Lg K10
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Lg K10, la recensione

Un dispositivo economico e affidabile. A cui manca, però, un pizzico di originalità

C'è stato un tempo, ben prima che i player cinesi arrivassero a cambiare (dettare?) le regole del gioco, in cui gli smartphone Made in Corea dominavano la scena, soprattutto nella fascia medio bassa del mercato. Era il tempo in cui LG, insieme alla connazionale Samsung, dimostrava al mondo come costruire smartphone alla portata di tutti.

Sembra trascorso un secolo, anche se a ben guardare son passati pochi anni. Oggi tutti i produttori Android hanno almeno un modello competitivo nella fascia intorno ai 200 euro, e per i colossi di Seoul la strada si è fatta più stretta (oltre che in salita). Insomma, se si vuol competere con Huawei, Lenovo, Alcatel bisogna fare di più, ma senza ovviamente intervenire sui prezzi. Più o meno quello che si propone di fare LG con questo K10 2017, uno smartphone da 199 euro che sulla carta ha tutto quello che serve – anzi, qualcosina di più – per accontentare il consumatore parsimonioso ma comunque esigente. Qui di seguito vi raccontiamo come va.

Come si presenta
Grande, ma non grandissimo, leggero e con alcune finiture simil metalliche che mirano a dare quel tocco chic in più. In realtà basta prendere il K10 in mano per capire che la differenza con i cosiddetti top di gamma, ma anche con i più modesti middlerange da 3-400 euro, è piuttosto marcata. La plastica la fa ancora da padrona e la consistenza al tatto non fa gridare al miracolo. Il risultato, comunque, è piu che decoroso: se l'obiettivo voleva essere quello di realizzare un oggetto curato ma al tempo stesso maneggevole e pratico LG può ritenersi soddisfatta.

Cosa offre
Sul piano delle risorse fisiche c'è tutto (o quasi) quello che è lecito attendersi da un dispositivo targato 2017: un display HD, un processore reattivo, una memoria accettabile (16 GB), un doppio slot che può essere utilizzato per inserire una seconda SIM o – in alternativa – un'espansione di memoria e una batteria rimovibile (merce sempre più rara di questi tempi). Molto completa la dotazione anche sul piano della connettività: oltre ai vari protocolli standard (Bluetooth 4.2, GPS, NFC e radio FM) spicca il supporto alle reti LTE di categoria 6, il che - tradotto in soldoni - significa possibilità di scaricare dati fino a una velocità massima di 300 Mbps con un'opportuna scheda dati.

Ma le notizie migliori arrivano forse sul fronte del software: la presenza di Android 7 Nougat di serie fa del K10 uno dei pochi dispositivi di questa fascia che, almeno per un po', non dovrà  attendere aggiornamenti per mettersi al pari con gli standard di Google.

Peccato davvero per l'assenza di un lettore di impronte digitali, un componente ormai sempre più frequente anche su telefoni di questa categoria.

Come va la fotocamera
La fotocamera principale fa il suo onesto lavoro, tenuto conto che stiamo pur sempre parlando di un prodotto che costa 4 volte meno rispetto a un modello top di gamma. La risoluzione (13 megapixel) è adeguata, la messa a fuoco rapida e tutto sommato precisa, i colori incisivi. Finché si tratta di scattare di giorno, insomma, non c'è da preoccuparsi.

Per certi versi più sorprendenti le performance dell'obiettivo frontale che, nonostante la risoluzione più contenuta (5 megapixel), ha tutto quello che serve per assecondare i selfie-mani della prima e dell'ultima ora. Anche una lente grandangolare utile per allargare il campo quando si vuole andare oltre la classica inquadratura stretta del proprio faccione.

Perché comprarlo
Affidabile, reattivo e senza particolari criticità: il K10 è quel genere di dispositivo al quale viene proprio difficile fare le pulci, anzi. Considerata la dotazione hardware (a parte il lettore di impronte digitali c'è davvero tutto) e la presenza di Android 7 Nougat di serie, sarebbe davvero oltremodo pretenzioso chiedere di più.

Perché non farlo
Perché alla stessa cifra – o per qualche dollaro in più – ci sono alternative più dotate (dov'è il lettore di impronte digitali?) o comunque più originali. Ci riferiamo in particolare al nuovo Moto G ma anche agli ultimi modelli della premiata ditta Huawei–Honor come il P8 2017 e l'Honor 6X. Insomma, l'unica cosa che si può rimproverare a LG è un'interpretazione un po' troppo scolastica del concetto di cellulare low-cost. Con un pizzico di coraggio in più, forse, la concorrenza cinese farebbe meno paura.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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