Gli otto hacker più famosi della storia
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Gli otto hacker più famosi della storia

Hanno rubato identità, informazioni riservate, ma anche milioni di dollari. Ecco chi sono e dove sono adesso

Qualche premessa

Nella raccolta pubblicata da Business Insider figurano anche gruppi come The Syrian Electronic Army, l’esercito “elettronico” siriano e Anonymous. Il primo supporta il presidente Bashar al-Assad e, nelle sue attività, ha preso di mira siti come Twitter, Facebook, ma anche The New York Times, LinkedIn e Huffington Post, bloccando l’accesso agli utenti. Il secondo è il gruppo di hacker che ha scelto come immagine la maschera di Guy Fawkes e attacca obiettivi considerati nemici della giustizia. Ecco, invece, gli otto hacker che hanno agito in prima persona.

1 – Max Ray Butler, alias “Iceman”

Carta di creditoiStock

Consulente per la sicurezza informatica, “Iceman” si è trasformato in uno fra gli hacker più pericolosi, in quanto ha rubato digitalmente due milioni di carte di credito, risultanti in una frode da oltre 86 milioni di dollari. Le autorità lo hanno accusato inoltre di aver gestito un forum noto come “Carders market” dove gli hacker si scambiavano dati finanziari rubati. Nel 2007, è stato condannato a 13 anni di carcere, la pena più severa inflitta all’epoca a un hacker.

2 – Astra

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“Astra” è lo pseudonimo di un hacker greco che si è infiltrato nei computer della società francese Dassault Group specializzata in aviazione militare a cui, per cinque anni, ha sottratto informazioni confidenziali su jet militari. Le informazioni, rivendute a diversi Paesi, sono costate all’azienda danni per 360 milioni di dollari. L’identità di Astra non è mai stata svelata, ma pare che si tratti di un matematico 58enne.

3 – Kevin Mitnick

Kevin Mitnick al processo d’appello nel 2000 Dan Callister/Newsmakers

E’ uno fra gli hacker più famosi. Per cominciare, ha hackerato il proprio cellulare, cosa che gli ha permesso di telefonare gratuitamente, successivamente ha rubato codici segreti ad aziende come Sun Microsystems e Novell, inoltre ha ammesso di aver violato i cellulari della Nsa. Nel 1995, si è dichiarato colpevole durante il processo che lo vedeva accusato di frode. Dopo aver passato cinque anni in prigione, oggi lavora come consulente per la sicurezza informatica.

4 – Adrian Lamo

Ramin Talaie/Getty Images

Noto come "l’hacker senzatetto" per la sua vita in movimento, Lamo ha violato computer personali di dipendenti del New York Times nel 2002, cosa gli ha dato accesso a informazioni personali su oltre tremila persone che avevano inviato commenti al quotidiano. Lamo è stato condannato a due anni di riformatorio e a quasi 65mila dollari di multa.

5 – Vladimir Levin

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Hacker russo noto per il fatto che, nel 1995, ha violato i computer di Citybank, rubando circa dieci milioni di dollari, accreditati su diversi conti internazionali. L’aspetto più notevole della storia è che Levin non ha usato internet per violare i computer, ma è entrato nel sistema telefonico e ha preso nota dei codici di accesso dei clienti durante le loro conversazioni con la banca. Solo 400mila dollari sono stati recuperati. Levin è stato condannato a tre anni e a risarcire 240mila dollari a Citibank.

6 – Albert Gonzales

Sean Gallup / Getty Images News

Gonzales è responsabile di uno fra i più grandi furti di identità mai effettuati. Nel 2010, è stato condannato a vent’anni di carcere: secondo l’accusa, ha rubato 170 milioni di numeri di carte di credito.

7 – Gary McKinnon

Gary McKinnon in una foto del 2009 Shaun Curry/AFP/Getty Images

Hacker scozzese, ha cominciato la sua attività all’età di 14 e, successivamente, ha violato l’accesso a 97 network militari americani fra il 2001 e il 2002, dove ha lasciato messaggi del tipo: “La vostra sicurezza è una schifezza”. Apparentemente, la ragione  per cui ha violato gli archivi militari americani era per provare l’esistenza degli ufo. Gli americani ne hanno chiesto l’estradizione, ma McKinnon è ancora detenuto in una casa di cura in Inghilterra.

8 – Kevin Poulsen

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Noto come “Dark Dante”, ha cercato di influenzare le votazioni di un programma radiofonico per assicurarsi la vittoria e, secondo il New York Times, ha cercato di fare la stessa cosa con il concorso “Hollywood starlet”. Adesso che ha terminato di scontare la sua pena, è un collaboratore di Wired. 

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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