Mobili per uffici davvero intelligenti
Alberto Bevilacqua
Panorama D'Italia

Mobili per uffici davvero intelligenti

La Estel di Thiene passa dalla vecchia scrivania al modello "smart working"

Lavorare sempre, lavorare ovunque. Lo "smart working"» ormai è realtà anche in Italia e all’inizio di questa rivoluzione Alberto Stella, numero uno di Estel, il più grande produttore italiano di mobili per ufficio, non era fiducioso su come sarebbe finita per la sua azienda. Dopo sette anni di crisi che hanno colpito il settore dell’arredamento, l’equazione "meno posti di lavoro, meno scrivanie" poteva essere il colpo di grazia per l’azienda di Thiene, che invece ha saputo cambiare pelle. "La nostra risposta è stata meno scrivanie fisse e più tavoli da condividere, che ha significato spostare il focus dagli uffici individuali agli spazi comuni di relazione" continua Stella. "Per questo abbiamo ripensato i nostri arredi proponendo mini-sale riunioni e salottini, dove oltre le pareti divisorie e soffitti ci sono pannelli luminosi acustici, Kite, che assomigliano agli aquiloni: così si possono fare incontri di lavoro ovunque, anche al centro di una rumorosissima fabbrica, e grazie alle batterie alloggiate nelle poltroncine si ha la connessione a Internet e si ricaricano i tablet".

Il cambiamento è piaciuto anche alla multinazionale hi-tech che più ha reso possibile il lavoro flessibile: la Apple. Il colosso di Cupertino per il nuovo (e impressionante) quartier generale, un anello da 500 metri di diametro progettato dallo studio Foster + partners, utilizzerà vetrate divisorie, moduli d’arredo per bagni, sale riunioni e aree fitness targati Estel. "È una commessa da 80-90 milioni di dollari che ci terrà impegnati fino al 2016" conferma Stella. "È stato un colpo di fortuna, visto che il mercato italiano soffre per il rigore imposto dall’Europa, mentre quello russo, dove negli anni scorsi abbiamo realizzato grandi opere come un auditorium da 6 mila posti al Cremlino, oggi è bloccato dall’embargo". Il futuro? "A livello mondiale parla sempre il linguaggio del contract, dove si gareggia tra big come nel caso Apple" conclude Stella. "In Italia invece siamo al fianco di partner come IntesaSanpaolo, con cui stiamo ridisegnando lo spazio delle filiali del futuro".

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Mikol Belluzzi