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Tecnologia

Huawei FreeBuds 4i, la nostra prova

Buona l'autonomia e apprezzabile la portabilità della custodia dei nuovi auricolari senza fili della casa cinese, che però non brillano nella riproduzione musicale

Potrebbe essere un buon momento per rifarsi un pezzo di guardaroba tecnologico indossabile. A partire dal 9 aprile, Huawei propone sul suo negozio online un pacchetto che include Band 4 – braccialetto con varie funzioni per il fitness e la salute, inclusa l'utile rilevazione della saturazione dell'ossigeno – più i suoi ultimi auricolari senza fili, i FreeBuds 4i, assieme a una custodia per proteggerli. Il tutto a 89 euro, con la possibilità di scegliere l'estrosa (e un po' vistosa) colorazione rossa, accanto alle classiche bianche e nere.

La premessa è d'obbligo per raccontare queste cuffie wireless con cancellazione del rumore, leggere e proporzionate nelle forme. Da sole potrebbero non valere la spesa, considerato che aggiungendo una trentina di euro su vari siti, 40 sul negozio ufficiale di Huawei stessa, si trovano le FreeBuds Pro, tra i prodotti più riusciti nella categoria per profondità nella riproduzione (i bassi sono sorprendenti), qualità nelle chiamate e azzeramento dei disturbi di fondo, anche nelle orecchie del proprio interlocutore telefonico.

Le FreeBuds 4i ci provano e non è detto che non ci riescano, lo fanno solo a metà, o diciamo per i tre quinti. Sono in un'altra categoria di prezzo, appartengono alla fascia media, ed è giusto valutarle in relazione al loro segmento. Dunque, andando con ordine: I punti di forza sono prima di tutto l'elevata durata della batteria. Huawei dichiara dieci ore, naturalmente i tempi variano in base a diversi fattori, ma comunque non si rimane facilmente a secco, è l'esatto contrario. Pure la ricarica avviene rapidamente (pochi minuti danno varie ore aggiuntive), mentre la custodia è l'altro indiscusso plus di questo prodotto.

Vero che Huawei regala dei «case» per personalizzarla con fantasie assortite pescate dall'universo giocoso dei fumetti e dei cartoni animati, ma il bello è lasciarla nuda. Per il suo design, certo, una rotondità con un gradevole effetto specchiato; soprattutto, la sua compattezza. Quasi sparisce in una mano chiusa (dipende da che mano avete), in tasca non scompare però ingombra poco. E ricordiamoci che si affaccia la bella stagione, in cui non avremo più giacche e capispalla assortiti in cui riporla, quindi se sta comoda nella tasca dei jeans non è per niente male.

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Indossate, le FreeBuds 4i sono comode. Punto e basta. Chi scrive porta gli occhiali, quando esce tiene ovviamente la mascherina, eppure nel terzetto le cuffie si adattano benissimo, non danno fastidio, pure quando le orecchie finiscono schiacciate dall'ensemble. Nella confezione, assieme a un lungo cavo bianco per ricaricarle (non l'adattatore, occorre usare quello del telefono) ci sono due gommini di taglia small e large, quella media è già attaccata agli auricolari. Giocandoci un po' si troverà la misura perfetta.

Altro bonus, la velocità di associazione. Fluida, rapida se non immediata. Se c'è il telefonino nei paraggi, basta inserirle nell'orecchio per sentire il suono che conferma la connessione. Per passare a un altro dispositivo, come una tv o un tablet, è sufficiente selezionarle nell'elenco dei dispositivi pre-abbinati. Il primo abbinamento avviene invece tenendo premuto il tasto esterno, che fa lampeggiare di bianco la lucina sotto il logo. Niente di difficoltoso, anzi molto consueto per chi ha dimestichezza con questi prodotti. Gli auricolari fanno il loro dovere durante le chiamate, si sentono e fanno sentire nel complesso bene. Nulla da dire, nessuna lamentela pure nell'uso esterno.

Da rivedere, non del tutto convincenti, due elementi: la cancellazione attiva del rumore è quasi inavvertibile. I gommini danno un effetto tappo, qualcosa nel sottofondo viene smussato, ma inutile aspettarsi di più. Qui la fascia di prezzo è coerente con la resa, lo stesso avviene nell'ascolto musicale, in cui è evidente che si perda qualcosa, soprattutto nei bassi. Il suono è abbastanza piatto, il che va benissimo per un video su YouTube o per le storie sui social, meno per chi fa caso ai dettagli di un brano.

In definitiva, le FreeBuds 4i sono un prodotto onesto, valide per chi vuole trasportarle in modo comodo e tenerle tutto il giorno nell'orecchio senza temere che si scarichino nel clou di una call o di una riunione online, alternando al lavoro momenti di svago sullo smartphone.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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