Cannonau per centenari doc
Alberto Bevilacqua

Cannonau per centenari doc

Da tre generazioni le cantine Argiolas valorizzano vitigni autoctoni

 Serdiana, nell'entroterra cagliaritano, la storia è passato, presente e futuro. Qui, nel 1938, nacque una cantina destinata a diventare uno dei simboli della Sardegna: Argiolas. La casa di Antonio, l'omonimo fondatore, è ancora di fronte all'azienda. Quelle dei nipoti sono state costruite poche decine di metri più in là.

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"Mio nonno aveva ereditato tre ettari di vigne, adesso ne abbiamo 230" sorride Valentina Argiolas, 39 anni, responsabile export e marketing. "Siamo cresciuti costantemente grazie a grandi investimenti. E anche noi trentenni, terza generazione in azienda, abbiamo dato il nostro contributo puntando sull'estero: adesso è il 40 per cento del fatturato".

Antonio Argiolas, "Tziu Antoneddu", morì a 102 anni, nel 2009, dopo aver realizzato il suo sogno: creare una grande azienda sarda che usa solo vitigni tradizionali. "Fare vino serve anche a salvaguardare il nostro territorio dall'abbandono e valorizzare le biodiversità" spiega Valentina Argiolas. "Per questo investiamo moltissimo nella ricercae nel recupero di vitigni autoctoni". Un'attenzione per i prodotti che ha portato la cantina a fare incetta di riconoscimenti.

Tra le etichette spicca il Turriga, appena premiato con i "Tre bicchieri". E poi l'ultimo nato, Senes: un Cannonau riserva dedicato ai centenari sardi. Come "Tziu Antoneddu»", il patriarca da cui tutto ebbe inizio.

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