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ANSA / MATTEO BAZZI
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Inter-Icardi, guerra: perché è stata tolta la fascia da capitano

Clamorosa decisione della società che declassa quello che era il suo simbolo. Il ruolo di Marotta e cosa succede adesso

L'Inter comunica che il nuovo capitano è Samir Handanovic.

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E' con queste parole via Twitter che l'Inter ha comunicato (tra l'altro senza mai nominarlo) che Mauro Icardi non è più il capitano dell'Inter. Una bocciatura, un declassamento, un provvedimento clamoroso che significa prima di tutto la rottura definitiva tra il club e il suo giocatore più rappresentativo, non partito per sua scelta per la trasferta a Vienna d'Europa League.

Icardi bocciato e al suo posto uno dei leader silenziosi dello spogliatoio, lo stesso che avrebbe manifestato nell'ultimo periodo un logoramento nei rapporti con l'argentino e con tutto quanto lo circonda, a partire dall'ingombrante moglie e procuratrice con le sue continue esternazioni televisive.

Da settimane ormai non si parlava d'altro che di lei, Icardi, Spalletti e Marotta. Una soluzione insostenibile per la società ed, evidentemente, per il tecnico che a Parma era uscito allo scoperto chiedendo ai dirigenti di sciogliere il nodo con una decisione definitiva. Non è stata l'accelerazione sul rinnovo, ma un atto che va certificato come dichiarazione di guerra e che rende altamente improbabile la permanenza di Icardi in nerazzurro dopo il mercato estivo.

Icardi, non è più capitano Inter: retroscena e rischi della scelta di Marotta I VIDEO

Perché Icardi è stato declassato

La decisione è stata presa di concerto tra Marotta, i dirigenti del club e l'allenatore Spalletti che aveva chiesto alla società di uscire allo scoperto. E' stata comunicata alla fine dell'allenamento della vigilia di Rapid Vienna-Inter e poi comunicata alla stampa. Decisivo il confronto tra tecnico e dirigenti post-Parma. Decisione "difficile e dolorosissima, presa esclusivamente per il bene dell'Inter" secondo Spalletti.

Cosa ha pesato di più? Non sono passate inosservate le dichiarazioni sul sostegno mancato al marito, sia da parte della società (il riferimento alle "cattiverie che vengono da dentro") che dei compagni, accusati velatamente di non servirlo adeguatamente e di essere causa del digiuno da gol. Lo stesso Perisic, additato nel mezzo del mercato come persona con problemi personali, non ha certamente gradito l'intromissione in vicende proprie.

Discorsi che non sono stati accolti bene nello spogliatoio ("Situazioni imbarazzanti per la società e per la squadra" li ha definiti Spalletti) e che hanno minato il ruolo di Icardi come capitano. Una tempesta che rischiava di compromettere la tenuta dell'ambiente e davanti alle quali la socità ha preferito mettere un punto, dando la sensazione di non accettare più questi comportamenti.

In più hanno certamente pesato le prese di posizione della moglie e procuratrice Wanda Nara sul rinnovo del contratto, la "battaglia del grano" aperta in dicembre. Era stata invitata (inutilmente) ad abbassare i toni, non aveva più rilanciato ma le sue posizioni pubbliche avevano comunque messo pressione.

Di qui la necessità di un gesto forte per non dare l'impressione di essere prigionieri di un calciatore. Che la temperatura si fosse alzata si era capito al rientro dalle ferie natalizie con la multa, sempre negata dall'entourage dell'argentino, per il ritardo. Spalletti e Marotta hanno deciso per il pugno duro in linea con la nuova era nerazzurra, quella iniziata con l'esclusione di Nainggolan per le sue 'pazzie' notturne.

La reazione di Icardi

L'ormai ex capitano dell'Inter l'ha presa malissimo. Ha comunicato allo staff tecnico che non avrebbe preso parte alla trasferta a Vienna ed è tornato a casa dove è stato descritto come distrutto, colpito da una decisione che non attendeva e che lo mette ai margini.

La società ha garantito che non intende fare a meno di lui e che dal punto di vista tecnico e della gestione "non cambia nulla", ma immaginare i prossimi capitoli del romanzo è difficile se non impossibile.

L'entourage del calciatore considera lo strappo grave ma, allo stesso tempo, riconducibile anche a normali logiche in una trattativa dura che potrebbe proseguire. Se, invece, l'Inter avesse deciso di chiudere con Icardi lo scontro si sposterebbe sul terreno dell'offerta; potrà ancora valere i 110 milioni della clausola? Oppure a fonte di un addio sarà Wanda Nara ad avere il pallino in mano con l'Inter obbligata ad accettare anche cifre inferiori a due anni dalla scadenza del contratto?

tweet Inter Icardi tolta fascia capitanoTwitter @inter

Quel tweet notturno (poi cancellato)

Nella vicenda della comunicazione del declassamento c'è anche il giallo del tweet notturno comparso per pochi minuti sull'account in lingua spagnolo dell'Inter, poi rimosso dopo le prime risposte dei tifosi. Una foto di Icardi nell'atto di togliersi la fascia di capitano dal braccio (per consegnarla a Lautaro Martinez) senza commenti se non attraverso una serie di faccine che rilette con il senno di poi paiono un preannuncio della tempesta.

Gli occhi sgranati, la palla di vetro (per prevedere il futuro?), il dubbio e l'annuncio di qualcosa che sarebbe avvenuto presto con occhiolino a sigillare la soluzione di un problema. Ufficialmente non c'è alcun collegamento tra il tweet notturno e quanto accaduto poche ore più tardi, ma la suggestione di un messaggio sfuggito di mano è forte e difficile da cancellare.

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Giovanni Capuano