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ANSA / MATTEO BAZZI
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Inter da record per sfidare la Juventus

Contro la Lazio la quinta vittoria nelle prime 5 giornate, come solo nel '65 e nel 2015. Ma Conte non vuol parlare di scudetto...

Cinque vittorie nelle prime cinque giornate, come solo due volte nella sua storia: il lontano 1966 (allora la striscia si fermò addirittura all'ottava in una stagione finita con la doppia beffa della finale di Coppa Campioni persa contro il Celtic e della beffa di Mantova) e il più recente 2015

L'Inter di Conte non si ferma più, mostrando di aver assorbito dal suo tecnico ferocia e concretezza in attesa di vedere stabilmente anche una traccia di gioco esteticamente più accattivante. Anche contro la Lazio non tutto è filato liscio, con un'ora di grande sofferenza prima del finale a campo aperto in cui i nerazzurri si sono trovati decisamente più a loro agio.

Non si tratta, però, di vittorie nate per caso o per fortuna. In una fase della stagione in cui tutti stanno faticando ad entrare in forma, l'Inter dimostra di aver superato alcuni limiti del passato e non si butta più via. E' un pregio delle squadre più forti e in fondo anche la Juventus ha preso punti sbuffando nell'avvio di campionato.

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La difesa di ferro di Conte

In attesa della miglior condizione di Lukaku, che viaggia ancora al settanta per cento delle sue possibilità, di Sanchez che ha solo spezzoni di partita nelle gambe e del miglior Lautaro (troppo impeciso), Conte ha gettato le fondamenta della stagione su un reparto difensivo che non ha eguali al momento in Italia.

Handanovic - 300 presenze con l'Inter - è una garanzia che copre anche le poche sbavature del muro che gli viene costruito davanti: Godin ha personalità ed esperienza da vendere e si sta adattanto al ruolo di esterno destro nella linea a tre, De Vrij e Skriniar si vanno confermando dopo la passata stagione di altissimo livello.

Il prodotto è una squadra che ha incassato una sola rete nei primi 450 minuti di campionato e con questa dote si prepara ad arrivare allo scontro diretto con la Juventus del 6 ottobre a San Siro. Troppo presto per qualsiasi ragionamento scudetto, parola che Conte rifugge quasi con veemenza e che certamente non è oggi nei piani dell'Inter. Se poi gli altri dovessero fare disastri, è il pensiero contiano, Lukaku e compagni avrebbero l'obbligo morale di provare a farsi trovare pronti.

Intanto Conte si gode l'abbozzo di fuga (+6 sul Napoli e sul quinto posto), la crescita di Barella, la conferma di Sensi e i primi passi da titolare di Biraghi. Bicchiere mezzo pieno e qualcosa in più, insomma. Ultima annotazione: contro la Lazio ha avuto in campo anche cinque italiani contemporaneamente; dopo anni di esterofilia, criticata, un dato da segnalare come controtendenza rispetto alle altre big della Serie A.

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Giovanni Capuano