Scansioniamo anche le montagne russe di New York
Alberto Bevilacqua

Scansioniamo anche le montagne russe di New York

Gli ingegneri della Qfp e il loro punto di vista tridimensionale

L’hanno chiamata Qfp, «quality for passion» l’azienda che progetta sistemi robotizzati per la scansione tridimensionale e portelloni aerei a Madonna di Lugo, zona industriale di Spoleto. E di passione lo spoletino Alberto Zuccari e il suo socio padovano Roberto Mazzetto, 48 e 47 anni, ce ne hanno messa parecchia: Qfp, nata 13 anni fa ha clienti come Fiat e Augusta Westland, l’ultimo fatturato (tre milioni e mezzo di euro) è raddoppiato rispetto a quello precedente e dopo le sedi di Spoleto e Este (in provincia dio Padova) ora ne sta aprendo un’altra a Napoli.

«Siamo specialisti di sistemi di scansione tridimensionali» spiega Zuccari, ingegnere aeronautico. «Forniscono tutte le informazioni geometriche consentendo i controlli dimensionali di parti di produzione». I clienti? Dai produttori di stivali a quelli di navi da crociera passando per le auto e anche per le montagne russe di New York, scansionate per un’azienda italiana che doveva ristrutturarle. Per lo stabilimento Fiat di Melfi Qfp ha realizzato l’impianto robotizzato più grande d’Europa per scansionare la scocca interna della lamiera. Mentre quello per lo stabilimento Augusta Westland di Benevento scansionava componenti di elicotteri, un’innovazione con cui Augusta Westland, abbattendo del 70 per cento i costi dell’operazione, ha vinto il premio Innovazione tecnologica Finmeccanica.

I 30 dipendenti, soprattutto ingegneri, creano anche portelloni aerei per passeggeri e cargo, soprattutto per gli Airbus, business al momento poco proficuo perché la progettazione del settore è ferma. «Aver differenziato ci ha salvato dalla crisi», chiarisce Zuccari, ora concentrato sull’internazionalizzazione dei suoi impianti di scansione robotizzati.

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Antonella Piperno