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Sulla fronte di ciascuno di noi c’è una scritta: “dimmi che ti piaccio”.

... il potere dell'altrui approvazione quanto è rilevante?

Sulla fronte di ciascuno di noi c’è una scritta: “dimmi che ti piaccio”.

Sembra scontato … ma questo è un concetto con un grande potenziale manipolante.

A quasi tutti noi piace ricevere l’altrui approvazione e le altrui lusinghe. Mi sembra opportuno specificare che tale piacere è tutt’altro che patologico. Nelle “Zone erronee” di Dyer viene specificato che essere lusingati dai complimenti è sano e naturale (dentro ognuno di noi vive un piccolo narcisista!). Il problema emerge quando subentra una sorta di dipendenza dall’altrui approvazione …

In effetti la nostra è una società è piuttosto narcisistica … Amiamo ricevere il consenso sociale e quindi acquisiamo molto spesso quei comportamenti o atteggiamenti che facilitano l’approvazione del prossimo … basti pensare che in certi casi è vissuto come frustrante non ricevere abbastanza “like” su facebook! In altri casi è grande fonte di imbarazzo non indossare determinati indumenti o possedere determinati beni.

Siamo animali sociali, l’approvazione del nostro gruppo di riferimento (la nostra tribù) è importante per mantenere un equilibrio … per intendersi sono poche le persone che possono fare del tutto a meno del supporto del proprio gruppo (o individuo) di riferimento.

Questa nostra debolezza è ben nota a chi ci vuole influenzare ovviamente! (ne dubitavate?). Tanto che l’adulazione in certi casi è divenuta una strategia psicologica elaborata e strutturata. E’ ovvio che il messaggio “mi piaci come persona” non può essere sempre il medesimo per tutti! Se qualcuno mi facesse ad esempio i complimenti per il taglio di capelli avrei istinti omicidi probabilmente (visto che i miei capelli sono un lontano ricordo del passato).

Le lusinghe efficaci devono quindi essere erogate in modo chirurgico … chi riesce a farlo è capace di raggiungere risultati sorprendenti! Se infatti il messaggio che traspare è, per così dire, apparentemente disinteressato … il feeling è immediato e potente! In altre parole, l’approvazione non deve dare l’impressione d avere un doppio fine, se così fosse la sua efficacia verrebbe compromessa! Intendiamoci … le adulazioni hanno sempre un doppio fine, ma esso deve restare, se possibile, il meno percepibile possibile. Risulta evidente che un commesso deve vendere … ma risulta altrettanto consolidato il fatto che se è convincente e autentico il nostro cervello si dimentica il suo “doppio fine”.

Ho visto commessi e venditori applicare una comunicazione persuasiva prossima all’opera d’arte. Non è di fatto sempre facile capire quali sono le lusinghe “azzeccate” per ciascun avventore, soprattutto basandosi su pochi elementi … e in una manciata di secondi! In pochi istanti un buon venditore deve processare molti dati del possibile acquirente: abbigliamento, espressione, tono della voce, postura ecc.

Ricapitolando. Se un messaggio più o meno indiretto veicola il contenuto “mi piaci” il nostro inconscio va in brodo di giuggiole e spalanca le porte al “lusingatore”. Gli esseri umani ricercano ciò che dà loro piacere e sicurezza … e le lusinghe hanno questo obiettivo!

Gli adulatori molto difficilmente sono spontanei e senza doppi fini. I buoni venditori sono capaci di dirci ciò che amiamo sentirci dire o (ancora più efficace) ciò che abbiamo bisogno di sentirci dire … senza  che noi percepiamo doppio fine alcuno per tali attenzioni.

Una volta gratificati e rimpinguati nel nostro ego … siamo ovviamente manipolabili!

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Matteo Marini