Tania Zamparo: "Televisione di qualità? Certo che esiste"
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Tania Zamparo: "Televisione di qualità? Certo che esiste"

Così l'ex Miss Italia, oggi volto di Sky Sport: "In fase di spettacolarizzazione della politica, punto sull'approfondimento sportivo, che è anche intrattenimento"

Da miss Italia a giornalista sportiva il passo può essere breve. L’ha dimostrato, su tutte, la splendida Tania Zamparo, radioso volto femminile della “mischia” azzurra su Sky Sport (dal 2 al 16 febbraio seguirà il torneo di rugby del Sei Nazioni), pronta a proporci una lista di qualità indispensabili per passare dalla reginetta di bellezza a un volto affidabile e competente che guidi il pubblico nell’approfondimento: “Occorrono gran dosi di pazienza, voglia di studiare e determinazione”.

Ci racconti meglio il passaggio da Miss a giornalista

E’ un passaggio di crescita. Ne ho avuti diversi nella mia vita, sono una che si mette molto in gioco: da ragazzina facevo la modella, crescendo ho sentito il bisogno di altro. Così, dopo aver studiato recitazione, quando si è presentata l’opzione ‘giornalismo’ ho capito che è quella la strada che mi affascina di più. Ci vuole molta umiltà, e voglia di sbatterci la testa. Soprattutto quando il campo non è tuo e devi costruirti una tua competenza e professionalità.

Cosa la affascina del rugby?

Ormai per me, come per molti italiani, è diventata una passione: ne apprezzo la forza unita alla correttezza, l’essere uno sport ricco di valori, ma anche un mondo a sé tutto da scoprire. Poi, parlando da mamma, puoi andare allo stadio con partner e figli e stare tranquilla, perché è una grande festa, c’è un bellissimo clima. E, da donna, ammetto che ci sono sempre i rugbysti da ammirare.

Aumentano i volti femminili che si occupano di sport in tv: com’è il livello di competizione?

La rivalità femminile c’è, ma dipende: io ho ottimi rapporti con tutte le colleghe, stimo tantissimo Ilaria D’Amico e quando ci incontriamo scambiamo due chiacchiere volentieri. Vivo il confronto come stimolo: osservo una collega brava e prendo esempio. Invece, a livello di rivalità tra sessi, basta parlare di sport come settore maschile. Se è competente e fa il suo lavoro, ben venga una donna. Poi le conduttrici non fanno mai commenti tecnici, quelli spettano agli ex giocatori o agli allenatori, noi prendiamo per mano spettatore e intratteniamo. Perchè lo sport è divertimento, quindi serve anche un tocco di femminilità.

Le è venuta voglia di condurre qualcos’altro in tv?

Sì, ho voglia di lavorare e mi piace provare a fare cose mai fatte. Mi piacerebbe continuare con i programmi di approfondimento legati allo sport, magari Sfide, lo trovo bellissimo.

Come reputa lo stato di salute della nostra televisione?

Ultimamente c’è tanta spettacolarizzazione della politica. Spero che serva ai cittadini, e non sia solo questione di audience o vendita di spazi pubblicitari. Anche perché a me sembra si sia ormai persa fiducia nella politica e nella classe dirigente che ci ha governato finora. Detto questo, spero si recuperi la voglia di fare programmi interessanti. La tv di qualità esiste, secondo me la strada è quella dei canali tematici: il tempo oggi è poco, sapere che troverai sempre ciò che vuoi in televisione, dai canali per bambini alla fiction che preferisci è un concetto molto moderno, mentre quello di tv generalista mi sembra oltrepassato.

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Claudia Catalli