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Quest’estate non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare? Ma anche no!

A molte persone piace viaggiare. La crisi ha ridotto notevolmente le vacanze degli italiani ma il sogno di molti di noi rimane quello di essere su una spiaggia con un mojito in mano. La domandona da un milione di dollari …Leggi tutto

A molte persone piace viaggiare. La crisi ha ridotto notevolmente le vacanze degli italiani ma il sogno di molti di noi rimane quello di essere su una spiaggia con un mojito in mano.

La domandona da un milione di dollari è: perché ci piace tanto viaggiare?

C’è chi preferisce mete sconosciute e chi predilige sempre la stessa spiaggia (e lo stesso mare). Per quanto però siano diversi gli approcci rimane il fatto che molti di noi appena possono si levano di torno. (In vernacolo si direbbe: si tolgono dai tre passi!)

Alcuni studi confermano che il viaggio produce felicità e benessere. Anche dal punto di vista neurologico i benefici sono molti: aumentano le connessioni dei neuroni e quindi anche l’efficienza del nostro bel cervello.

Potremmo quindi riconoscere al viaggio proprietà terapeutiche? Si. Ovviamente!

In alcuni casi c’è la remissione di alcune patologie addirittura! Sono molto interessanti ad esempio studi che confermano gli effetti positivi del viaggio sul disturbo post traumatico da stress. Non c’è molto di cui stupirsi in fondo, noi umani alle origini della nostra specie eravamo nomadi ed il nostro cervello riconosce nello spostarsi una dimensione naturale e sana.

Aggiungo un carico dicendo che coloro che hanno viaggiato risultano essere persone con un maggiore autocontrollo, un cervello più efficiente, zone cerebrali più sviluppate (lobo frontale) e una vita più soddisfacente.

Accidenti che panacea!

Nel viaggio ci sono due dimensioni profondamente terapeutiche:
- Interrompere la routine quotidiana
- Vivere contesti nuovi (paesaggi, cibo, cultura) e quindi attivare in modo costruttivo le risorse del nostro cervello.

Se quindi il senso del vostro viaggio è impacchettare le dinamiche domestiche per spacchettarle una volta al mare gli effetti positivi dell’esperienza saranno limitati.

Immaginate di essere in officina, mentre ingannate il tempo guardando il calendario della Pirelli il meccanico viene da voi e vi chiede: “Che facciamo? Manutenzione ordinaria o manutenzione straordinaria?”. Il principio è similare. Se cedete alla tentazione di fare le cacce al tesoro e gli aperitivi in maschera nel villaggio vacanze la manutenzione sarà ordinaria.

Magari staccherete dalla quotidianità ma di sicuro nel vostro cervello grossi cambiamenti non avranno luogo.

Se invece vivrete il posto nel quale andate in vacanza sperimentando usanze diverse , gustando un’altra cucina e magari osservando un’altra cultura  farete un bel regalo al vostro encefalo. Farete quella che il vostro meccanico definirebbe una “manutenzione straordinaria” con tutti i benefici connessi.

… per il resto … buon viaggio!

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Matteo Marini