Crema depilatoria
Facebook
Lifestyle

Le web bufale della settimana - Ep. 55

Le notizie più assurde apparse in Rete negli ultimi 7 giorni

1. La donazione fantasma

La donazione fantasmaLa donazione fantasmaFacebook

Questa settimana è ritornata a batter cassa una bufala datata 2011. Si tratta della notizia circolata sui social network secondo cui Roberto Benigni dopo aver promesso di donare il suo cachet di 250.000 euro all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze non abbia mai effettuato il versamento.

In realtà una simile promessa Benigni non l'aveva mai neppure fatto e l'ospedale non ha mai fatto alcuna dichiarazione in merito al presunto mancato bonifico.

L'attore spesso si reca a trovare i piccolo pazienti ma, anche in caso di donazioni, la beneficienza è anonima e l'ospedale non sarebbe autorizzato a darne notizia.

La bufala aveva avuto così tanto clamore che la portavoce dell’istituto Roberta Rezzo Alli a nome del direttore Tommaso Langiano aveva dovuto chiarire: "E’ una notizia con un'abbondante dose di invenzione. Benigni non ha mai detto di fare quella donazione. I vertici, la direzione generale e io non ne sappiamo nulla. L’attore ogni tanto però va all'ospedale pediatrico. 'Sono qui per farmi visitare', dichiara ogni volta ai giornalisti con un sorriso, visto che non è un bambino. Aggiungo che ogni donazione è riservata, solo il donatore può comunicarla, qualunque sia la cifra. Noi siamo tenuti alla massima riservatezza e la rispettiamo. Perciò non posso sapere se Benigni ha donato a noi quei soldi, anche fosse non potrei comunicarlo. Ma lo ripeto, non ci risulta abbia mai dichiarato una cosa del genere". 

2. L'errore della crema depilatoria

Crema depilatoriaCrema depilatoriaFacebook

Kayla Connors qualche giorno fa ha condiviso su Twitter la foto di sua sorella in versione calva scrivendo: "Mio sorella ha usato la crema depilatoria al posto dello shampoo".

Il tweet ha suscitato ilarità e incredulità da parte degli utenti che hanno commentato e condiviso il tweet così tante volte da renderlo virale.

Presto, però, qualcuno si è accorto che la foto era un fake, o meglio l'elaborazione della versione calva di noi stessi che è possibile utilizzando l'app BaldBooth che scatta selfie facendo lo scalpo ai protagonisti.

3. Canone Rai

Thinkstock

Anche il canone Rai in bolletta non poteva non essere esente dalla solita catena di Sant'Antonio che si ripropone di trovare il modo per evadere la tassa. Il solito copia e incolla prescrive: "Quando vi arriverà la bolletta ENEL col canone RAI fate semplicemente come segue:
RECATEVI PRESSO UN UFFICIO POSTALE, RITIRATE UN BOLLETTINO IN BIANCO, COMPILATELO RIPORTANDO SOLO L’IMPORTO RELATIVO AL CONSUMO ENERGETICO E FATE IL VERSAMENTO CON LA SICUREZZA CHE NON POSSONO SOSPENDERE L’EROGAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA PER MOROSITÀ. In questo modo non pagheremo il pizzo imposto dai politici per poi pagare stipendi da capogiro (da €300.000 fino a €640.000 annui).Copia e incolla…. non condividere"

Tale consiglio oltre a essere falso è anche nocivo. Non pagare il canone significa evadere le tasse con tutte le conseguenze del caso. Gli unici autorizzati a pagare la bolletta dell'elettricità scorporata dal canone sono coloro che non hanno apparecchi televisivi in casa e hanno informato la Rai e l'addebito è avvenuto per errore. Tutti gli altri cittadini, invece, sono tenuti a pagare il balzello.

4. Osama Bin Laden stringe la mano a Hillary Clinton

Hillary Clinton e Osama Bin LadenHillary Clinton e Osama Bin LadenTwitter

La candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti che stringe la mano a Osama Bin Laden. La foto ha fatto il giro del mondo via social network, ma si tratta d'un falso.

Lo scatto vero, che risale al 2004, ritrae la Clinton accanto al musicista indiano Shubhashish Mukherjee che si trovava a Washington in occasione di un evento dedicato all'Asia. L'abito orientale e la calorosa stretta di mano sono stati l'occasione per appiccicare, sopra il volto del musicista, l'immagine della faccia del terrorista islamico e gettare fango sulla Clinton.

I più letti

avatar-icon

Barbara Massaro