Le tendenze food per il 2017
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Le tendenze food per il 2017

Andare al ristorante sì, ma alla ricerca del benessere e del cibo a impatto zero

Piatti vegetariani con materia prima coltivata in maniera etica e senza spreco di risorse. E' questo quello che gli italiani cercano quando escono per andare a mangiare al ristorante.

Le tendenze in ambito food per l'anno appena iniziato sono state disegnate da TheFork, l'app per la prenotazione online dei ristoranti, che ha interrogato gli italiani su usi, costumi e aspettative in fatto di ristorazione e buon cibo.

In media nel 2017 gli italiani puntano a uscire a cena dalle 2 alle 5 volte al mese per lo più per serate con gli amici, occasioni romantiche o celebrazioni di famiglia.

La spesa calcolata è di poco meno di trenta euro a testa in linea con la tendenza dello scorso anno. L'italiano, poi, non ama i pranzi di lavoro e per parlare d'affari preferisce l'ufficio.

La scelta del ristorante, poi, è apparsa sempre meno affidata al caso. La gente ama documentarsi, specie online e apprezza i locali che mettono su internet menù e prezzi, meglio ancora se si può prenotare con pochi clic.

E se a farla da padrona è sempre la pizzeria nella classifica dei locali più frequentati reggono i regionali e quelli specializzati in pesce. Le tendenze food per l'anno, però, sono in continua evoluzione e vedono la prepotente ascesa della cucina vegetariana seguita dalla cosiddetta "organica" cioè quella che sceglie materia prima coltivata in maniera etica.

Su questo filone s'inserisce il boom del Trash Cooking che adopera cibo scartato e ritenuto meno nobile nel carrello della spesa dai ristoranti tradizionali.

Tra i trend culinari è in calo il culto del cocktail a favore di frullati analcolici, frutta fresca, bibite senza alcol e con poche calorie.

Regge l'etnico, specie il sushi, ma vanno scomparendo i vecchi ristoranti cinesi quelli da involtino primavera, ravioli di gamberi, spaghetti alla soya e pollo alle mandorle. Al loro posto gli stessi imprenditori asiatici hanno svoltato verso la cucina fusion che costa il doppio, è un po' più snob ma evita l'effetto "mappazzone" nel piatto.

Tra le novità anche la passione dei locali che permettono al cliente di vedere il passaggio da materia prima a prodotto finito: bene le macellerie dove vengono cucinati carne e hamburger tagliati al momento; lo stesso vale per le pescherie e per i negozi di frutta e verdura.

I clienti dei ristoranti sono sempre più esigenti e l'asticella si alza quando si tratta di cibo. Se queste sono le novità l'Italia non cede al gusto per le tradizioni. Resta in vetta alla classifica la cucina toscana seguita dalla mediterranea e da quella romana.

L'italiano in ogni caso se esce la sera il più delle volte lo fa per andare in pizzeria e la pizza gourmet con farine bio e prodotti a impatto zero vince a mani basse sulle classiche quattro stagioni e capricciosa.

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Barbara Massaro