A meno di 48 ore dal vertice in Alaska con il Presidente russo Vladimir Putin, oggi Donald Trump ha tenuto una riunione virtuale con i principali leader europei. L’iniziativa era stata annunciata lunedì dal portavoce del Cancelliere tedesco Friedrich Merz e aveva lo scopo di veicolare la posizione europea e ucraina in merito alle trattative previste per venerdì nella città di Anchorage, in Alaska.
L’incontro Trump-Putin, che si svolgerà nella base militare di Elmendorf-Richardson, non vedrà infatti la partecipazione né del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, né di alcun leader europeo. A nulla sono servite le pressioni dei politici e dei capi di Stato del Vecchio Continente, in Alaska si incontreranno solo i “grandi”, ecco quindi che la riunione virtuale di oggi è servita a veicolare al Presidente americano la posizione dell’Europa e dell’Ucraina.
In occasione della riunione odierna, il Presidente americano ha pubblicato un messaggio sui social in cui annunciava: «Parlerò con i leader europei tra poco. Sono persone fantastiche che vogliono vedere un accordo concluso». L’intento era certamente quello di addolcire l’amara pillola dell’esclusione dai colloqui di venerdì, d’altra parte alla riunione ha partecipato anche il Presidente Zelensky, per l’occasione giunto a Berlino ospite del Cancelliere tedesco, oltre a Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni, Emmanuel Macron, Keir Starmer, il Presidente del COnsiglio europeo Antonio Costa e il Segretario generale della Nato Mark Rutte.
Al termine della riunione Zelensky e Merz hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, dove il Cancelliere ha ribadito che «in Alaska devono essere tutelati gli interessi di sicurezza dell’Europa e dell’Ucraina», mentre il Presidente ucraino ha ammorbidito la sua posizione in merito agli scambi di territorio, facendo una parziale marcia indietro rispetto al rifiuto categorico dei giorni scorsi e dichiarando di non voler commentare perché «le parole hanno un peso». Merz ha però commentato, affermando che «l’Ucraina è aperta alle discussioni in merito alla questione territoriale, ma l’attuale linea del fronte deve essere il punto di partenza».
Parlando insieme al Presidente francese Macron, il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ha affermato che «il presidente Trump ha condiviso con noi tre obiettivi molto importanti: prima di tutto il cessate il fuoco, poi che nessuno oltre all’Ucraina può negoziare ciò che riguarda l’Ucraina, e terzo elemento la disponibilità degli Stati Uniti di condividere con l’Europa gli sforzi per rafforzare le condizioni di sicurezza quando avremo ottenuto una pace duratura e giusta per l’Ucraina». Il Presidente francese ha rimarcato che nel prossimo summit di venerdì con Putin, Trump avrà come obiettivo principale l’ottenimento «di un cessate il fuoco».
Giova ricordare come nei giorni scorsi Trump abbia affermato che i colloqui in Alaska saranno un incontro “esplorativo” per cercare di ottenere un cessate il fuoco nella guerra di Mosca contro l’Ucraina, dopo aver dichiarato la scorsa settimana, con grande costernazione per Kiev e per l’Europa, che qualsiasi accordo comporterebbe «uno scambio di territori».
L’idea russa sembra essere quella di proporre il ritiro delle truppe di Kiev dall’oblast di Donetsk (dove l’Ucraina controlla poco meno del 30% del territorio) e in cambio Mosca ritirerebbe le sue truppe dalle piccole porzioni di territorio che controlla negli oblast di Kharkov, Dnipro e Sumy.
