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Ricevere gli auguri dal proprio vip preferito si può. Basta pagare

Attori di Hollywood, cantanti, campioni dello sport si prestano a registrare videomessaggi per celebrare le occasioni speciali dei loro fan. Per ingaggiarli, basta un'applicazione

Si può domandare a Enrique Arce, per tutti il disastroso Arturito della Casa di carta, di intonare Bella ciao, poi di inviare i suoi saluti a chi decidiamo noi. Per i fanatici di Karate Kid e la serie Cobra Kai, ecco Martin Kove, sullo schermo l'indomito John Kreese, che per una volta si piega, ubbidisce, manda messaggi a comando. Qualcuno ha realizzato il sogno adolescenziale di un'amica, ingaggiando James Van Der Beek, il protagonista di Dawson's Creek, o Ian Zering, il ricciolo Steve di Beverly Hills 90210. Fino a coinvolgere il massiccio David Hasselhoff di Baywatch, il bagnino più famoso di sempre, o Krysten Ritter, la supereroina Jessica Jones, o ancora l'attrice Lindsay Lohan.

La lista di nomi è sterminata, include leggende dello sport come il pugile campione del mondo Floyd Mayweather o la stella dell'Nba Dennis Rodman, star della musica quali Alice Cooper, imprenditori come il cofondatore della Apple Steve Wozniak. Tutti presenti e disponibili sul sito e la app di Cameo, servizio che rende possibile un regalo sui generis: un videomessaggio esclusivo di una celebrità per auguri di compleanni, proposte di matrimonio, ricorrenze di ogni tipo o una manciata di attimi di incoraggiamento digitale.

La formula è semplice: si pesca il volto giusto in un archivio sovrabbondante, si inseriscono tutti i dettagli (il nome del festeggiato, l'occasione o il contesto, minuzie utili per costruire al meglio la clip), si attende il risultato, che può essere conservato gelosamente dal destinatario o esibito su Facebook o Instagram. I prezzi vanno da poche decine di euro fino a un massimo di qualche centinaio, a seconda della fama del personaggio scelto, che spesso devolve il suo consenso in tutto o in parte in beneficenza (Arturito «costa» 123 euro, Hasselhoff 409, Mayweather il doppio); la risposta è pronta in pochi giorni, un sistema di recensioni dice se ne vale la pena o il risultato è deludente.

Cameo è un nome preso in prestito dal cinema, dove indica un'apparizione straordinaria, nel caso specifico una comparsata nelle nostre vite. Una versione aggiornata della vecchia dedica radiofonica che, lo ha scritto il New York Times, ha tenuto compagnia ai vip annoiati in lockdown e li ha avvicinati ai fan come mai prima. Durante la pandemia, le prenotazioni si sono moltiplicate: «Il nostro business sembra essere fatto su misura per l'era del social distancing» ha detto al New York MagazineSteve Galanis, il Ceo di Cameo. In effetti, invece dei soliti fiori, di un pacco regalo o un libro a domicilio, spedire a un amico o un parente un video personalizzato da parte del suo idolo, è una straordinaria maniera per stupirlo.

E se la lingua è una barriera, sebbene un «happy birthday» lo capisca pure il più allergico all'inglese, niente paura. Nelle prossime settimane verrà lanciata in Italia «Epico Play», un'applicazione per dialogare in modi inediti con le proprie star preferite: attori di film e serie tv, altri personaggi famosi, calciatori (si comincia con il Lecce, altre squadre saranno aggiunte via via), campioni di varie discipline, dal volley in poi. La logica è quella del social network, dell'arena condivisa. L'intento è trasformare questa speciale reciprocità in un rito collettivo: «Si avrà la possibilità di fare le domande al proprio beniamino, che risponderà a quelle più votate. Si riceveranno gli auguri di compleanno da parte sua e i più fortunati potranno fare una videochiamata con lui o con lei, visibile anche dagli altri iscritti e poi conservata in un archivio» anticipano a PanoramaMattia Baldassarre e Antonio Mancuso, i due giovani co-fondatori di questa piattaforma made in Italy, con mire di espandersi all'estero. La sua intuizione è amplificare il meccanismo dell'interazione tra fan e star, metterla al centro, renderla ricorrente e pubblica. Più profonda perché corale e personale allo stesso tempo.

«Anche un video stupido può aiutare stare bene in questo presente pazzo» ha scritto l'edizione americana del sito Vice raccontando l'esplosione del fenomeno Cameo nell'epoca del coronavirus. Se poi è diretto proprio a noi, è frutto di un pensiero di chi ci vuole bene, se a metterci la faccia è una delle nostre preferite, quel video ci farà stare ancora meglio.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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