Knock Code, l'alternativa di Lg a TouchID è una sequenza di tocchi
Tecnologia

Knock Code, l'alternativa di Lg a TouchID è una sequenza di tocchi

Nessuna password, nessun lettore di impronte: per sbloccare in sicurezza i nuovi smartphone della casa coreana è sufficiente una combinazione di “tap” sul display. Anche quando questo è spento

Il dado è tratto. Da quando Apple ha lanciato TouchID, il mondo della telefonia mobile si è messo in moto per trovare alternative efficaci – ma allo tempo stesso pratiche - al sistema di sicurezza lanciato da Cupertino. Quasi tutti i player si stanno muovendo con risultati più o meno convincenti: c'è chi ha deciso di seguire pari pari la strada solcata dalla Mela con il suo lettore dj impronte digitali e chi ha intrapreso un percorso diverso, più coerente con il proprio vissuto tecnologico. Fra questi ultimi c'è senza dubbio Lg, presentatasi al Mobile World Congress di Barcellona con una novità che promette di cambiare le abitudini d'uso dei suoi utenti.

Si chiama Knock Code ed è in buona sostanza l'evoluzione del sistema di risveglio a “doppio tap” (Knock On) introdotto dalla casa coreana sul recente G2. Un sistema intelligente di sblocco, quindi, che sfrutta la possibilità di interagire con il display dello smartphone, anche quando questo è spento. Nessuna password, nessun lettore di impronte: è sufficiente una sequenza di tocchi (da un minimo di 2 a un massimo di 8) sulla superficie dello schermo per attivare una sequenza di sblocco; in questo modo – ci spiegano i responsabili della casa – è possibile creare più di 86mila combinazioni di sicurezza. Una feature estremamente sicura, ma la tempo stesso molto facile da usare - ci tiene a sottolineare James Marshall, head of product marketing di Lg Europe – considerato che ogni utente sblocca il proprio telefono almeno 100 volte al giorno.

 

Knock Code debutterà su tutti i nuovi telefoni della collezione Lg (G2 Mini, G Pro 2 e Serie L3) ma la società coreana ha fatto sapere che ne estenderà la compatibilità (tramite aggiornamento) anche agli altri telefoni del suo portfolio, a cominciare dal G2 e dal G Flex.

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Roberto Catania

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