Pilar: “Quella di Palermo sarà una serata speciale”
Paolo Soriani
Musica

Pilar: “Quella di Palermo sarà una serata speciale”

La cantautrice si esibirà il 17 dicembre al Teatro Politeama con ospiti Giovanardi, Bungaro e Michele Fugain

Cantante, interprete e autrice, Pilar è un’artista raffinata e cosmopolita, in grado di coniugare radici popolari e canzone d’autore in un sound originale e contemporaneo, di spiccata vocazione latino-europea. Giovedì 17 dicembre la cantautrice romana presenterà i brani del suo ultimo album L’amore è dove vivo al Teatro Politeama di Palermo in una serata-evento dove sarà affiancata da Mauro Ermanno Giovanardi, vincitore del Premio Tenco 2015 come Miglior Album, Bungaro, con cui da anni la cantante ha stabilito un fortunato sodalizio artistico, e lo special guest Michele Fugain, che verrà apposta dalla Francia per l’occasione.

Pilar, il 17 dicembre ti esibirai sul prestigioso palco del Teatro Politeama Garibaldi di Palermo. Che cosa ci puoi anticipare del concerto?

“Sarà una serata speciale, unica. Un teatro storico e autorevole, una città che amo, 14 musicisti sul palco. Non capita spesso, ne sono onorata. E' una data preziosa, un festa della musica”.

Del tuo ultimo album L’amore è dove vivo mi è piaciuta molto Ma tu chi sei?, scritta da Mauro Ermanno Giovanardi, fresco vincitore del Premio Tenco per il miglior album. Ci puoi confermare che sarà tuo ospite sul palco del Teatro Politeama Garibaldi?

“Confermo! Giò (Mauro Ermanno Giovanardi), sarà mio ospite e insieme a lui ci saranno anche Bungaro e il grande Michele Fugain, che verrà appositamente dalla Francia”.

In una recente intervista hai dichiarato a proposito de L’amore è dove vivo che  “è un disco di pancia in cui ho dovuto spendere molto per abbandonare pensieri inutili e un uso eccessivo della razionalità”. Che cosa intendi esattamente?

“Per L'amore è dove vivo ho lavorato sulla sottrazione di peso e di sovrastrutture inutili, in questo senso quindi è stato un processo creativo pensato ma non appesantito da troppo ragionamento. Al centro c'è la musica, io  sono il tramite e l'istinto, la portavoce a servizio delle canzoni”.

L’album è impreziosito dai testi di artisti di grande qualità come Pacifico, Joe Barbieri, Sandro Luporini, Mauro Ermanno Giovanardi, Alessio Bonomo e Pino Romanelli. Quanto è importante il sapersi circondare dalle persone giuste per la riuscita di un album?

“Direi che è tutto, che è il vero lavoro. Un artista da solo non va da nessuna parte, ci vuole la squadra giusta, maestranze che credano nel progetto, alta qualità nei rapporti umani. Ci vuole anche il saper aspettare, mettere a maturare e innaffiare i semi necessari: si può avere anche il progetto artistico più bello del mondo ma se devi portarne il peso da solo e non lo riesci a comunicare è come se non esistesse”.

Nel sensuale video del singolo Eternamente(che trovate qui sotto)è co-protagonista lo chef di Gambero Rosso Channel Massimiliano Mariola. Come è nata questa collaborazione? Che cosa rappresenta per te il cibo?

“La canzone suggeriva naturalmente un'ambientazione in un ristorante o in una cucina, volevo un cuoco in scena e Max era perfetto per il ruolo, a suo agio davanti alle telecamere, ci siamo divertiti moltissimo. Il Cibo e Vino per me sono come la Musica. Rispondono a dei bisogni primari ma sono anche piaceri, strumenti di conoscenza, condivisione, salute, cultura”.

Sulle tue pagine social hai lanciato una curiosa iniziativa ‪con gli hashtag #‎Lamoreèdovevivo ‪e #‎Lamoreèdovevivetevoi. Puoi raccontarci in che cosa consiste? Che rapporto hai con la nuove tecnologie?

“Ho chiesto al mio pubblico di fotografare la loro copia del disco in un luogo a loro caro o dove sentono di "vivere" accompagnate da una frase che inizi con "L'amore è dove...". Mi stanno arrivando foto bellissime. Ho un buon rapporto con il web e con internet ma la musica me la ascolto rigorosamente con dischi veri, che si possano toccare, sistemare sugli scaffali”.

Ogni tanto sei ospite del Sicilian Jazz Project, un progetto canadese del chitarrista e compositore Michael Occhipinti, di siciliane, sia nel progetto discografico che in quello concertistico. Come è nata questa collaborazione e com’è il tuo rapporto con la Sicilia?

“Due anni fa Michael ascoltò per caso il mio disco e mi scrisse chiedendomi se avevo voglia di fare qualcosa in Canada con lui. E' una bellissima esperienza di scambio musicale e umano, insieme a musicisti strepitosi. Per la Sicilia: esistono radici che ti appartengono anche non sono nel tuo dna, anche se molti amici siciliani sostengono che parte del mio sangue deve per forza appartenere all'isola. Io so solo che soffro di "sicilitudine”.

Tu sei diplomata al Conservatorio in canto e musica da camera. Quanto è importante, in un periodo in cui il talent show sembra essere l’unica porta d’accesso al mondo della musica, lo studio della musica?

“E' essenziale se vuoi fare il musicista, se vuoi dare significato alla parola Artista, se vuoi supportare davvero la possibilità di innaffiare la vocale "O" alla fine della parola "Talent". Gli show televisivi sono - appunto - televisione, possono far accedere allo showbusiness. La Musica e l'Arte sono un'altra cosa”.

E’ un momento difficile per il mondo intero. Dopo l’attacco al Teatro Bataclan di Parigi, che ha colpito direttamente il mondo della musica, ti senti più responsabilizzata rispetto al tuo ruolo di artista?

“Chiunque ha la possibilità di avere davanti un pubblico ha una enorme responsabilità. Il disimpegno per il disimpegno è sterile, egoistico, così come la paura. Tutti dobbiamo prenderci carico di rendere virale il virus della Bellezza e prenderci cura della Terra. Non abbiamo più scuse”.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci