Justified, cinque motivi per vedere la serie ispirata da Elmore Leonard
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Justified, cinque motivi per vedere la serie ispirata da Elmore Leonard

La serie tv creata da Graham Yost riparte in marzo con la terza stagione su AXN: unione magica del western con il mondo noir

Justified è una serie tv creata nel 2010 da Graham Yost, già sceneggiatore di film di successo come Broken Arrow e Speed. Al momento negli Stati Uniti sta andando in onda su FX la quarta stagione, mentre in Italia, grazie al canale AXN, siamo arrivati alla seconda stagione. Avete dunque 26 episodi da recuperare per mettervi in pari con uno dei prodotti più belli della televisione contemporanea e ripartire con la terza stagione, sempre su AXN, il prossimo 19 marzo.

Ecco a voi cinque motivi per cui non dovreste vivere senza Justified.

Elmore Leonard
Justified prende spunto da alcuni scritti di Elmore Leonard, per la precisione dai due romanzi Pronto e A Caro Prezzo, e dal racconto "Fuoco in Buca", compreso nella raccolta Quando Le Donne Aprono Le Danze.
Se siete appassionati di crime novel e di western e il nome di Elmore Leoanrd non vi dice nulla, la cosa è piuttosto grave. Vi basti sapere che dai suoi romanzi sono stati tratti film come Jackie Brown, Out of Sight o Get Shorty. Leonard è una vera istituzione per chi nei romanzi cerca azioni, suspense e soprattutto dialoghi fulminanti. Justified, grazie alla struttura a episodi, è forse per ora la più vivida e nitida rappresentazione del suo mondo.

Timothy Olyphant
A interpretare il protagonista Raylan Givens è stato chiamato Timothy Olyphant. Il nome forse non dice molto, ma la faccia è di quelle che rimane in mente. Muove i primi passi in una serie di film destinati a un pubblico femminile; pellicole come Il Club delle Prime Mogli, La Ragazza della Porta Accanto o (giuro) Il Club dei Cuori Infranti.
Fortunatamente per lui, qualcuno deve aver notato che stava bene anche con una pistola in mano e, occasionalmente, con un cappello da cowboy calato sugli occhi. Da allora è partita una sua seconda giovinezza artistica. È un ottimo villain nel quarto film della saga di Die Hard, l’abbiamo visto sconfiggere simil zombie nel recente remake de La Città Verrà Distrutta all’Alba, e infine ci ha fatto compagnia mentre guardavamo Deadwood, la serie che ha riscritto il concetto di dirty western. Qui, alle prese con uno sceriffo fieramente fuori dal tempo, è semplicemente perfetto.

Walton Goggins
Al fianco di Olyphant, una lunga serie di grandi attori, tutte con delle facce incredibili. Tra tutti spicca colui che nel primo episodio ci viene presentato come antagonista. Appena tornato nella sua città natale, Raylan ritrova il suo vecchio amico Boyd Crowder, interpretato da Walton Goggins. Un tempo i due erano amici e lavoravano insieme in miniera. Solo che il tempo cambia le cose e oggi, Boyd è un po’ diverso: adesso si diverte a far esplodere tutto quello che incontra o a rapinare banche. E se nel frattempo ci scappa anche il morto, poco male. Dopo aver rubato la scena a Olyphant nel pilota, i produttori hanno intuito che senza di lui la serie non sarebbe stata la stessa e hanno fatto in modo di farlo tornare. Meno male. Se avete la fortuna di poter recuperare Justified in lingua originale, la sua voce, da sola, vale il prezzo del biglietto.

Retro Western
Justified è forse la perfetta unione tra il mondo western e il mondo noir creati da Elmore Leonard. Il tutto è ambientato in Kentucky, nella Contea di Harlan. Parliamo di un posto dove si beve tanto whisky, dove le donne hanno larghi vestiti a fiori, cucinano quasi instancabilmente pollo fritto e la loro salsa barbecue è ottima e abbondante. Dove ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, ma tutti hanno una frase saggia pronta all’evenienza. Anche se oggi il mondo sembra essere andato avanti, qui siamo ancora nel caro e vecchio West. E in un panorama televisivo dove solitamente i criminali si combattono grazie ai ragazzi della scientifica e ai loro marchingegni tecnologici, Justified è un coraggioso esempio di nostalgia.

Steve Porcaro
Una serie del genere non poteva avere un’altra colonna sonora. Oltre a una lunga serie di pezzi tra il folk e il country, c’è anche l’ottimo score di Steve Porcaro. Steve è il figlio Joe Porcaro, colui che insieme al fratello Jeff, fondò il famosissimo gruppo dei Toto. Già, quelli di "Africa" e "Hold The Line". Steve Porcaro è il fiero erede di quella tradizione musicale. Metteteci anche che è il compositore dell’inno della Champions League e il gioco è fatto.

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Federico Bernocchi

Federico Bernocchi è un giovane di 35 anni. Conduce la trasmissione televisiva Cloud su Coming Soon TV, scrive per Rivista Studio, Wired e Vogue. Sacrifica la sua vita sociale e le sue ore di sonno guardando insistentemente film e serie televisive.

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