American Gods
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Televisione

American Gods: video e cose da sapere sulla nuova serie fantasy

Arriva su Amazon Prime Video un appassionante intrico di fantasy e (crudo) realismo. Da un romanzo di Neil Gaiman

Chissà che a prendere il posto di Game of Thrones nel cuore degli spettatori non sia American Gods, la serie urban-mitologica di cui vedremo il primo episodio in Italia, su Amazon Prime Video, il 1 maggio. Tratta dal popolare romanzo di Neil Gaiman, racconta uno scontro tra dei vecchi e nuovi (il denaro, la tecnologia, ecc).

Come inizia
Shadow Moon esce dal carcere e incontra il misterioso Mr. Wednesday: un incontro che scatenerà una serie die venti in grado di cambiare il corso della sua intera vita. Sconfortato dalla recente morte della moglie, Shadow si ritrova al centro di un mondo che si sforza di capire, in cui gli antichi dei temono l’oblio e il crescente potere dei nuovi dei. E Mr. Wednesday vuole costruire una coalizione di antichi dei per difendere la loro esistenza nella nuova America, e recuperare un po' dell'influenza perduta.

Cos’è… in un tweet

Un appassionante intrico di fantasy e (crudo) realismo sulle strade d’America.

Perché guardarla
Perché sì: nasce da un romanzo di successo (e le serie tratte da libri di solito sono migliori) e Metacritic le ha dato un lusinghiero rating di 86 su 100, che è più di quanto abbia mai preso Game of Thrones.
Perché no: se non vi piace lo splatter, qui la salsa di pomodoro abbonda.

Il trailer

Gli autori
Come già detto, la serie è ispirata al libro di Neil Gaiman del 2001. L’adattamento tv è stato firmato da Bryan Fuller (di cui ricordiamo l’ottima Star Trek Deep Space Nine, Star Trek Voyager e Hannibal) e Michael Green, che prima o poi prenderà la laurea ad honorem in supereroi, avendo sceneggiato Smallville, Everwood, Heroes, Green Arrow.

Il cast
I protagonisti di American Gods sono Ricky Whittle (Shadow Moon), Ian McShane (Mr. Wednesday) ed Emily Browning (la moglie di Shadow, Laura Moon).

Che cosa hanno scritto

«(Dopo le prime scene) siamo ancora in attesa di capire se la sostanza della storia si può abbinare al suo splendore visivo. C’è tanta carne qui, e viene da pensare che presto arrivi anche il sangue, specialmente con Fuller che muove i fili della storia» (Ben Travers, Indiewire).

«Una serie spettacolare e affascinante, girata in modo brillante e un po' difficile da seguire». (Sonia Saraiya, Variety).

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Eugenio Spagnuolo