Cannonau per centenari doc
Alberto Bevilacqua
Cannonau per centenari doc
Panorama d’Italia 2016

Cannonau per centenari doc

Da tre generazioni le cantine Argiolas valorizzano vitigni autoctoni

 Serdiana, nell'entroterra cagliaritano, la storia è passato, presente e futuro. Qui, nel 1938, nacque una cantina destinata a diventare uno dei simboli della Sardegna: Argiolas. La casa di Antonio, l'omonimo fondatore, è ancora di fronte all'azienda. Quelle dei nipoti sono state costruite poche decine di metri più in là.

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"Mio nonno aveva ereditato tre ettari di vigne, adesso ne abbiamo 230" sorride Valentina Argiolas, 39 anni, responsabile export e marketing. "Siamo cresciuti costantemente grazie a grandi investimenti. E anche noi trentenni, terza generazione in azienda, abbiamo dato il nostro contributo puntando sull'estero: adesso è il 40 per cento del fatturato".

Antonio Argiolas, "Tziu Antoneddu", morì a 102 anni, nel 2009, dopo aver realizzato il suo sogno: creare una grande azienda sarda che usa solo vitigni tradizionali. "Fare vino serve anche a salvaguardare il nostro territorio dall'abbandono e valorizzare le biodiversità" spiega Valentina Argiolas. "Per questo investiamo moltissimo nella ricercae nel recupero di vitigni autoctoni". Un'attenzione per i prodotti che ha portato la cantina a fare incetta di riconoscimenti.

Tra le etichette spicca il Turriga, appena premiato con i "Tre bicchieri". E poi l'ultimo nato, Senes: un Cannonau riserva dedicato ai centenari sardi. Come "Tziu Antoneddu»", il patriarca da cui tutto ebbe inizio.

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