Finale infinita: Milano porta Siena a gara 7
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Finale infinita: Milano porta Siena a gara 7

Con un canestro sulla sirena di Jerrells (video) l'EA7 vince sul campo della Mens Sana: venerdì al Forum la partita che vale lo scudetto

Messa con le spalle al muro, l’EA7 Milano fa l’unica cosa possibile: restituisce lo sgarbo a Siena andando a vincere al PalaEstra (74-72) per la prima volta della storia una partita di playoff e consegnando così agli avversari il biglietto di ritorno al Forum per un’altrettanto storica gara 7 di finale (venerdì ore 20.30, diretta Rai Sport).

Tutto accade all’ultimo giro di lancetta, come se non contassero nulla (ma chi conosce il basket, sa bene che non è così) i 39 precedenti minuti di lotta ancora una volta fisica ma pure tattica, con la difesa a zona proposta da coach Luca Banchi a fare a lungo la differenza. Meno di sessanta secondi in cui prima il ferro sputa lontano il sogno senese dell'8° scudetto consecutivo respingendo la tripla di un Matt Janning comunque in serata “no” (4 punti, con 2/7) e poi un sino ad allora anonimo Curtis Jerrells (4 punti a referto anche per lui) infila sulla sirena il tiro che restituisce futuro e speranze di gloria a un’Olimpia sull’orlo del baratro.

Il canestro vincente di Curtis Jerrells

Il play americano risulta così alla fine l’uomo-partita, ma a trascinare l’EA7 fino all’adrenalinico finale sono in precedenza un Alessandro Gentile da 23 punti, un Keith Langford che combina alla doppia cifra offensiva (13) importanti giocate difensive e un Gani Lawal (10 punti, 9 rimbalzi) che riesce almeno in parte a rimpiazzare un nervoso e inconsistente Samardo Samuels, annichilito sotto i tabelloni da Othello Hunter (18 punti, 8 rimbalzi). Confermando l’ottimo momento di forma, il centro è anche in questa partita il migliore assoluto della Mens Sana insieme con un Josh Carter (19, con 5 triple ad altissimo coefficiente di difficoltà su 6 tentativi) che risulta determinante nel ricucire a cavallo delle ultime due frazioni il -11 in cui era scivolata la squadra di coach Crespi. Assai meno efficaci, invece, i 22 punti di MarQuez Haynes: sia perché nascondono un insufficiente 2/8 da oltre l’arco, sia perché il play americano commette l’errore negli ultimi, decisivi minuti di voler vincere da solo il match.

Si torna quindi a Milano e la pressione si risposta sull’EA7, attesa dai 12 mila del Forum all’impresa che ricucirebbe lo scudetto sulle maglie biancorosse dopo 18 anni d’attesa. Ma Siena ha già ampiamente dimostrato di potersela giocare su qualsiasi parquet: comunque finiranno, quelli della “finalissima” saranno di sicuro 40 minuti da ricordare. Salvo supplementari, ovviamente.

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Paolo Corio