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Forse non sapevi che… General Motors creò catene da neve spray ispirate allo sbarco sulla Luna

Forse non sapevi che… General Motors creò catene da neve spray ispirate allo sbarco sulla Luna

La Chevrolet Camaro del 1969 montava un innovativo sistema anti-ghiaccio nato dalla tecnologia Apollo, ma fu un successo effimero e costoso

Il 1969 è stato l’anno della Luna. Il culmine della «space race», la corsa allo spazio tra le due superpotenze Usa e Urss che raggiunse il suo apice con lo sbarco dell’Apollo 11 il 20 luglio di quell’anno. L’influenza dell’impresa epocale della Nasa influenzò il mondo intero, dalla letteratura al cinema all’arte. Anche il settore auto non fu escluso dalla febbre della tecnologia per la conquista dello spazio.

Le catene da neve spray: la tecnologia spaziale applicata agli pneumatici

Un esempio concreto si ebbe in casa General Motors, in particolare con il marchio Chevrolet per il mercato Usa: le catene da neve spray. Il costruttore americano le realizzò assieme al colosso della chimica Dow Chemicals, basandosi su un co-polimero che era stato usato sui moduli dell’Apollo come sigillante.

Lo stirene-butiadene (o SBR – styrene butiadene rubber), diluito con metanolo, poteva essere nebulizzato come un comune spray. Applicato ad uno pneumatico, formava una solida patina che aumentava notevolmente il grip su ghiaccio e neve.

General Motors pensò all’applicazione come optional su uno dei modelli di punta, la sportiva Chevrolet Camaro. I tecnici studiarono un sistema integrato alla vettura che prevedeva due bombolette di spray alloggiate in un vano nel portabagagli in corrispondenza di ognuna delle ruote posteriori di trazione. Un comando posto sul cruscotto attivava le bombolette che ricoprivano le ruote con il polimero venuto dallo spazio, commercializzato con il nome di LTC-400 (liquid tire chain) e commercializzato con il brand dei ricambi originali General Motors, AC Delco.

Il sistema automatico delle catene spray, disponibile in seguito anche per i modelli Impala e Chevelle, fu disponibile solo fino al 1972 e fu montato solo in poche migliaia di esemplari a causa dei costi elevati del materiale (Un pieno di bombolette costava il corrispettivo di 200 dollari di oggi).

La durata limitata del polimero e la minore efficacia nel tempo rispetto alle catene tradizionali da poche decine di dollari fecero spegnere l’entusiasmo di General Motors per quel sistema venuto dalla Luna. Ma oggi la corsa è tra gli appassionati collezionisti nell’assicurarsi uno di quei pochi modelli dotati di sistema spray per le catene da neve.

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