Sanremo 2013: le pagelle della prima serata
Sette big, quattordici brani e poche emozioni: non decollano le canzoni del Festival
Di canzoni memorabili non se ne sono sentite nella prima serata del Festival. C'erano molte aspettative per la performance dei primi sette big, anche perché tra di loro ce e sono alcuni che una buona fetta del pubblico televisivo non ha mai sentito nominare. Poteva anche essere una buona strada per rinnovare facce e suoni, ma l'esperimento, finora, non è che abbia prodotto effetti eclatanti. Quattodici canzoni, ma pochi brividi, anzi quasi nessuno. Anche il raddoppio dei brani, due per ogni artista, ha funzionato a metà. In alcuni casi il verdetto del televoto e della sala stampa ha eliminato il pezzo più forte (vedi Dr. Jeckyll e Mr. Hide di Simona Molinari, a mio parere il brano più forte dell'intera serata). Qui sotto, commenti e pagelle.
Marco Mengoni
L'essenziale: non decolla subito, ma ha una melodia formidabile che convince il pubblico del televoto e la sala stampa. Mengoni in versione soft. Voto: 6,5. In gara.
Bellissimo: pop dance efficace con qualche sprazzo di rock. Una buona idea il finale in crescendo.. Voto 6 Eliminata
Raphael Gualazzi
Senza ritegno: Gualazzi è bravo, ma questo swing non gli rende merito. E poi la voce traballa. Voto: 5. Eliminata.
Sai ci basta un sogno: ballata ispirata e notturna. Piano, archi, e nel finale uno slancio da crooner. Voto: 6,5. In gara.
Daniele Silvestri
A bocca chiusa: Silvestri canta per piano e voce le emozioni del corteo e delle manifestazioni. Con un po' di retorica. Scalderà alcuni, lascerà indifferenti molti altri. Voto 5,5. In gara
Il bisogno di te: Questione di gusti, ma rispetto al brano che l'ha preceduto questo ha un'altra marcia. E non solo per ragioni di ritmo. Voto 6,5. Eliminata
Simona Milonari con Peter Cincotti
Dottor Jeckyll & Mr. Hide: ci sono lo stile e la penna di Lelio Luttazzi dietro questo tuffo negl anni Cinquanta. Che, paradossalmente, suona molto più vitale di tutto quello che è venuto prima. Voto: 7. Eliminata
La felicità: Funziona il connubio tra il grande jazzista americano col cognome italiano e la Molinari. Un altro brano retro tutto ritmo e fiati. Voto: 6. In gara
Marta sui tubi
Dispari: Il pezzo meno sanremese dalla band meno sanremese. Un brano folle, teatrale, disseminato di cambi di tempo e di atmosfera. Extraterrestri. Voto: 5,5. Eliminata
Vorrei: delle due è quella che concede qualcosa all'immediatezza. Ma siamo sempre lontani anni luce dagli standard dell'Ariston. E non è detto che sia un male. Voto: 6. in gara
Maria Nazionale
Quando non parlo: inizia, prosegue, avanza, ma non succede niente. Una melodia mediterranea che scorre via liscia, senza lasciare traccia. Voto: 5. Eliminata
E' colpa mia: l'anima neomelodica e scontata del Festival. Venendo dal sound surreale di Marta sui Tubi, l'effetto è straniante. Voto: 4. In gara
Chiara Galiazzo
L'esperienza dell'amore: Una ballad firmata da Federico Zampaglione dei Tiromancino. Da riascoltare. Emozionata ma efficace la performance vocale della vincitrice di X Factor 2012. Voto: 5,5. Eliminata.
Il futuro che sarà: un brano a tempo di tango. Originale, piacevole, ma non lascia il segno. Ecco, la sensazione è che sia proprio questo il mood dell'intero Festival. Passa e va. Voto: 6. In gara.