Samsung Galaxy S3 mini, un downgrade che convince
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Samsung Galaxy S3 mini, un downgrade che convince

La casa coreana presenta la versione “light” del suo smartphone di punta. Oltre le dimensioni si riducono anche le prestazioni del display, del processore, della fotocamera e della batteria. Ma sistema operativo e prezzo potrebbero fare la differenza

Prendete un Samsung Galaxy S3 , rimpicciolitelo di un paio di centimetri, alleggeritelo di qualche funzionalità (ma non troppe) e aggiornate il sistema operativo ad Android 4.1 (Jelly Bean). Otterrete il Samsung Galaxy S3 mini, versione light del più celebre smartphone di Samsung.

È il risultato di un’operazione commerciale, più che tecnologica, che mira a bissare l’ottimo riscontro di vendite del best seller più temuto da Apple (già più di 20 milioni di pezzi venduti). L’obiettivo della casa coreana è chiaro: mettersi in diretta competizione con l’iPhone 5 (almeno sul piano delle misure) e al tempo stesso provare a ingolosire tutta quella frangia di utenti che pensa che spendere 700 euro per un telefonino sia un’esagerazione.

Da qui l’idea del downgrade: calano le dimensioni (da 4,8 a 4 pollici), ma anche la risoluzione del display (da 1280 x 720 a 800 x 400 pixel), quella della fotocamera (da 8 a 5 megapixel), le prestazioni del processore (non più un quad-core ma un più modesto dual-core da 1Ghz) e della batteria (da 2100 a 1500 MHz).

Nel complesso, però, anche nella sua versione "dietetica", il Samsung Galaxy S3 resta ancora un dispositivo attraente. Sia perché l'estetica non è cambiata, sia perché molte delle funzionalità che hanno decretato il successo del modello originario (S Beam, S Voice, stand-by intelligente, chiamata diretta) non sono state toccate.

L'aggiornamento di Android (da Ice Cream Sandwich a Jelly Bean) e soprattutto il prezzo (449 euro) dovrebbero fare il resto. A conti fatti, il risparmio rispetto al Galaxy S3 in formato classico è di circa il 35%.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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