Oristano Social Dog
Alberto Bernasconi
Tecnologia

Oristano Social Dog

Il centro veterinario Due Mari si occupa dei casi più disperati e per raccogliere fondi un giorno ha deciso di raccontarli su Facebook. Risultato, 385.000 like, tanta solidarietà da tutto il mondo una sfilza di pazienti diventati subito idoli del web

Esce dalla sala operatoria con gli occhi che brillano e la stanchezza stampata sul viso, le mani rovinate di chi lavora troppo e in testa la cuffietta con disegnato Topolino:” Il cucciolo ce la farà”, spiega ai proprietari di un cagnolino che da due ore è sotto i ferri, e mentre si volta a guardare la sala d’aspetto tutta piena, la dottoressaMonica Pais si lascia andare a un sospiro di orgoglio e di sollievo.
E’ un lunedì mattina di scirocco invernale, e la “Clinica Veterinaria Due Mari” di Oristano trabocca di vita, di amore, di sofferenza e di speranza.

La storia di Palla

Da quando Monica Pais e la sua equipe hanno salvato la pitbull Palla –trovata randagia il 24 gennaio 2016 con un cappio di nylon attorno al collo che l’aveva quasi decapitata e le aveva fatto gonfiare a dismisura la testa- il suo ambulatorio è diventato il più famoso d’Italia, e probabilmente d’Europa.
“Il giorno in cui ci portarono Palla“ sorride la dottoressa, 54 anni e una laurea in veterinaria conseguita a Sassari quasi 30 anni fa “fu uno dei più frustranti della mia vita. Non avevo mai visto un cane ridotto in quel modo. Prima di andare a dormire, quasi per sfogarmi, misi la sua foto sulla nostra pagina FB. L’indomani mattina, era scoppiato “l’effetto Palla””.
Tradotto in numeri, l’effetto Palla ha fatto sì che la “Due Mari” di Oristano diventasse la clinica veterinaria italiana più seguita su Facebook: oggi conta 385.000 Like - contro i 4/5 mila che hanno in media le altre strutture simili, anche di città molto più grandi e blasonate- e inevitabilmente tutto quello che si fa in questo ospedale finisce sotto i riflettori.
Anche perché alla “Due Mari”, dopo la felice conclusione della storia di Palla (che ora sta bene ed è stata adottata proprio dalla dottoressa e da suo marito Paolo Briguglio, direttore sanitario della clinica) non hanno perso il vizio di fare miracoli:” Siamo una clinica di frontiera” spiega ancora Pais “e grazie anche al fatto che abbiamo una delle poche TAC di tutta la Sardegna, arrivano da noi animali in condizioni davvero gravi. Molti riusciamo a salvarli, e grazie a Facebook le loro storie toccano il cuore di tantissime persone, in tutto il mondo”.

La volpe Rosa Fumetta

Storie come quella della piccola volpe “Rosa Fumetta”, cucciola di pochi mesi scampata a uno dei tanti incendi che l’estate scorsa hanno martoriato la Sardegna, arrivata in clinica praticamente senza più la bocca, con mento e zampe ustionate, e che ha vissuto in casa Briguglio-Pais per tre mesi:”Per salvarla e farla mangiare “racconta la dottoressa “abbiamo dovuto “imprintarla”, cosicché alla fine più che una volpe era un cucciolo di cane. Dormiva a letto con noi e con Palla, e a quel punto anche una volta guarita non era più possibile liberarla nel suo ambiente, non sarebbe sopravvissuta. Cosicché l’abbiamo donata all’acquario di Cala Gonone, che ha tutte le autorizzazioni per “custodire” fauna selvatica: ora la piccola Rosa è diventata un’ambasciatrice delle vittime degli incendi boschivi, e soprattutto sta benissimo”.

Tanti salvataggi di animali in difficoltà

Tutti i salvataggi –Angel la cucciola di muflone orfana, Jadore la martora ferita, il gatto Belfagor che aveva perso un occhio, tanti cuccioli investiti, tartarughe marine ferite-finiscono sulla pagina FB, dove i video contano milioni di visualizzazioni e le tantissime condivisioni permettono alla clinica di far adottare il 90% dei randagi che curano. Ma se le soddisfazioni “social” sono grandi - la pagina della Due Mari nel 2016 è stata per cinque mesi stabilmente in testa nelle classifiche dell’engagement, prima anche delle seguitissime pagine delle squadre calcistiche o delle grandi aziende italiane- è grande anche la mole di lavoro che questa attività collaterale comporta:” Arrivano centinaia di messaggi privati e di commenti al giorno”spiega il dottor Briguglio “senza contare le telefonate e le mail, e star dietro a tutti è diventato un impegno molto gravoso: ma cerchiamo di portarlo avanti, anche perché riceviamo soprattutto messaggi di persone che vogliono sapere come stanno i nostri piccoli ospiti, o vogliono adottarli. E in un mondo in cui la violenza sugli animali è così diffusa, tutto questo amore che gira intorno ai nostri pazienti fa bene al cuore, e diventa un esempio”.

Nasce la Onlus "Effetto Palla"

Già, perché sempre grazie a Palla, a Rosa Fumetta, e al circuito virtuoso che i piccoli pazienti della clinica hanno messo in moto, la dottoressa Pais ha dato vita una Onlus (www.effettopallaonlus.it) che si occupa della cura e dell’assistenza agli “animali di nessuno” e il cui scopo è quello di raccogliere le donazioni che arrivano da tutto il mondo e di utilizzarle per diversi progetti a sostegno dei più sfortunati: dal progetto “Romania” per partecipare alla costruzione di un ospedale veterinario nel Paese balcanico, al progetto “SOS terremoto” per aiutare cani e gatti rimasti senza cure dopo il sisma in Umbria, fino al progetto “Sicilia” per finanziare la ristrutturazione di un canile-rifugio a Palermo, la rete dei veterinari e dei volontari della Onlus arriva ovunque:” Ci sembrava assurdo sprecare l’ondata di affetto che ci ha travolti grazie a Palla e agli altri nostri animali abbandonati, anche perché noi non godiamo di nessun contributo da parte delle istituzioni” sorride ancora la dottoressa “ I doni –cibo, coperte, giochi, medicine, cucce, donazioni, di tutto- arrivano anche dall’Australia, dal Brasile, dalla Svezia, è incredibile assistere ogni giorno al miracolo della solidarietà e della compassione verso i più deboli”.

Pais e la sua equipe

È incredibile non per chi ha il privilegio di vedere con i propri occhi l’amore e l’abnegazione che Monica Pais e il suo gruppo riversano sui loro piccoli pazienti: alla “Due Mari” arrivano circa 200 randagi all’anno (ai quali si sommano i tantissimi clienti privati) e lavorano 12 veterinari, con un’età media molto bassa e con una grande predominanza femminile:” Siamo quasi tutte donne, in effetti!” ride la dottoressa “e questo forse ci regala anche una marcia in più, perché gli animali amano più noi che gli uomini (e con questa frase causa una piccola rivolta da parte della minoranza maschile presente, ndr). Ma scherzi a parte, quello che è certo è che qui alla Due Mari non ci arrendiamo mai, curiamo anche casi che altrove sarebbero destinati all’eutanasia. Per noi nessuna vita è da sprecare”.
E mentre la giovanissima anestesista Maria, assieme alle colleghe Valentina e Stefania, richiama la dottoressa in sala operatoria per un’emergenza, suo marito Paolo ci racconta ancora che la “Due Mari” ha da poco ricevuto dall’Università LUISS di Roma proprio il premio “Non sprecare”:”E’ stata una soddisfazione enorme” spiega il dottore “perché il nostro obiettivo è stato sempre quello di aiutare gli animali non dando mai nulla per scontato, e guardare anche al più piccolo e al più malato dei nostri pazienti come a un qualcosa di unico e prezioso”.

La storia del bracchetto Freccia

E da poco più di un mese, un altro “effetto Palla” è in corso alla “Due Mari”: il giorno 8 novembre infatti è arrivato in clinica, portato da due volontarie che l’hanno trovato vagante in un bosco, un piccolo cane trafitto da un arpione da pesca. La foto di Freccia -bracchetto bianco e nero uguale allo Snoopy creato dalla matita di Schulz- sul lettino della clinica, trapassato da parte a parte, ha fatto di nuovo il giro del mondo:” L’abbiamo operato subito” spiega la dottoressa “ma non eravamo molto ottimisti: l’arpione, che qualche criminale gli ha sparato addosso per puro sadismo, aveva perforato un polmone, il fegato e l’esofago. Ma Freccia ha voglia di vivere, ha reagito e ci sorprende di giorno in giorno". Adesso corre, salta, è diventato il beniamino di centinaia di bambini che  mandano i disegni e gli auguri di buona guarigione:"Freccia ce la farà, anche per loro”.

È quasi ora di chiusura, alla “Due Mari” di Oristano, e la tensione di un giorno di duro lavoro si scioglie anche sui volti dei veterinari. Palla e Freccia giocano assieme in sala d’attesa, è impossibile tenerli fermi per le foto del servizio. Una delle ultime clienti della giornata li guarda sorridendo:” Che meraviglia, questi gioielli di Sardegna”. Vite salvate, vite preziose. Qui a Oristano nessuno è sprecato.

Alberto Bernasconi
Il dottor Paolo Briguglio, direttore sanitario della "Due Mari"

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Maddalena Bonaccorso