Alberto Angela
ANSA/CLAUDIO PERI
Lifestyle

Perché Alberto Angela piace alle donne (e non solo)

Da "figlio di" a sex symbol e acclamato leader politico. La parabola del paleontologo più amato d'Italia

Più sexy del macho palestrato, più accattivante del manager di successo e più intrigante dell'artista maledetto: c'è una "categoria" di uomo che, in fatto di appeal, batte le tradizionali passioni delle donne. Questa "categoria" ha un nome e un cognome: Alberto Angela.

Alberto Angela, l'uomo delle Meraviglie 

Paleontologo, giornalista, divulgatore scientifico e uomo del momento. Con le sue Meraviglie in prima serata sulla Rai ha tenuto attaccati alla televisione 5.682.000 spettatori pari al 23,3 per cento di share, telespettatori che si sono fatti condurre per mano alla scoperta delle bellezze (in questo caso i siti italiani protetti dall'Unesco) del nostro Paese.

Ma la vera "meraviglia", il miglior "Viaggio unico e straordinario" è lui. "Se avessi avuto lui come prof. al liceo sarei diventata paleontologa" scrive una delle migliaia di fan di Angela che condivide il pensiero di tutte quelle donne che al posto del maschio medio irrisolto e all'eterna ricerca di un obiettivo da raggiungere nella vita, preferirebbe avere accanto un dotto saggio capace di sedurre raccontando la storia degli Ittiti o dei Sumeri.

L'arte del racconto

Del resto a lui viene così bene: sentirlo parlare distende i muscoli della mandibola regalando alla bocca una semi apertura estatica in grado di stimolare i neuroni concedendo una sensazione di completo benessere più sexy di un qualsiasi tete -a-tete.

Provare per credere: l'arte di raccontare storie è appannaggio di pochi, ma quella di raccontare LA storia è merce ancora più rara. E così scoprire la Reggia di Caserta o gli affreschi di Giotto ad Assisi per bocca di Angela è un'esperienza addirittura sensuale.

Come scrive una delle tante donne che, mentre Meraviglie era in onda, twittava assiduamente: "Vorrei che qualcuno parlasse di me come Alberto Angela parla dell'opus reticulatum".

Le Angelers

Su Facebook esiste addirittura un fan club, le Angelers, che conta 22.000 iscritte. Donne di cultura che autoregolano il forum per evitare schiamazzi, polemiche, liti da pollaio e insulti social. Le regole sono ferree: "Siamo qui per divulgare e divertici - recita il decalogo che va sottoscritto prima di accedere al gruppo - No a post politici, insulti razziali, sessisti o religiosi" e poi ancora: "Non postare insulti. Alberto è un Signore, ispiriamoci a lui".

La pop-paleontologia

Si tratta della consacrazione di un uomo che, grazie al potere evocativo della sua capacità linguistica unito a un amore smisurato per la sapienza, ha trasformato in pop la paleontologia facendo sì che il grande pubblico fosse in grado di toccare con mano la storia.

Un coccio di anfora sumera tra le sue mani diventa un oggetto meraviglioso, la chiave per entrare in una fetta di storia che prende vita grazie alla potenza narrativa che egli ha sviluppato in 30 anni di televisione.

Perché Alberto Angela, 55 anni, è da almeno un terzo di secolo che ci racconta la storia a misura di piccolo schermo. Negli anni '90 lo faceva nel corso di Quark, la trasmissione culto di suo padre Piero.

Allora era un giovane archeologo che con semplicità e competenza portava le telecamere Rai dentro i più meravigliosi siti archeologici del mondo svecchiando con le sue parole storia di migliaia di anni fa. 

Dal 2000 in poi Alberto Angela ha tagliato il cordone col padre diventando il Cicerone di Ulisse - Il piacere della scoperta e ora con Meraviglie - la penisola dei tesori ha confermato il suo peso specifico all'interno del panorama televisivo e scientifico italiano.

Non solo: via Twitter e sotto elezioni c'è chi chiede ad Angela di candidarsi come Premier, chi auspica che lo facciano Ministro della Cultura o dell'Istruzione e perfino chi spera che sul trono della Reggia di Caserta si sieda per essere proclamato Re.

Tutte pazze di Alberto Angela

Ma perché quest'uomo di mezza età che allaccia fin sotto il pomo d'Adamo la camicia bianca, questo hipster che era hipster prima che gli hipster esistessero, piace così tanto alle donne?

In primo luogo perché è garbato, e il garbo è una dote che oggi manca più del posto fisso. Poi perché ama. Ama follemente ciò che fa e non lo ama in maniera egoistica e autoriferita, ma il suo stesso scopo è quello di diffondere il suo amore per la conoscenza e permettere che il sapere venga percepito non come pesante cappa di nebbia che aleggia sugli Atenei più esclusivi, ma come elemento alla portata di tutti.

E poi Alberto è semplice: non sale in cattedra, non si erge a paladino della storia. E' un primus inter pares, un dux latino che conduce il popolo verso l'espansione dei propri orizzonti. E' l'Alessandro Magno che guida alla conquista dell'Impero, il saggio Ulisse che non perde la strada di casa e solo il cielo sa quanto sia sexy avere accanto qualcuno che sappia condurre. 


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Barbara Massaro