Sanremo 2020: parte il Festival "imprevedibile" di Amadeus
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Televisione

Sanremo 2020: parte il Festival "imprevedibile" di Amadeus

Tutto sulla conferenza stampa prima del debutto, su cui si abbatte il ciclone Fiorello. "Le polemiche sessiste? Non mi hanno ferito, ho la coscienza a posto", spiega il conduttore.

Il conto alla rovescia è cominciato. Il Festival "imprevedibile" targato Amadeus sta per cominciare e dopo aver fatto il pieno di polemiche sul "passo indietro", veti incrociati ed entrate bipartisan gamba tesa della politica, si entra finalmente nel vivo con Sanremo 2020, al via da martedì 4 febbraio con il ciclone Fiorello – l'"amico geniale" del conduttore - che punta a scompaginare la liturgia in veste di ospite e mina vagante festivaliera. Ecco tutto quello che è successo nella prima conferenza stampa, quella di lunedì 3 febbraio.

Sanremo 2020, Amadeus chiude le polemiche (e apre il Festival)

È un Amadeus felicissimo, che non nasconde l'emozione anzi, la mostra in maniera sfacciata e orgogliosa, quello che si è presentato davanti ai giornalisti lunedì 3 febbraio. «Per me che amo Sanremo, è un sogno che si avvera. E quando uno lo sogna per una vita ed è fan, lo affronti con spirito infantile», spiega. Più che osare, si gode il momento e punta ad un Festival inclusivo che provocatorio, quasi "baudiano". L'anniversario lo obbligherà alla celebrazione del passato ma questo avverrà in maniera quasi naturale. «Avverto la responsabilità e per questo sarà un intreccio di emozioni che appartengono alla storia dei 69 anni ma anche al presente e al futuro», spiega il conduttore.

E poi chiude rispondendo alle inevitabili domande sulle polemiche dopo le frasi bollate come "sessiste" e anche a quelle relative alla musica, in particolare sulla presenza di Junior Cally. «Non mi hanno ferito perché ho la coscienza a posto, non mi hanno colpito perché non ho mancato di rispetto a nessuno. Sono qui da quindici giorni, non ho seguito più di tanto né mi sono soffermato, ho pensato solo a Sanremo. Io tiro dritto». Quanto alla Rai «ho avuto il sostengo di tutti, solidarietà e fiducia incondizionata nel lavoro che sto facendo», anche rispetto alla questione Cally. Quanto alle donne presenti in scena, racconteranno le loro storie puntando anche a fare riflettere. «Ci sarà leggerezza, che fa parte dello show, ma anche l'occasione per riflettere in maniera nuova anche su temi come la violenza e il femminicidio», anticipa Amadeus.


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La "mina vagante" Fiorello

A metà conferenza, il ciclone Fiorello si abbatte in sala stampa con un fuoriprogramma dirompente. «Amadeus mi ha scelto per l'aspetto fisico», azzarda divertito lo showman. «Mi ha detto: ti voglio al mio fianco, né davanti né dietro. Io mi sento bene e rilassato. Ma mi stupisce Amadeus che non prova, dirige le operazioni seduto dalla platea», ironizza. Poi lo difende dalle polemiche: «È la persona più buona e generosa ma Sanremo l'ha trasformato in un mostro: è diventato il nemico pubblico numero uno. A Ibizia da giovane lo trovai a ballare tra due ballerini di colore completamente nudi e nemmeno se ne accorse».

Ma cosa farà Fiorello? È presto per dirlo perché l'improvvisazione è il suo terreno ideale. Di certo c'è che in occasione dei 25 anni di Finalmente tu, la canzone con cui Fiorello gareggiò a Sanremo nel '95, pensa ad un auto-tributo. «Vorrei farla con Tiziano Ferro, ma ancora non lo sa. Roberto Benigni? Non ha bisogno di me e di nessuno. Basta lui. Junior Cally? L'ho invitato alla cresima di mia figlia e mi ha detto che viene». Sipario, sigla.

Chi si esibisce nelle prime due puntate

Quanto alle scalette, c'è già un assaggio delle scalette (che si annunciano mostre per minutaggio). Tocca ai giovani aprire il Festival, martedì 4, con la prima parte della gara delle Nuove Proposte: i primi quattro ad esibirsi saranno Eugenio in via di Gioia, Fadi, Leo Gassmann e Tecla. Sul fronte Big, i primi dodici sono invece Achille Lauro, Anastasio, Bugo e Morgan, Diodato, Elodie, Irene Grandi, Rafael Gualazzi, Marco Masini, Rita Pavone, Riki, Le Vibrazioni e Alberto Urso. A votare sarà la giuria demoscopica.


Mercoledì 5 tocca invece a Fasma, Matteo Faustini, Martinelli e Lula, Marco Sentieri. I Big sono Giordana Angi, Francesco Gabbani, Paolo Jannacci, Junior Cally, Elettra Lamborghini, Levante, Enrico Nigiotti, Piero Pelù, i Pinguini Tattici Nucleari, Rancore, Tosca e Michele Zarrillo. Il voto è sempre affidato alla demoscopica. L'ospite della prima puntata sarà Emma Marrone. «Non siamo andati alla ricerca spasmodica dell'ospite internazionale, anche se avrei voluto Madonna e Lady Gaga. Di certo avremo Lewis Capaldi e Dua Lipa. Ma i nostri big internazionali sono i Ricchi e Poveri e Al Bano e Romina».

L'esordio del direttore di Rai 1

«Che Festival sarà? Un festival del "legami stretti"». Così lo definisce Stefano Coletta, neo direttore di Rai 1, che esordisce a Sanremo quindici giorni dopo la sua nomina. L'obiettivo è mettere assieme l'elemento artistico, storico e anche umano. E l'anniversario sarà il pretesto per un grande racconto. «Io sono l'uomo più felice della terra, sognavo in qualche modo di fare Sanremo per completare la carriera interna. Sono entrato in punta di piedi ma sono stato accolto con grande disponibilità e ho messo a disposizione la mia esperienza con suggerimenti sulla scaletta, sono stato adottato da Amadeus e Fiorello», ha chiosato Coletta.

I costi del Festival 2020

Puntualissima arriva poi la domanda sui costi del Festival, che verranno confermati nel dettaglio solo domenica. «Di sicuro la raccolta pubblicitaria è sopra i 31 milioni, mentre i costi sono simili a quelli dello scorso anno, dunque intorno ai 18 milioni», svela intanto Antonio Marano, presidente di Rai Pubblicità. «Sanremo è il nostro SuperBowl», azzarda.

Intanto Sanremo esce dall'Ariston, "tra palco e città", con un palcoscenico ultra brandizzato in Piazza Marconi (alcuni artisti avrebbero storto il naso per lo sponsor troppo evidente), il red carpet con i 69 artisti vincitori, una mostra a Forte Santa Tecla, sfilate di moda e Casa Sanremo che ospita tutti i programmi Rai. «Volevamo trasformarlo in evento collettivo, crossmediale e partecipato e ci siamo riusciti. Ci prendiamo le critiche, ma quando la Rai gioca non ce n'è per nessuno».

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Francesco Canino