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Imprese friulane tra innovazione e tutela del territorio - VIDEO

A Udine per Panorama d'Italia, le eccellenze imprenditoriali di una regione in crescita nel turismo, nei servizi, nella valorizzazione dell'ambiente

Il Friuli Venezia Giulia ha una capacità straordinaria di fare impresa. Lo dicono le storie di eccellenza raccontate sul palco di Panorama d’Italia, tutte con un comune denominatore: il rispetto e la valorizzazione del territorio. Il tour fa tappa a Udine per parlare di imprenditoria, di quel tessuto economico e sociale che ha radici profonde e una forte identità. E scopre risorse e potenzialità.

Le eccellenze imprenditoriali di Udine: “C’è bisogno di fare sistema”

Turismo in crescita

Bruno Bertero, direttore marketing Promoturismo Friuli Venezia Giulia, parla di una regione che ha riscoperto la sua vocazione turistica. Le presenze sono in crescita tanto che “è arrivato il momento di chiedersi dove andare”. Di certo, precisa, bisogna puntare sulla formazione: “Chiuderemo l’anno con 9 milioni di visitatori. È dunque necessario saper rispondere al bisogno reale del mercato”.

È un lavoro costante quello che viene fatto sulle infrastrutture e sui servizi: “Friuli Doc, Pordenone Legge e la Barcolana sono eventi ormai tradizionali del nostro territorio, ma dobbiamo fare di più puntando a zone della nostra regione ancora poco conosciute".

Dal pubblico al privato, sempre con lo sguardo alla valorizzazione e alla tutela del territorio che fa rima spesso per le imprese con la responsabilità sociale. Prendersene cura, valorizzarlo, è l’obiettivo di Lottomatica per esempio, con il progetto "Generazione Cultura": "si tratta di un corso di alta formazione per 100 neo laureati - spiega Simone Cantagallo, direttore della comunicazione - al quale fa seguito uno stage in importanti aziende del paese e un concorso per nuove idee di impresa. Due giovani neolaureati saranno inseriti nella Fondazione Aquileia per seguire la parte digitale del sito archeologico e per sviluppare il marketing territoriale decisivo per incrementare l’attrazione turistica dell’area".

Ma non basta. Lottomatica ha deciso di dedicare una parte della raccolta derivante dal gioco del lotto alla valorizzazione del territorio. In Friuli Venezia Giulia "sono stati possibili interventi di restauro del Duomo di Udine, della passeggiata botanica del castello di Miramare a Trieste ed è stato realizzato di un centro di accoglienza per i turisti ad Aquileia”.

Aquileia nel progetto "Generazione cultura" di Lottomatica

Portopiccolo, un villaggio sul mare

Investire nel territorio, dunque, si può e si deve. Marco De Eccher e la sua azienda hanno investito 350 milioni di euro su Portopiccolo di Trieste: “abbiamo realizzato un villaggio tra due castelli che si inserisce in una meravigliosa costiera, un’opera che è andata a ricucire una ferita del territorio, valorizzandolo. Il progetto è quello di creare una comunità che vada al di là dell’infrastruttura e della stagionalità. Ora dobbiamo fare sistema con le altre realtà imprenditoriali”.

Tasse e burocrazia frenano la ripresa

Ma non basta. Secondo Massimo Blasoni, fondatore di Sereni Orizzonti - 70 residenze per anziani, 4.500 posti letto, una previsione di 10 milioni di utili nel 2017 e 150 milioni di investimenti - in Friuli Venezia Giulia "servono più imprenditori, perché in futuro non sarà la pubblica amministrazione a dare lavoro, ma l’impresa privata”. Certo, la burocrazia rende tutto più difficile. Anche in questa regione: “la spesa pubblica qui è rilevante, il 46% del pil, e ciò rallenta la crescita più che altrove”. E poi c’è il tema della tassazione in cui siamo troppo svantaggiati rispetto ad altri paesi europei.

Quello friulano è un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese. “È vero che ne nascono poche rispetto a quelle che hanno chiuso in questo periodo di crisi - spiega Alessandra Sangoi, amministratore delegato di Sangoi e vicepresidente di Confindustria di Udine - ma dobbiamo riuscire a creare un legame forte con i centri di ricerca e di trasferimento di konw how tecnologico per cercare di dare una spinta alla ripresa”.

La forza dell’innovazione

È proprio grazie all’innovazione tecnologica, infatti, che il Gruppo Pittini riesce a competere: un miliardo di euro di fatturato, 17 siti produttivi, 1.700 dipendenti. “Il nostro è un prodotto base, l’acciaio - precisa Flavio Marocco marketing manager del Gruppo - L’innovazione è nel nostro dna. In azienda abbiamo fondato una Corporale school per la formazione di tutti i dipendenti, dal top manager all’operaio. E’ un’industria ad alto rischio e ad impatto ambientale elevato. Abbiamo a cuore la salute dei dipendenti e del nostro territorio. Dagli anni Novanta tutti gli scarti della nostra produzione sono convogliati e convertiti in altri prodotti”.

Acciaio, "obbligatorio innovare per battere la concorrenza cinese"

L’attenzione all’ambiente

Ed è proprio questo il mestiere di Elia Calcina di Calcina Iniziative Ambientali: “abbiamo iniziato a lavorare nel commercio dei materiali riciclabili per poi trasformarci in una società che offre servizi ecologici”. È un settore complicato, afferma Calcina, ma in Friuli Venezia Giulia la sensibilità ambientale è forte: “qui si sono raggiunte quote di raccolta differenziata molte alte. Facciamo parte di Cobat, il consorzio per la raccolta e il riciclo, e questo ci ha permesso di seguire tutte le fasi dei rifiuti. Il nostro compito è anche quello di far comprendere che i rifiuti possono essere una risorsa”.

Economia circolare, "grandi possibilità in Friuli". Intervista con Elia Calcina

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Vincenzo Leone/Next new Media
Flavio Marocco (a destra), marketing manager Gruppo Pittini

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Chiara Raiola