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tratto da Twitter
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Tifoso Juventus fa il gesto dell'aereo: identificato e bandito. Così si ripuliscono gli stadi

Il video aveva fatto il giro dei social. La scelta del club: fuori per 5 anni come "non gradito" usando le norme già esistenti

AGGIORNAMENTO - La Juventus ha bandito dal proprio stadio per 5 stagioni il tifoso protagonista del gesto dell'aeroplanino verso i supporter granata nel derby del 3 maggio scorso. Lo ha fatto dopo averlo identificato e aver inviato tutto il materiale alla Polizia per i passaggi formali. Non si tratta di un Daspo (che potrebbe arrivare su iniziativa della Questura), ma di una scelta autonoma della società bianconera che ha notificato alla persona il ritiro del gradimento e l'inserimento nella black list per l'acquisto di abbonamenti e biglietti. Si tratta di una possibilità concessa alle società dopo l'accordo dell'agosto 2017 tra la Figc, la Lega e il Viminale.

Questa notizia è la storia di come anche in Italia si possa fare tanto per ripulire gli stadi da violenza, razzismo e maleducazione. Basta volerlo e lavorare perchè diventi possibile, dotandosi degli strumenti tecnologici e applicando le norme che già esistono e che ci avvicinano ad altri modelli indicati come virtuosi.

Questa è la storia del 'tifoso' (rigorosamente tra virgolette) della Juventus che nella notte del derby della Mole, vigilia della commemorazione del 70° anniversario della tragedia di Superga, ha fatto la pensata di irridere i tifosi del Torino mimando il gesto dell'aereo. Un'oscenità che, finalmente, non è passata senza conseguenze.

Il video è stato caricato sui social e ha fatto il giro della Rete diventando virale. La Juventus ha lavorato una giornata utilizzando tutti i mezzi a disposizione nello Stadium, lo ha individuato e ha consegnato il materiale alle forze dell'ordine per gli atti formali. Con l'idea che di un persanaggio così potrà fare a meno dentro lo Stadium, così come gli inglesi ci hanno insegnato tante volte in passato bandendo dai propri impianti chi si macchia di razzismo, violenza e oltraggio.

Tifoso della Juventus fa il gesto dell'aeroplano contro il Torino

La notizia è proprio questa. In passato il club bianconero aveva già cooperato con le autorità per identificare gli autori di gesti inqualificabili dentro il proprio stadio, ma questa volta la risposta è stata ancor più rapida e simbolicamente determinata. Nel giorno in cui viene esposto uno striscione commemorativo applaudito da tutti, con una tragedia che unisce e non divide il mondo del calcio, non è accettabile che anche un solo tifoso si macchi di una vergogna simile.

La lezione è che, se si vuole, si può. Si può dotarsi di tecnologie all'avanguardia dal costo di qualche centinaio di migliaia di euro (poco per club che ne ricevono decine di milioni in diritti tv) e si può applicare quanto già previsto dalle norme. Da oltre un anno i club italiani possono identificare chi si rende protagonista di episodi condannabili dentro il proprio impianto e definirli "sgraditi" negando loro l'accesso a tempo determinato o indeterminato.

Lo prevede un protocollo firmato con il Viminale nell'agosto del 2017 e la Figc si è spesa con forza perché la norma venisse recepita e inserita nei codici etici e di comportamento di ogni società. La legge c'è, la volontà troppo spesso è mancata. La storia della Juventus e del tifoso identificato racconta che l'Inghilterra è già in mezzo a noi. E mette con le spalle al muro chi si gira dall'altra parte nascondendosi dietro ad alibi che danno come risultato solo l'impunità per chi rovina il clima dei nostri stadi.


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Giovanni Capuano