SBK: la guida al Mondiale 2013
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SBK: la guida al Mondiale 2013

Case costruttrici, team, piloti, regolamento, circuiti e calendario: il vademecum per il campionato che si apre a Phillip Island

Inizia da Phillip Island l’edizione numero 26 del Mondiale Eni Fim Superbike. Sono 6 le case costruttrici - Aprilia, Bmw, Ducati, Honda, Kawasaki e Suzuki - in griglia di partenza e 19 i rider, di cui 7italiani, che si daranno battaglia nei 15 circuiti del campionato tra derivate. Numerose le novità, tra team, piloti, regolamento, circuiti e calendario: eccole tutte.

TEAM, PILOTI E MOTO

Con 4 moto in griglia di partenza, Aprilia, Bmw e Kawasaki sono le case costruttrici più rappresentate nel 2013, seguono Ducati, Honda e Suzuki con 2.

 - Althea Racing: la squadra guidata da Genesio Bevilacqua passa da Ducati ad Aprilia ma mantiene il pilota Davide Giugliano, unico rider nel box. La moto è identica a quella della scuderia ufficiale Aprilia, ovvero la stessa che ha vinto il Mondiale 2012 con Max Biaggi: la RSV4 1000.

- Aprilia Racing Team: il campione del mondo in carica Max Biaggi ha appeso il casco al chiodo, così Eugene Laverty diventa l’uomo di punta della scuderia ufficiale della casa di Noale. Divide il box con il pilota francese Sylvain Guintoli , reduce da una buona stagione in sella alla Ducati del team privato Liberty Racing. A loro spetta l’esaltante compito di dare gas all’evoluzione della quattro cilindri RSV4 1000 con l’esclusivo propulsore a V stretto.

- BMW Motorrad GoldBet SBK Team: da due squadre con quattro piloti, la casa tedesca dimezza l’impegno nel Mondiale e affida la scuderia alla filiale italiana. Il rider di punta rimane Marco Melandri . Il suo arrivo, l’anno scorso, ha regalato alla scuderia tedesca le prime vittorie - ben sei - della storia. Se non avesse rischiato troppo nei momenti clou del campionato, il ravennate avrebbe potuto conquistare il Mondiale. Dopo le prestazioni eccellenti del 2012, la S 1000 RR è da considerarsi tra le due ruote favorite per la vittoria e il nuovo acquisto Chaz Davies , che nella stagione scorsa ha dimostrato un grande potenziale, sarà un avversario da non sottovalutare. Nemmeno da parte di “Macio”.

- Fixi Crescent Suzuki: la casa di Hamamatsu sembrava finalmente aver trovato il pacchetto giusto per tornare a lottare per il podio già nell’ultima parte della passata stagione. Leon Camier ha stupito negli ultimi test a Phillip Island, qualche giorno fa, e il supporto del motore della GSXR-1000 L3 preparato da Yoshimura continua a dare frutti. A dimostrazione delle alte mire per il 2013, il team non consiste più soltanto del pilota inglese: metà del box è occupato da Jules Cluzel al debutto nella Sbk, forte del secondo piazzamento nel Mondiale Supersport 2012. E assolda come team manager Paul Denning.

- Grillini Dentalmatic SBK: al secondo anno nel Mondiale, la squadra continua ad avvalersi di una Bmw S 1000 RR. La grande novità del team bolognese consiste nel pilota: al posto di Mark Aitchison arriva Vittorio Iannuzzo . Di sicuro, le diverse esperienze in Superbike e Supersport che il 30enne campano ha alle spalle si riveleranno fondamentali nello sviluppo della moto.

- HTM Racing: al debutto assoluto nel campionato delle derivate, il progetto tutto nuovo - realizzato, però, da un gruppo di notevole esperienza - si avvale della quarta e ultima Bmw S 1000 RR dello schieramento. Ivan Clementi , che aveva già gareggiato nel Mondiale Sbk dal 2002 al 2006, è l’unico pilota della scuderia padovana guidata dal team manager Dario Zanella; il responsabile tecnico è Marco Frison. Il rider marchigiano ha già collaborato con entrambi, nel Campionato italiano velocità Stock1000 nel 2011 e Superbike nel 2012, chiudendo al secondo posto.

Kawasaki Racing Team: squadra che vince non si cambia. Nel 2012 non ha conquistato il titolo, è vero, ma Tom Sykes - secondo in classifica a solo mezzo punto da Biaggi e poleman della stagione grazie a nove Superpole - ha riportato ai vecchi fasti la “verdona” e quest’anno si presenta come l’uomo da battere. Lo affianca sulla ZX10RLoris Baz che l’anno scorso ha preso il posto di Joan Lascorz dopo il gravissimo incidente di Imola.

- MR-Racing: il team privato gestito da Mario Rubatto riporta Max Neukirchner nel Mondiale Sbk dopo due stagioni non esaltanti in Moto2. Il tedesco è in sella alla nuova Ducati 1199 Panigale R  e conta di tornare competitivo almeno come nel 2008; all’epoca nella scuderia Alstare Suzuki, un grave incidente lo escluse dalla lotta per il titolo.

- Pata Honda World Superbike: coppia britannica per la scuderia Ten Kate sponsorizzata per la prima volta dal marchio italiano Pata. Jonathan Rea al sesto anno nella squadra olandese, potrebbe finalmente aggiudicarsi il titolo, che manca alla Honda dal 2007. L’altra CBR1000RR è nelle mani di Leon Haslam , che non guidava una Honda dal 2008.

- Pedercini Team: dal 1998 la squadra mantovana non manca un campionato Sbk. I piloti, però, cambiano: al manubrio delle due Kawasaki ZX-10R ci stanno lo svedese Alexander Lundh , che ha gareggiato negli ultimi quattro round del 2012, e Federico Sandi , wild card nel 2010.

- Red Devils Roma: squadra italiana, moto italiana, pilota italiano. Dopo il difficile debutto l’anno scorso, il team manager Andrea Petricca sceglie un pilota di lunga esperienza come Michel Fabrizio e lascia la Ducati per l’Aprilia. Si tratta della quarta RSV4 1000 (4 cilindri, 16 valvole, 999cc, 225 cavalli) in griglia di partenza.

- Team SBK Ducati Alstare: assente nel 2012, la scuderia di Francis Batta rientra nelle derivate in coppia con la Ducati. Carlos Checa continua l’avventura con la casa di Borgo Panigale, con cui è diventato campione del mondo nel 2011 e sperimenta la nuova 1199 Panigale R (2 cilindri, 4 valvole, 1198cc, 200 cavalli; suo compagno di squadra è Ayrton Badovini .

CALENDARIO E CIRCUITI

I round passano da 14 a 15; cancellate le tappe di Misano Adriatico (San Marino), Miller Motorsports (Usa) e Brno (Repubblica Ceca), si aggiungono quelle di Istanbul (Turchia), Buddh (India), Laguna Seca (Usa) e Jerezde la Frontera (Spagna).

- 24 febbraio, Phillip Island (Australia): tra i preferiti della Ducati, misura 4.455 mt, si snoda in 12 curve (7 a sinistra e 5 a destra) e ha un rettilineo principale di 835 mt.

- 14 aprile, Aragon (Spagna): la pista spagnola, 5.043 metri con 14 curve (6 a sinistra, 8 a destra),  ospita il Mondiale dal 2011 ed è tra le più amate dai rider.

- 28 aprile, Assen (Olanda): definito "l’università delle moto", favorisce in particolare la Honda perché è la pista di casa del team Ten Kate. Misura 4.555 mt e ha un rettilineo  principale di 560 mt e 17 curve (11 a sinistra e 6 a destra).

- 12 maggio, Monza (Italia): il suo rettilineo di 1.195 metri, sui 5.793 totali, è una leggenda. Ha 13  curve (5 a sinistra e 8 a destra). Il “tempio della velocità” avvantaggia l’Aprilia: suo il record, firmato da Max Biaggi nel 2011, di 332,5 km/h.

- 26 maggio, Donington (Gran Bretagna): il Mondiale Sbk è cominciato qui, nel 1988. Il tracciato del GP d’Europa misura 4.023 mt, con 15 curve (5 a sinistra, 10 a destra) e rettilineo principale di 550 mt.

- 9 giugno, Portimäo (Portogallo): lungo 4.692 mt, ha un rettilineo principale di 702 mt e si snoda in 15  curve (9 a destra e 6 a sinistra) Fa parte del campionato dal 2008 e, grazie ai continui cambi di pendenza, è tra i tracciati più spettacolari  del Mondiale.

- 30 giugno, Imola (Italia): circuito veloce e difficile, misura 4.959 metri. Le curve sono 16 (10 a sinistra e 6 a destra).

- 21 luglio, Mosca (Russia): il  tracciato poco lontano dalla capitale ospita per il secondo anno le  derivate. Le curve sono 15 (9 a sinistra, 6 a destra) e il rettilineo di  873 mt è decisamente lungo, se messo in rapporto con la lunghezza totale della pista (3,931 mt).

- 4 agosto, Silverstone (Gran Bretagna): misura 5.129 mt, di cui 820 di rettilineo, e si snoda in 15 curve (6 a  sinistra e 9 a destra). La ristrutturazione del 2010 ha giovato parecchio allo spettacolo.

- 1 settembre, Nürburgring (Germania): il tracciato, bagnato dalla pioggia per tradizione, è di 5.137 metri, ha  un breve rettilineo di 708 mt e 17 curve (11 a sinistra, 6 a destra).

- 15 settembre, Istanbul (Turchia): il circuito, al debutto nella World Sbk, si trova nella parte asiatica della metropoli. Tappa della Formula 1 fino al 2012, considerata da Bernie Ecclestone la migliore pista per le monoposto, misura 5,338 km ed è spettacolare grazie alla curva numero 1, stretta e con saliscendi, e alla numero 8 ("la diabolica"): velocissima.

- 29 settembre, Laguna Seca (Usa): a pochi chilometri da Monterey, California, la spettacolare pista a stelle e strisce torna nel Mondiale Sbk dopo otto anni di assenza. Il  tracciato con il celebre cavatappi  misura 3.610 mt ed è stato costruito nel 1957; possiede 11 curve (7 a sinistra e 4 a destra) e un rettilineo  di 996 mt.

- 6 ottobre, Magny Cours (Francia): tradizionalmente ultima tappa del Mondiale, il circuito francese quest’anno sarà il  terzultimo round della stagione. Misura 4.250 metri, di cui soltanto 250  in rettilineo;18 le curve (9 a sinistra e 11 a destra).

- 20 ottobre, Jerez de la Frontera (Spagna): la pista situata vicino a Cadice, in Andalusia, Il tracciato, costruito nel 1986 e modificato nel 2002, misura 4.423 mt e il rettilineo più lungo ne misura 600. Ha 13 curve (5 a sinistra e 8 a destra).

- 17 novembre, Buddh (India): spetta a una delle delle quattro tappe nuove concludere la stagione delle derivate. Il tracciato si trova a Greater Noida, nei pressi della capitale Nuova Delhi. Progettato da Hermann Tilke, misura 5.125 mt e dispone di 16 curve (9 a destra e 7 a  sinistra) ed è il secondo più veloce del Mondiale dopo Monza.

LE GOMME

Pirelli festeggia i 10 anni da fornitore unico degli pneumatici del Mondiale (suo il  primato di monogomma più longevo  della storia degli sport motoristici) con una vera e propria rivoluazione. Con il passaggio delle gomme da  16,5 a 17 pollici, gli ingegneri della Pirelli hanno riprogettato da zero gli pneumatici: nuovi profili e fianchi, maggiore improntaa terra, assicurano migliore stabilità, riduzione dei  movimenti e capacità di inserimenato in curva. Sulla base della nuova misura, anche le mescole sono cambiate: risultano più morbide, versatili e performanti.

Il  regolamento prevede i piloti possano utilizzare un massimo di 13  gomme posteriori e 9 anteriori in ogni round. Per l'asfalto  asciutto hanno a disposizione pneumatici slick in diverse soluzioni di  mescola (3-4 all'anteriore, 4-5 al posteriore), ai quali si aggiungono una gomma  intermedia per l'asfalto  umido e una rain per il bagnato. Per la Superpole, ai 15 piloti che si  qualificano sono assegnate due gomme in mescola supersoft solo per il  posteriore.

IL REGOLAMENTO

Diverse le novità regolamentari che entrano in vigore quest’anno. Le variazioni e sono state ratificate il 17 ottobre dalla Federazione motociclistica internazionale (Fim) e dalla commissione Superbike.

Griglia di partenza
Le file saranno formate da 3 piloti e non più quattro, secondo lo schema “3-3-3-3”.

Nessuna interruzione per maltempo e introduzione del pitstop
Le gare non saranno più interrotte per condizioni climatiche avverse, se non a causa di eventi straordinari. I piloti che desiderano cambiare gli pneumatici o effettuare modifiche possono usufruire in qualsiasi momento del pits top, con 3 meccanici autorizzati a intervenire in pit lane oltre al pilota stesso. I rifornimenti saranno vietati. Se una regola sarà infranta, il pilota sarà squalificato.

Superpole
I primi 15 piloti qualificati prenderanno parte alla Superpole 1 (14 minuti), i primi 12 piloti della Superpole 1 prenderanno parte alla Superpole 2 (12 min.). I primi 9 piloti della Superpole 2 prenderanno parte alla Superpole 3 (10 min.).

In caso di pista bagnata, i primi 15 piloti qualificati prenderanno parte alla Superpole 1 (20 minuti) e i primi 9 piloti qualificati prenderanno parte alla Superpole 2 (20 min.).

Peso minimo
Eliminate le distinzioni tra 2 e 4 cilindri: tutte le moto dovranno rispettare il peso minimo di 165 kg.

Freno anteriore, luce posteriore e fari
Saranno obbligatori la protezione alla leva del freno anteriore, che potrebbe essere attivata accidentalmente in un urto con un’altra moto, la luce rossa posteriore in caso di pista bagnata o in condizioni di scarsa visibilità e il disegno stilizzato dei fari anteriori del modello di serie - con forma, misura e posizione identiche - per ribadire lo stretto legame tra le derivate e le moto in commercio. 

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Cristina Marinoni