’affari raggiunge i 3,37 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente e superiore del 36% ai livelli pre-Covid. Cresce anche il valore aggiunto, pari a 1,44 miliardi, mentre l’occupazione sfiora i 35.800 addetti, segnando un +10,9% sul 2022. Nel contesto europeo, l’Italia consolida il proprio ruolo collocandosi al quarto posto per valore aggiunto prodotto nel settore creativo.
Tra i comparti, il teatro si conferma quello più dinamico: nel 2024 si registrano 153 mila rappresentazioni, con 28,3 milioni di spettatori e un volume d’affari di 578,6 milioni di euro. La prosa guida la crescita, con 95 mila spettacoli e un incremento dell’8,6% del pubblico. L’opera lirica, pur mostrando una leggera flessione nel numero di rappresentazioni (-2,3%) e di spettatori (-0,8%), mantiene l’affluenza media più alta del settore, con 741 presenze per evento.
Il segmento dei concerti raggiunge risultati da record: nel 2024 gli spettacoli musicali superano le 65.500 date, attirando 29 milioni di spettatori e generando quasi un miliardo di euro di incassi. La musica pop e leggera rappresenta l’83% del pubblico complessivo, mentre il jazz emerge come fenomeno dell’anno con un +18,6% di presenze. La musica classica conferma la sua solidità con 3,7 milioni di spettatori e una crescita del 6,1%.
La partecipazione del pubblico è in costante aumento: nel 2024 il 22% degli italiani ha assistito a rappresentazioni teatrali e il 24,7% ha partecipato a concerti, dati in crescita rispetto al 2023 e ormai stabilizzati dopo la ripresa post-pandemica. Parallelamente, si stanno consolidando nuovi trend strutturali: la diffusione territoriale dell’offerta supera le tradizionali concentrazioni urbane, i format si diversificano e si moltiplicano i festival estivi, coinvolgendo pubblici più giovani e ampliando la domanda.
L’indagine AGIS sui propri associati conferma poi un sistema vivo e in espansione. Le Fondazioni lirico-sinfoniche registrano 35 milioni di euro di ricavi medi (con punte di 130 milioni per la Scala), oltre 3.400 spettacoli e una media di 744 spettatori per evento, mentre i Teatri di Tradizione superano i 5,5 milioni di euro di ricavi e incrementano la propria capacità di autofinanziamento fino al 33%. Le ICO mostrano una forte crescita della bigliettazione (+24%) e dei contributi privati (+33%), mentre i Teatri Nazionali realizzano 629 spettacoli per ente e mantengono ricavi medi stabili a 14,3 milioni di euro. I TRIC aumentano pubblico (+17%) e attività, con 450 spettacoli annui, mentre i Circuiti regionali rafforzano la capillarità della distribuzione con 570 spettacoli in media e pubblico in crescita del 10%.
Sul fronte dei finanziamenti, il Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo cresce da 320 milioni nel 2014 a 446 milioni nel 2025, anche se l’aumento reale – al netto dell’inflazione – è pari al 13%. Molto più marcata è la crescita dei finanziamenti extra-FNSV, che passano da 31 a oltre 81 milioni di euro in dieci anni (+160%). Decisivo si conferma anche il ruolo degli enti territoriali: nel triennio 2022-2024 Comuni, Regioni, Province e Camere di Commercio hanno destinato complessivamente quasi 775 milioni di euro alle principali istituzioni dello spettacolo dal vivo. Accanto al pubblico, emergono con forza le Fondazioni di origine bancaria, ormai primo attore privato del settore, con una capacità erogativa particolarmente concentrata nel Nord Ovest.
Il rapporto segnala infine alcune criticità: la riduzione dei prezzi medi dei biglietti, positiva in termini di accessibilità, può comprimere la sostenibilità economica degli operatori; persistono forti disuguaglianze territoriali nella raccolta di risorse private e l’equilibrio tra contributi pubblici e autofinanziamento richiede modelli gestionali sempre più complessi. Nonostante ciò, il sistema mostra complessivamente una buona tenuta, con ricavi in media superiori ai costi e una capacità crescente di innovazione.
Lo spettacolo dal vivo italiano si presenta quindi come un settore in piena trasformazione, trainato dalla crescita della domanda, dalla diversificazione dell’offerta e da un rinnovato protagonismo del pubblico. La sfida dei prossimi anni sarà consolidare questa crescita investendo su sostenibilità economica, formazione manageriale, fundraising e un mecenatismo più equilibrato sul territorio, per costruire un ecosistema culturale stabile, inclusivo e competitivo.
