Sony Xperia T, la prova del cellulare di James Bond
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Sony Xperia T, la prova del cellulare di James Bond

Schermo da 4,55 pollici, fotocamera da 13 megapixel, un portento con immagini, video e audio. L'agente segreto più famoso del mondo ha trovato un degno alleato hi-tech?

A fine mese arriva nelle sale italiane Skyfall, l’ultimo atteso capitolo della saga di James Bond. Accanto alla sua immancabile pistola, l’agente segreto più famoso del mondo avrà in tasca uno smartphone di ultima generazione: il Sony Xperia T. Cuore Android, schermo da 4,55 pollici, fotocamera da 13 megapixel. Sarà all’altezza di un proprietario così illustre e dinamico? Panorama.it lo ha messo alla prova.

Cominciamo dall'inizio. La confezione è di forma rettangolare e un po’ più ampia rispetto a quella degli altri telefoni: certamente un pregio, come si capisce una volta aperta. Sotto allo smartphone, adagiati comodamente in uno scomparto dedicato, trovano spazio una piccola guida per cominciare a usarlo, il caricatore a muro, il cavo Usb, gli auricolari. Che sono una doppia bella sorpresa: hanno un suono molto pulito e nitido, avvolgente e soddisfacente anche con i bassi. E, oltre a quelli di serie, sono forniti con un corredo di quattro gommini di ricambio, in modo da adattarli alla perfezione al nostro orecchio.

Prima di avviare il telefono è necessario inserire una Microsim, per intenderci la stessa che utilizziamo per l’iPhone 4S o gli ultimi iPad. L’operazione è molto semplice: c’è uno sportellino sul fianco (quindi non bisogna impazzire con graffette e altre amenità) e bastano davvero pochissimi secondi per completare l’operazione con successo. La memoria interna è di 16 giga (quasi 11 in verità perché il resto viene assorbito dal software del telefono), ma è possibile aggiungere altri 32 giga grazie a una scheda microSD che può essere alloggiata nello scomparto accanto alla Sim con la stessa facilità.

Il telefono si avvia in maniera piuttosto rapida e già questa è una prima bella sorpresa. Per impostarlo basta seguire otto semplici passaggi che vanno dalla configurazione della lingua e del Wi-Fi, alla possibilità di collegare immediatamente i propri account Google, Facebook ed Exchange per avere posta, social network, contatti e tutto un pacchetto di servizi di serie già a disposizione in modo immediato. Peraltro si può optare per una sincronizzazione automatica degli account, il che di fatto fa sì che lo smartphone sia in grado di darci in ogni momento segnali su cosa sta accadendo nel nostro mondo digitale. Fin qui, comunque, nulla di trascendentale o di inedito.

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I menu scorrono in modo molto fluido e le applicazioni e i giochi vengono avviati in modo soddisfacente (il processore dual core da 1,5 gigahertz sembra fare il suo dovere). Ma è inutile girarci troppo intorno. Sono due i punti di forza di questo dispositivo, che lo fanno emergere rispetto agli altri. Lo schermo è davvero spettacolare: i colori sono accesi, vivi, ed è un piacere attardarsi a cogliere le diverse sfumature delle immagini, così come è ugualmente superba la resa dei video. Insomma, una macchina del genere è ideale per l’intrattenimento in mobilità. Il secondo punto di forza, che lo fa spiccare ulteriormente rispetto alla concorrenza (pensiamo, tanto per fare un nome, al Samsung Galaxy S III), è la fotocamera da ben 13 megapixel, con zoom digitale da 16x e la possibilità di registrare video in alta definizione, quella vera (1080p).

La prova sul campo ci ha dimostrato che le immagini vengono bene anche in condizioni di luce critiche per molti dispositivi pure di fascia alta e che scattare in successione non rappresenta assolutamente un problema, anzi può dare notevoli soddisfazioni. La messa a fuoco, in generale, è quasi istantanea e, all’occorrenza, ci si può divertire con Instagram. Già, con un sensore così sensibile, aggiunto ai filtri del popolare social network, abbiamo notato un certo salto di qualità negli scatti che abbiamo modificato e postato.

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Per il resto parliamo di un telefono che non dà particolari sorprese a chi già è avvezzo al sistema operativo targato Google. Le dimensioni sono generose ma non troppo (129,4x67,3x9,35 mm), il peso è assolutamente un fattore positivo, visto che non arriva a 140 grammi. La batteria arriva invece tendenzialmente a fine giornata, certo a patto di non esagerare con il mix di foto, video e riproduzione in streaming. In quel caso è più che legittimo che uno schermo del genere abbia bisogno di una dose importante di energia e che si vada in riserva più in fretta. Il prezzo si aggira ufficialmente intorno ai 600 euro, ma su internet si trovano delle offerte anche a 500.

Insomma, siamo classicamente nella galassia Android di fascia premium. Un segmento che tende a una certa standardizzazione e in cui emergere non è facile, anzi il rischio è quello di proporre un clone di prodotti che, per un motivo o per un altro, hanno goduto di una certa fortuna. Sony, è giusto ribadirlo, fa centro puntando su quello che sa fare meglio: uno schermo davvero notevole e una fotocamera di livello superiore rispetto alla concorrenza. La conclusione dunque è obbligata: il Sony Xperia T è perfetto per chi vuole divertirsi in mobilità, sia da spettatore, godendosi filmati o buona musica (in questo senso la funzione Walkman è indovinata e scatena nostalgie inaspettate); oppure attivamente, registrando video o scattando foto di primo livello. E poi certo, come dimenticarlo, va bene pure per chi vuole sentirsi un po’ James Bond.

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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