daniele de rossi roma dove giocherà traditore
ANSA/LUCIANO ROSSI/AS ROMA
Calciomercato

Il futuro di De Rossi, dove giocherà e chi vuole farlo passare per traditore

Scaricato dalla Roma, tentato dall'idea di restare in Italia (Fiorentina, Sampdoria o Milan?). E nella Capitale c'è chi lo accusa di tradimento

Dopo essere stato scaricato dalla Roma, Daniele De Rossi è pronto a scegliere la prossima destinazione con in testa l'unica certezza di non essere arrivato al capolinea della carriera e di avere voglia di giocare ancora per almeno un paio di stagioni. Dove? Il nodo della questione è tutto racchiuso in questa domanda perchè di offerte ne stanno arrivando e spingono l'ex Capitan Futuro a fare riflessioni prendendo in considerazione qualsiasi ipotesi.

L'amarezza per il modo in cui è maturata la fine della storia con la Roma non è ancora stata del tutto assorbita, ma a differenza di qualche settimana fa oggi tra le destinazioni possibili per il prossimo campionato ci sono anche squadre di Serie A e non solo mete straniere come pareva intenzionato ad accettare dopo l'addio ai colori giallorossi.

E' vero che nelle ore dello strappo si era lasciato andare con i tifosi garantendo che non avrebbe mai più calcato un campo da calcio in Italia, però la voglia di rimanere nel Paese che conosce e la prospettiva di non doversi sottoporre allo stress di un cambio di vita e di un declassamento professionale hanno il loro peso.

De Rossi in ginocchio davanti alla Curva Sud della Roma I VIDEO

Le possibili destinazioni in Serie A per De Rossi

Per sua stessa ammissione, De Rossi è oggi un calciatore di enorme esperienza e carisma in grado di offrire a chi lo sceglie non più di 20-25 partite di qualità. Con la Roma si era discusso anche dell'ipotesi di un contratto a gettone, chi lo vuole deve spendere gli argomenti giusti per convincerlo a sposare l'ultima causa della sua carriera.

Per quanto Commisso si sia affrettato a bollare il tutto come "fake news", la Fiorentina è la società più attiva al momento insieme alla Sampdoria di Ferrero, vecchio cuore giallorosso che non disdegnerebbe di portarsi in dirigenza anche Totti completando così una clamorosa doppietta.

In fondo a Genova De Rossi ritroverebbe Di Francesco con cui ha vissuto l'ultima, grande, stagione con la semifinale della Champions League. Sul filo dei rapporti personali, attenzione anche al Bologna di Sabatini: piazza storica, vicina a Roma e che necessita di una chioccia per far crescere un gruppo che verrà costruito guardando molto a giovani di talento.

Il Milan, con le voci di un biennale da 3,5 milioni netti offerto da Maldini, rappresenta al momento poco più di una suggestione perchè sarebbe una scelta in controtendenza con i diktat imposti da Elliott e Gazidis. E una suggestione è anche l'approdo in Figc insieme a Mancini, mentre gli Stati Uniti e altre mete di un calcio meno competitivo ma ugualmente ricco rappresentano una strada tenuta in considerazione.

De Rossi, l'audio sul colloquio con Fienga: i retroscena dell'addio

Ma De Rossi non sta tradendo la Roma

La comparsa di tante ipotesi 'italiane' ha aperto il dibattito a Roma sul presunto tradimento di De Rossi che si consumerebbe nel momento in cui il centrocampista decidesse di restare in Serie A con una maglia diversa da quella giallorossa. L'ex idolo rischia di diventare bersaglio facile dei suoi avversari e di chi non vede l'ora di attribuirgli comportamenti non coerenti con la causa.

In un clima infuocato come quello di Roma, con gli strappi che hanno portato lontani Totti e De Rossi non ancora digeriti, basta poco per far soffiare il vento della rabbia popolare. De Rossi in Italia aiuterebbe chi è finito nel mirino della critica feroce a riguadagnare posizioni? Renderebbe meno debole agli occhi dei tifosi la posizione di Pallotta e di chi gli sta intorno?

Difficile. Forse impossibile. Però oggi la situazione è questa e il solo fatto che De Rossi pensi legittimamente al suo futuro senza escludere una piazza italiana si è trasformato nell'atto di tradimento di chi era riconosciuto come simbolo. Poco importa che sia stato scaricato senza troppi complimenti e con giustificazioni risibili; l'importante è gettare in pasto alla gente un nuovo elemento divisivo in una piazza già lacerata dagli eventi degli ultimi mesi.

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano